Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola
Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola
Graziella Guerrera
Il progetto Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola, alla sua seconda edizione, indetto da Toponomastica femminile e dalla Fnism-Catania, è rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, agli atenei, ad enti, istituti e centri di formazione e di Cultura ed e finalizzato a valorizzare, attraverso la ricerca e la riflessione degli e delle studenti a scuola, il contributo offerto dalle donne e dagli uomini alla costruzione di un modo di Pace, Uguaglianza, Liberta, Fratellanza e Sorellanza.
La proposta s’ispira al Giardino dei Giusti tra le nazioni creato nel 1960, presso il museo Yad Vashem di Gerusalemme, dove ai Giusti, che nel mondo si sono opposti ai crimini contro l’umanità e ai totalitarismi, viene dedicata la piantumazione di alberi, poiché tale pratica nella tradizione ebraica indica il desiderio di ricordo eterno per una persona cara e di valore. Nell’anno 2015-16, nell’ambito della prima edizione del progetto, sono stati creati 21 giardini in 21 scuole e piazze, da Lampedusa a Parigi, passando per tante scuole e piazze siciliane, con centro a Catania.
Anche in questa seconda annualità, l’iniziativa si propone di creare un’antologia, fotografica e narrativa, che sarà presentata in occasione di un evento che si terra a Catania nel mese di marzo 2017. Noi quest’anno ci siamo ! le classi III O EN, III O AT e IV OAT coordinate dalle professoresse Guerrera e Mirone e le V OAT e VQ EN coordinati dalla professoressa Gennuso, tutte del plesso di via Anfuso hanno aderito al progetto con entusiasmo . Data la mancanza di spazi verdi, in attesa di bonifica dell’unica aiuola del plesso, i ragazzi si sono fatti promotori di un’idea alternativa di “giardino dei giusti”.
Abbiamo scelto un angolo mal messo del cortile, usato pneumatici abbandonati come fioriere e iniziato a creare uno spazio della memoria e della riflessione. I giusti, scelti dai ragazzi della III O AT, a cui dedicare una pianta sono stati Carlo Angela, scoperto durante i lavori di ricerca fatti per il giorno della memoria, uomo che ha messo a repentaglio la propria vita e quella degli altri medici ed infermieri che hanno collaborato al suo piano d’internare dentro un ospedale psichiatrico ebrei ed oppositori del regime ,per salvarli dalla deportazione. L’altra giusta è Maria Occhipinti. I ragazzi si sono stupiti del coraggio della forza d’animo di una giovane che nasce povera e cresce analfabeta ma che ha chiare le idee su quello che vuole nella vita e rischia, battendosi contro tutto ciò che la circonda e che ha il coraggio non solo di sfidare i soldati ,durante la II guerra mondale, per impedire che ragazzi, poco più che adolescenti, vengano portati al fronte per combattere, ma che a guerra finita viaggia per il mondo si arricchisce di esperienze e riesce a raccontare il suo mondo e il suo modo di vedere la vita diventando scrittrice.
I ragazzi, dopo vivace discussione, hanno scelto di dedicare una pianta del ricordo: una camelia perché il significato più importante attribuito alla Camelia è il sacrificio. È un pegno e allo stesso tempo un impegno ad affrontare ogni sacrificio in nome dell’amore. Il significato che gli viene attribuito nel linguaggio dei fiori è il senso di stima e di ammirazione verso qualcuno. L’altra pianta è la mimosa, simbolo si della festa delle donne, ma anche perché uno dei significati della Mimosa, originario degli Indiani d’America, è quello di forza e femminilità. La mimosa esprime inoltre innocenza, libertà, autonomia, pudore e sensibilità e il colore giallo trasmette energia ed è tipico di chi ha molte aspettative sul suo futuro e adora rinnovarsi e fare nuove esperienze. La spiegazione addotta dai ragazzi ci ha convinto (sarà stato il risultato di un lavoro fatto sul significato dei fiori e dei colori?) e non abbiamo insistito per un albero. I costi per la realizzazione del progetto sono stati a carico dei ragazzi e delle insegnanti.
Per la IV O AT la scelta definitiva è caduta su due donne che Loro hanno ritenuto degne di essere ricordate : Serafina Battaglia, la prima donna che ha rotto il muro dell’omertà e ha testimoniato contro la mafia e Felicia Bartolotta Impastato, anch’essa donna forte e coraggiosa che ha sfidato la mafia e creduto nella giustizia dello Stato.
Anche per loro : una camelia e un gruppo di piante di girasole, che oltre ad essere trasmettitore di gioia esprime anche gratitudine oltre che rispetto e ammirazione. Con la III O EN l’esperienza è stata stimolante. In una classe composta soprattutto da ragazzi vedere che il personaggio scelto per primo è Filippo Raciti, un poliziotto ucciso durante gli scontri allo stadio mente si disputava il derby Catania-Palermo, e sapere che una parte di questi ragazzi fa parte degli ultras più accaniti mi ha lasciato stupefatta. Abbiamo discusso, hanno litigato, ma il buon senso e le ragioni dei più hanno avuto la meglio. Questo è un successo straordinario pensando al contesto in cui queste discussioni sono avvenute e mi fa pensare che c’è ancora speranza.
Li ho lasciati liberi di cercare e di scegliere e l’altro personaggio su cui si è puntata l’attenzione è Annunziata Pesce, giovane donna appartenente ad una famiglia mafiosa, uccisa dal fratello, per ordine del padre, per essersi innamorata di un poliziotto. Doppia motivazione da parte delle ragazze e approvata dai ragazzi, vittima di mafia e di femminicidio . A Filippo Raciti i ragazzi e le ragazze hanno voluto dedicare una pianta di alloro (sono ragazzi e ragazze che studiano cucina, meno svolazzi di fantasia) come simbolo della potenza e per l’onore da attribuire a questo rappresentante delle forze dell’ordine morto in difesa della legalità. Albero le cui foglie saranno pure utilizzate da tutti gli allievi nei nostri laboratori di cucina, “quindi Tutti dovranno leggere la targa apposta”. Ad Annunziata Pesce invece è dedicata la mimosa.
Le V OAT e V Q EN, hanno invece scelto Maria Grazia Cutuli, giovane giornalista catanese che ha pagato con la vita il coraggio delle proprie idee e della fede nell’onestà e la pace.
L’angolo giardino sarà ampliato e speriamo nella “bonifica” dell’unica aiuola presente nel nostro cortile, per mettere a dimora le piante, mantenendo però vivo l’angolo della memoria e riflessione, si prevedono panche e tavolinetti (tutti tratti da riciclo) perché chi si avvicina incuriosito possa respirare un’atmosfera allegra e poter riflettere sui messaggi che abbiamo inteso dare accendendo una luce sia su chi è già conosciuto sia su chi, la maggioranza, non ha mai sentito nominare.
Da contatti con Legambiente nasce la prospettiva di riuscire in futuro a riqualificare uno spazio di fronte la scuola per poter creare un luogo d’incontro per il quartiere di Ognina e quindi magari spostare li le nostre piante e comunque piantarne altre che possano essere un segnale d’impegno e volontà civile per tutti.
Graziella Guerrera
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