Premio Galileo 2000 speciale Giubileodella Misericordia
Tra i premiati Pietro Bartolo, la Marina Militare Italiana e il Governo Greco
Lella Battiato – foto Filippo Manzini
Sette premi perché sette sono le Opere di Misericordia corporale: “dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i defunti”. Mentre, le sette opere di misericordia spirituale sono: “consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti”.
Nel passaggio segreto tra Teatro della Pergola di Firenze e la chiesa S. Tommaso d’Aquino, la Compagnia delle seggiole dà vita ai quadri viventi che raffigurano le sette opere di misericordia corporale, e il primo “visitate gli infermi” accoglie i visitatori, su una branda un malato vestito di stracci tossisce mentre una donna in abiti secenteschi lo accarezza con la mano. Il numeroso e prestigioso pubblico accoglie nella platea il Premio Galileo 2000 – Speciale Giubileo della Misericordia, giunto alla XVII edizione, ideatore e presidente Fondazione Premio Alfonso De Virgiliis.
Apre la spettacolare cerimonia l’inno alla spiritualità e gioia di Schiller, musicato da Beethoven, eseguito dall’Orchestra dei Ragazzi della Scuola di Fiesole diretti dal Maestro Edoardo Rosadini e dalla Cappella Musicale Fiorentina diretta dal maestro Sorelli e dalla Compagnia Padova Danza diretta da Gabriella Furlan, per accompagnare la solennità del premio. Segue un momento emozionante e condiviso di raccoglimento interreligioso, all’interno del Teatro della Pergola, con una preghiera universale comune a tutte le religioni, richiamo alla cura delle sofferenze umane, letta in ebraico e in italiano dal Rabbino Capo di Firenze, Joseph Levi, premiato per l’impegno nel dialogo interreligioso fra culture e credo diversi, che ultimamente emerge in tutta la sua forza anche dalla cronaca quotidiana “Dio è il nome della Pace e della Misericordia in tutte le religioni”, insieme al Presidente della Comunità Musulmana in Francia, Anouar Kbibech, Antonio De Virgiliis che legge la motivazione. La Francia, ospita nel suo territorio una comunità molto numerosa; l’Islam, infatti, è la seconda religione più diffusa dietro al Cattolicesimo per il numero di credenti. Alle sue spalle ci sono i rappresentanti delle diverse confessioni religiose. Un premio che ogni anno si rinnova e quest’anno sinergia tra pace e musica, dal palco Alfonso De Virgiliis sottolinea “I migranti vogliono tornare nelle loro case, prima o poi finiranno le ondate migratorie e le guerre, ma noi continueremo a interrogarci con le nostre coscienze. In apertura del Giubileo Papa Francesco ha detto “la misericordia viene prima della pace”, e misericordia significa soprattutto Speranza e domani le nuove generazioni ci potranno accusare di genocidio”. Continua la premiazione conferendo riconoscimenti a istituzioni, associazioni e persone che si sono distinte nell’affrontare in maniera positiva il fenomeno delle migrazioni e l’edizione di quest’anno è realizzata come conclusione del Giubileo Straordinario della Misericordia, anche con l’esempio di azioni concrete svolte nella semplice vita quotidiana e nell’esperienza sul campo in situazioni drammatiche. Protagonisti dell’accoglienza salvataggio migranti: Il Governo Greco nella persona di Theodosis N. Pelegrinis (Ministro per l’Educazione, la ricerca e gli affari religiosi); in virtù dell’impegno profuso dalla Grecia come Paese fra i maggiormente interessati (insieme all’Italia), dalle ondate migratorie e dagli esodi di disperati in cerca di misericordia che tanto hanno influenzato la politica europea “premio che va a tutta la popolazione greca che grazie alla loro volontà si possono ospitare rifugiati, si potrà fare di più in futuro perché non è solo un problema greco ma di tutta Europa, che ci sta tenendo a distanza, da soli sul fronte dell’emergenza sbarchi. L’Italia invece ci è vicina”. Sempre di nazionalità greca e Presidente Croce Rossa di Kos, Irene Panagiotopoulou; sempre attenta e coinvolta nel fenomeno dell’accoglienza di tutti coloro che, in difficoltà, hanno raggiunto la Grecia cercando aiuto e speranza“.
Premiata anche la Comunità di Sant’Egidio, nella persona di Prof. Marco Impagliazzo; da sempre attivo nell’accoglienza verso i bisognosi. La Comunità di Sant’Egidio è un conosciuto e importante movimento laicale di ispirazione cristiana cattolica, dedito alla preghiera e alla comunicazione del Vangelo, che si definisce come “associazione pubblica di laici della Chiesa”. “bisogna accogliere ogni diversità, i migranti non sono un pericolo, ma Il pericolo. Stiamo creando i corridoi umanitari di accoglienza migranti, a nostre spese per creare ponti e non muri”.
Un altro premiato italiano, personaggio famoso e stimato è Pietro Bartolo, “il Medico Asl di Lampedusa” messaggero di pace e di cultura; che dal lontano 1992 si occupa delle prime visite mediche e primi soccorsi a tutti gli immigranti che sbarcano a Lampedusa e a tutti coloro che soggiornano nel centro di accoglienza, uno dei protagonisti del film di Gianfranco Rosi candidato all’Oscar “Fuocoammare” e insieme a Lidia Tilotta ha scritto un libro, raccontando storie e vicende di migranti. Fa emergere una problematica giuridica internazionale “le venti miglia della morte”, perché secondo il contratto di Dublino, le imbarcazioni non possono navigare oltre le 300 miglia dalla costa, così per 20 miglia, morti e tragedie. “Mi occupo del “fenomeno”, evidenzia, “non del problema, non sono un eroe sono un medico della Sanità pubblica e sono orgoglioso di rappresentarla nel primo soccorso insieme a un paese che non costruisce muri né fili spinati, ma accoglie a cuore aperto”.
Riceve il Premio anche un’istituzione importante come la Marina Militare Italiana, ritirato dal Capo di Stato Maggiore, Valter Girardelli che ha rappresentato la Marina Militare alla Cerimonia “dedico il premio a tutto il team che si trova a lavorare sul mare con spirito di servizio, noi garantiamo il libero uso del mare per andare in mare più sicuri”.
A decidere i vincitori oltre all’avv. De Virgiliis, il Comitato del Premio: Marco Giorgetti, Direttore Generale della Fondazione Teatro della Toscana, Zubin Mehta, celebre direttore d’orchestra di origine indiana, Jack Lang noto politico francese (esponente del Partito Socialista), già Ministro della Cultura e dell’Educazione, l’attrice greca Irene Papas, Irina Strozzi, insieme alla sorella Natalia conosciuta come una delle due “Gioconde del Terzo Millennio”. Ogni premiato, è un messaggero di pace nel mondo, racchiudendo messaggi in relazione alle azioni che sono esempi viventi di ideali e modelli positivi da seguire nel dialogo e l’accoglienza, e offre la possibilità di conoscere nuove problematiche emergenti come un Sud Europa che accoglie sempre. Grande apertura di Anouar Kbibech che aiuta a capire il rapporto tra la comunità islamica e lo Stato italiano, e fa intendere la sua disponibilità a creare un interlocutore ufficiale, poiché la religione islamica è l’unica che non ha intesa con lo Stato sia in Francia e in Italia, evitando di far nascere moschee nelle periferie e nei sotterranei.
I premi sono stati consegnati dal prefetto di Firenze Alessio Giuffrida, Sara Funaro assessore servizi sociali Comune di Firenze, Marco Giorgetti, Eugenio Giani presidente del Consiglio regionale della Toscana, Paolo Ermini direttore Corriere Fiorentino e la giornalista Chiara Dino.
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