Europa: mito, semantica e caratteri geografici

Europa: mito, semantica e caratteri geografici

(Yuri Guaiana)

 

Europa deriva dalla parola semitica  Erek con cui i popoli asiatici chiamavano la terra dove il sole si corica in contrapposizione alla propria da dove invece il sole sorge. Appare quindi sin dall’etimo la differenziazione tra Europa ed Asia che sarà fondamentale nella definizione di un’idea autonoma di Europa.Tuttavia il nome non rappresenta una manifestazione sufficientemente forte da legittimare e rendere coesa un’ampia comunità umana. Ecco quindi che esiste anche un mito d’Europa le cui prime tracce scritte si hanno nell’Iliade di Omero e risalgono al VIII secolo a.C.:Europa figlia di Agenore e Telefassa – portata a Creta che allora era il centro del mondo – da Zeus ed Europa nascono Minosse, Radamanto e forse Sarpedonte.

 

Europa sposa il re di Creta, Asterione.

Europa fece un sogno premonitore (il mito tende a spiegare l’origine del nome della regione e, nella versione alessandrina, fa riferimento all’ambiguità della posizione geografica dell’Europa – Agenore mandò i figli Cadmo, Fenice e Cilice a cercare Europa intimandogli di non tornare a mani vuote. Essi non la trovarono e quindi non fecero più ritorno dalle regioni verso le quali erano andati che presero il loro nome (Cadmo fondò Tebe (Grecia), Cilice la Cilicia (Turchia sud-orietale) e Fenice la Fenicia (Libano).

 

Denis de Rougemont (Neuchâtel 1906-Ginevra 1985), saggista svizzero di lingua francese, assunse il nome di Cadmo a simbolo della costruzione dell’Europa sostenendo: “non troveremo l’Europa se non fecondandola”. Secondo Rougemont la storia di Cadmo ci insegna che è difficile trovare l’Europa, ma ci dice anche che è la ricerca che la crea.

 

Le raffigurazioni del ratto d’Europa constano di alcuni elementi simbolici:

il toro evoca idee di potenza, forza, energia. La nota sessualità esuberante del toro rimanda anche all’idea di fertilità.

La costellazione del toro segnò l’equinozio di primavera dal V millennio a.C., quindi l’animale prese anche a simboleggiare la primavera, la gioventù, la speranza. La donna raffigura l’umanità, un’umanità al femminile nelle molte gamme che questo termine ha assunto storicamente.

 

L’immagine femminile nel mito d’Europa comprende innanzitutto la diade madre/kore, centrale nella mitologia greca. Europa è insieme fanciulla e madre di tre maschi.

 

La fanciulla con l’incontro col dio dà origine ad una nuova civiltà: quindi il fiore

 

Nella storia di Europa, la fanciulla è accompagnata da un gruppo al quale il ratto la strappa per trasformarla in compagna di un dio. Le ancelle di Europa rappresentano una realtà indifferenziata e femminile dalla quale ella si stacca attraverso un’avventura dolorosa e perigliosa che la immortala nel mondo degli uomini e del potere. Quindi, la vicenda può anche essere letta come un mito di individuazione, che raffigura un viaggio per diventare se stessi e come un raffigurazione del passaggio da una società femminile, matriarcale, ad una maschile, patriarcale (Gerda Wegner, L’Europa con le ancelle, anni 1920).

 

L’amore corrisposto e felice tra Europa e il toro resta un esempio

dell’equilibrio tra natura e cultura, tra maschile e femminile.

 

In questa tradizione iconografica che vede nel ratto di Europa un exemplum voluptatis, allegoria dell’amore sensuale, si inscrivono anche Tiziano e Rubens.  (Tiziano Vecellio , Il ratto d’Europa, 1559-62).

Il drappo rosso, simbolo della passione e della carne, torna nella versione del ratto d’Europa eseguita da Gustave Moreau (Ratto di Europa, 1880 circa, Parigi, MuséeGustave Moreau) e si oppone alla pelle bianca della fanciulla. Europa, dalle braccia bianche, è caratterizzata anch’essa dal pallore e dalla luce. Non a caso il bianco, colore simbolico dell’innocenza e dello splendore, torna in un poema di Arthur Rimbaud, intitolato Sole e carne, in cui compare Europa, di nuovo, in un istante di spensierata tranquillità.

Il mare e il viaggio attraverso il mare. Il continente europeo è circondato per tre lati dal mare che ha avuto e ha un ruolo importante nell’avventura europea.

Il viaggio attraverso il mare compiuto da Europa è spesso considerato simbolo di rigenerazione.

L’elemento dell’acqua e del mare sono simboli del movimento e della trasformazione, indicano il passaggio verso un avvenire felice, seppur ignoto.

Sopra il carro di Apollo. Intorno stanno le figurazioni dell’Intelligenza e  della Forza, i Dioscuri, i gemelli Castore e Polluce, eroi della mitologia greca, figli di Zeus, che volevano rappresentare la fraternità europea. L’Europa vista dal mare si presenta come una realtà in divenire, come un lavoro incorso, proiettata verso il futuro, aperta al mondo sulla base di una rivisitazione non nostalgica del proprio passato.

 

Nel corso del ‘900 però il mare è stato anche simbolo dell’avanzamento verso un destino di caduta: il passaggio del sole da Oriente ad Occidente che fa dell’Europa la terra del tramonto.

 

L’isola, luogo di approdo, rifugio, ma sempre immersa nel mare, consentendo di riprendere ilviaggio. È sovente luogo di raccoglimento o di quiete, pentimento o espiazione, esilio oincarceramento, ma anche di fortuna e beatitudine. L’isola sta a rappresentare il sé, ma anche il confine con l’altro mondo. Ma al di là degli aspetti più squisitamente simbolici, quello che qui interessa è il nesso tra mito d’Europa e politica.

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