25 marzo 2017 – Celebrazioni per i 60 anni dei Trattati di Roma

25 marzo 2017 – Celebrazioni per i 60 anni dei Trattati di Roma

a cura di Lella Battiato

Sabato 25 marzo 2017 alle ore 10.00 a Roma presso il Palazzo dei Conservatori in Campidoglio si svolgeranno le celebrazioni del 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma.

I Trattati di Roma

Il 25 marzo 1957 furono firmati a Roma due Trattati: il primo istituiva la Comunità economica europea (CEE), il secondo la Comunità europea dell’energia atomica (Euratom). Gli stati firmatari erano Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi. La cerimonia avvenne in Campidoglio, nella sala Orazi e Curiazi. Per l’Italia firmarono il Presidente del Consiglio Antonio Segni ed il Ministro degli Affari esteri Gaetano Martino.  

Dopo le ratifiche da parte degli ordinamenti nazionali, il 1º gennaio 1958 i due Trattati entrarono in vigore.

 

Il Trattato istitutivo della CEE all’art.2 indicava i seguenti obiettivi: 

“La Comunità ha il compito di promuovere, mediante l’instaurazione di un mercato comune e il graduale ravvicinamento delle politiche economiche degli Stati membri, uno sviluppo armonioso delle attività economiche nell’insieme della Comunità, un’espansione continua ed equilibrata, una stabilità accresciuta, un miglioramento sempre più rapido del tenore di vita e più strette relazioni fra gli Stati che ad essa partecipano”.

 

Il Trattato EURATOM istituiva la Comunità europea dell’energia atomica. 

Mirava alla condivisione delle industrie nucleari degli Stati membri, applicandosi a taluni soggetti (gli Stati membri, le persone fisiche e le imprese o le istituzioni di diritto pubblico o privato) che esercitano l’insieme o parte delle loro attività in un settore disciplinato dal trattato. Si articolava in origine in 234 articoli, venne poi modificato dal trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007 ed entrato in vigore il 1º dicembre 2009.

 

Roma, 25 marzo 1957 – Da sinistra, seduti: il Presidente della Repubblica Antonio Segni, il Ministro degli affari esteri Gaetano Martino e il Primo ministro del Lussemburgo Joseph Bech.

 

 

 

Unione europea: i simboli

La bandiera

La bandiera europea è un cerchio di dodici stelle dorate che rappresenta l’armonia tra i popoli europei. Il numero delle stelle non è legato al numero degli Stati membri: sono dodici perché questa cifra è tradizionalmente un simbolo di perfezione, completezza ed unità. La bandiera rimarrà pertanto invariata a prescindere dai futuri ampliamenti dell’Unione europea.

L’inno

L’inno europeo è tratto dalla “Nona Sinfonia”, composta nel 1823 da Ludwig van Beethoven. Il movimento finale della sinfonia consiste nella versione in musica dell’Inno alla gioia, poema composto nel 1785 da Friedrich von Schiller. Il poema esprime la visione idealistica di Schiller sullo sviluppo di un legame di fratellanza fra gli uomini, visione condivisa da Beethoven. Nel 1972 il Consiglio d’Europa (il medesimo organismo che concepì la bandiera europea) adottò il tema dell'”Inno alla gioia” di Beethoven come proprio inno.

Il motto

“Unita nella diversità” è il motto dell’Unione europea.  Il motto sta ad indicare come, attraverso l’UE, gli europei siano riusciti ad operare insieme a favore della pace e della prosperità, mantenendo al tempo stesso la ricchezza delle diverse culture, tradizioni e lingue del continente.

La Festa dell’Europa

La festa dell’Europa si celebra il 9 maggio.  La data è l’anniversario della storica dichiarazione Schuman: il 9 maggio 1950 il ministro francese Schuman presentò una proposta di organizzazione dell’Europa, una nuova forma di cooperazione politica che avrebbe reso impensabile una guerra tra le nazioni europee.

IMMAGINI D’ARTE

 

Anniversario: 60 anni dei Trattati di Roma

I25 marzo 2017 si celebra il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, un traguardo significativo per l’Europa, ma anche un’opportunità per far ripartire con nuovo slancio e rinnovato impegno il progetto comunitario. È l’occasione per percorrerne a ritroso le tappe storicamente più importanti, ma anche e soprattutto per guardare al futuro, andando oltre il mero momento celebrativo.

 

Con la firma dei Trattati del 25 marzo 1957 si pongono le fondamenta di una nuova identità europea: nascono la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità europea dell’energia atomica (Euratom), un tassello fondamentale nel processo di integrazione europea – iniziato con il Trattato di Parigi del 18 aprile 1951, istitutivo della CECA –  che si estende così alla cooperazione economica. Un processo, questo, ad oggi ancora in costruzione, ma già segnato dalle conquiste conseguite su molteplici fronti, dall’istruzione e formazione alle politiche del lavoro e giovanili, dalle pari opportunità alla tutela dei diritti dei lavoratori, fino agli interventi in materia di integrazione e immigrazione. Grandi progressi sociali che, insieme a quelli realizzati in campo economico, hanno garantito il periodo di pace e progresso più lungo che le popolazioni del nostro continente abbiano mai conosciuto.

 

È per questo che, in un momento storico così delicato per il progetto europeo, in cui questa ricorrenza assume una grande rilevanza simbolica, oltre che sostanziale, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha voluto realizzare uno spazio dedicato alle conquiste compiute nel mondo del lavoro e delle politiche sociali. Un contributo alla memoria di ciò che è stato fatto e di ciò che si sta facendo, per difendere e realizzare quel prezioso patrimonio di idee che ci è stato consegnato da padri fondatori.  

 

Ma l’impegno di questa amministrazione non si esaurisce con le iniziative celebrative. È proprio nell’ottica di un rilancio dell’azione europea a favore dei cittadini, in occasione di questa ricorrenza, che il Ministro Poletti ha auspicato a breve l’adozione del nuovo Pilastro europeo dei diritti sociali promosso dalla Commissione: sarebbe un forte segnale che l’Europa è in grado di reagire nei temi del sociale, offrendo risposte adeguate per i nostri tempi, innovando e rinnovando il modello sociale che ne è stato uno dei prodotti più originali.

Tra mito e realtà

Mappamondo arabo dell’VIII secolo dalla caratteristica forma a T e O:  la O rappresenta il mondo, la T racchiude l’area mediterranea

Europa figlia di Agenore, re della Fenicia. Invaghitosi della sua bellezza, Zeus si trasformò in un toro bianco dalle piccole corna simili a gemme; il suo aspetto rassicurante e mansueto tradì la fanciulla che, salita in groppa al toro, fu rapita e portata nell’isola di Creta.

Molti studiosi hanno letto in questo mito una realtà storica: il passaggio della civiltà da Oriente a Occidente e il progressivo distacco e la contrapposizione tra due culture e due continenti: Asia ed Europa.

In effetti, vista dall’Asia, l’Europa non appare un “continente”, ma una penisola che si protende verso l’oceano Atlantico.

 

Come nacque l’idea di Europa

Il termine e il concetto politico d’Europa compare in Grecia ai tempi delle guerre persiane. Per i greci della poleis che lotatvano epr difendere la loro autonomia, l’Asia apparve comne la terra del dispotismo e della servitù, mentre identificarono l’Occidente, la loro terra, il luogo della libertà. Chiamarono Europa il rporpio sistema politico e Asia le terre soggette all’impero persiano.

Durante la dominazione romana l’idea di Europa rimase latente, perché lo stato romano fu così abile a creare anche giuridicamente una convivenza tra Oriente e Occidente, Nord e Sud, ossia Asia, Europa e Africa, in un’unica compagine politica con baricentro il Mediterraneo.

Nelle lotte per il potere tra Ottaviano e Antonio, riemerse l’ideologia greca che opponeva Asia ed Europa.

          

L’Europa tracciò i propri confini

La crisi e la dissoluzione dell’Impero Romano riaprirono la divisione e contrapposizione tra Asia ed Europa. Questo processo si manifesta in un primo momento nelle controversie religiose che oppongono Bisanzio a Roma, le due capitali del tardo Impero: lo scisma d’Oriente del 1054 fissa definitivamente sia la divisione della cristianità nelle confessioni ortodossa e cattolica, sia la separazione politica tra Oriente e Occidente. Determinante è lo scontro tra Occidente cristiano e Oriente musulmano.

Lo storiografo Henri  Pirenne sostiene che non furono “i barbari” a porre fine all’Impero Romano, ma la conquista dei musulmani

Essi frantumarono l’unità economica del Mediterraneo e costrinsero al cristianità cattolica a riorganizzarsi attorno a un baricentro nuovo,più a Nord continentale:

Aquisgrana, sede imperiale di Carlo Magno

Nel 1453 i musulmani conquistarono Costantinopoli, che fu ribattezzata Istambul e divenne la capitale dell’Impero Ottomano. Nei decenni successivi le armate musulmane dilagarono nei Balcani, fino a conquistare Budapest e ad assediare Vienna.

L’Europa si riorganizzò di fronte a tale minaccia e li respinse sotto la linea tracciata nei Balcani, dai fiumi Sava e Danubio.

Così per due secoli quello fu il confine tra Occidente e Oriente, tra Europa ed Asia.

Lo storico Roberto S. Lopez, nell’opera La nascita dell’Europa, secoli V-XIV , sostiene che l’Europa, quale luogo geografico, spazio economico e struttura politica, si sia formata nel Medioevo.

L’opposizione tra dispotismo e libertà, però, si riproduce sempre all’interno di ogni Stato, di ogni cultura, di ogni coscienza, e che la tecnologia, che sfugge al controllo della ragione, rivela il suo volto tragico e distruttivo.

 

Molto interessanti e significative anche le iniziative promosse dalle altre istituzioni italiane ed europee per celebrare l’evento, il cui momento centrale sarà la Conferenza di Roma del 25 marzo. A garantirne il coordinamento, per il nostro Paese, è il Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri che, insieme al Miur, ha lanciato un concorso dedicato ai giovani delle scuole per la definizione di un logo dedicato all’evento. L’opera vincitrice, frutto della creatività di una studentessa toscana, s’intitola “Noi” come a suggerirci l’idea di un’Europa inclusiva, fatta non solo di numeri e burocrazie, ma aperta alle nuove generazioni e ai popoli. Un’Europa che possa a pieno titolo definirsi Unione europea.

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