“Monologhi di una caffettiera” di Lia Alibrandi nell’interpretazione di Valeria Contadino

L’aroma del successo debutta al Teatro Piccolo di Catania con “Monologhi di una caffettiera” di Lia Alibrandi interpretato dall’attrice Valeria Contadino

L’aroma del successo debutta al Teatro Piccolo di Catania con “Monologhi di una caffettiera” di Lia Alibrandi interpretato dall’attrice Valeria Contadino

Lella Battiato

Primo appuntamento della rassegna teatrale “Monofest, Foodandtheatre”, promossa dall’Associazione Città Teatro in collaborazione con l’Associazione culturale Nora 2.0 ospitata dal Piccolo Teatro della Città, “Monologhi di una caffettiera”, testo di Lia Alibrandi interpretato dall’attrice Valeria Contadino. I  costumi efficaci sono firmati da Riccardo Cappello, le musiche originali di Graziano Lacagnina. Protagonisti anche gli allievi dell’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania, dirigente scolastico Daniela Di Piazza, che dopo lo spettacolo hanno offerto al pubblico con professionalità degustazioni a base di caffè, amico fedele del risveglio mattutino , esaltando l’esibizione della performance.

Una novità sorprendente dialogare in teatro con una “Moka”, non di ultima generazione trasfigurata in scena e apprezzata dal pubblico dall’eccellente Valeria Contadino, con misurata ironia, nel ruolo della “caffettiera pensierosa”, che si affaccia dalla sua finestra fantasticando.

È una fiaba illustrata, con riflessioni filosofiche venata di una delicata poesia, così un’immaginaria caffettiera osserva il mondo contemporaneo e tutto quello che accade fuori, con metafore sul bilico di una felicità imperfetta in sinergia con Kafka, ma sollecitata intellettualmente dai frequentatori del bar “Alcatraz”. «Perché le caffettiere – secondo l’autrice – un po’ per disincanto o per incanto, preferiscono contemplare la vita, il tempo di un caffè».

Il testo, fatto di immagini, è l’ultimo lavoro della scrittrice Lia Alibrandi, libro introspettivo che raccoglie gli effetti della relazione tra anima e sentimento.

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Valeria Contadino attraverso le divagazioni della caffettiera che sogna di essere una diva del cinema noir d’altri tempi, apprezzata dal pubblico riesce a umanizzare la “Moka” dando corpo e voce aroma e sentimento; procedendo per monologhi crea un’analogia tra la caffettiera e il suo proprietario. “Un aspirante scrittore intento a cercare labirinti narrativi, a imbastire conversazioni con interlocutori immaginari, a confezionare sogni imperfetti. Un pretesto per catturare spiragli di luce, rinnegando qualsiasi surrogato della vita, come l’orzo, che intasano il filtro e si dissolvono alla prima centrifuga del cuore; ecco perché “con indignati colpi di tosse” la caffettiera mostra “tutto il suo diniego”, come sottolinea la Contadino.

L’attrice, alla vigilia della sua tournée nazionale con “Il Casellante” di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale, ha voluto fortemente questo appuntamento teatrale. Considera questa prova come “un viaggio nella surreale consapevolezza delle donne di essere libere nel sogno immaginifico di chi, come la nostra caffettiera, produce parole e aromi miscelati ad ardori e sentimenti. Moka, o come la si voglia chiamare, è anche i suoi sogni e le parole in miscela che sgorgano da lei, immaginando, come in una scena da film l’incontro con lui travestito da Humphrey Bogart in una sorta di boulevard d’altri tempi con finale a sorpresa connesso.” 

Monofest, Foodandtheatre è una rassegna che associa al gioco teatrale quello della cucina, un food-concept che ha offerto nel foyer del teatro al pubblico, per gustare le essenze e gli aromi del caffè offerte dallo sponsor BRASILRECCA caffè senza pecca.

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