Uto Ughi e Simone Bernardini al Teatro Antico di Taormina

Uto Ughi, al Teatro Antico di Taormina, incanta il pubblico con il suo Guarneri del Gesù eseguendo il Concerto per violino e orchestra di Čajkovskij, tema principale scelto per la colonna sonora di un famoso brandy nel Carosello degli anni Sessanta

 Lella Battiato Majorana

 

Uto Ughi ci regala una serata straordinaria e incantevole con il suo Guarneri del Gesù del 1744 e l’Orchestra Sinfonica Siciliana: una combinazione sul palco del Teatro Antico per incantare il pubblico in un concerto unico, presenti diverse istituzioni del Politeama di Palermo Francesco Di Mauro coordinatore della direzione artistica e il sovrintendente Giorgio Pace.

In questo concerto Ughi esprime il meglio di Čajkovskij, grande compositore che riesce a donarci lo spirito della musica, con un carisma artistico che non ha nulla da copiare a quello delle rock star e un talento musicale autentico e solido; un prezioso valore aggiunto al nostro patrimonio artistico italiano, grazie nostro al celebre violinista che ha reso la struggente bellezza del concerto per violino e orchestra del compositore russo che vi profuse tutto il suo grande amore per lo strumento, terminandone la composizione nel 1878 a Clarenz.

L’andante inizia felicemente, si divide in due movimenti: allegro moderato – Moderato assai; Canzonetta andante; Finale allegro vivacissimo. Il tema principale, scelto per colonna sonora di un famoso brandy nel Carosello degli anni Sessanta e di vari film, tra il 2009 e il 2010 riscosse grande esplosivo successo mediatico nel bel film di Radu Mihaileanu “Il concerto”, ossessione del direttore d’orchestra russo del Bolshoi Andrei Filipov, degradato al tempo di Breznev a rango di uomo delle pulizie, per essersi rifiutato di cacciare i musicisti ebrei dall’orchestra.

Dopo un bis del grande Maestro Uto Ughi con una Fantasia di Capricci Italiani di Nicolò Paganini, il direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica Siciliana Simone Bernardini è tornato sul podio per eseguire la sinfonia n. 9 di Antonin Dvorak nota col titolo “Dal nuovo mondo”. Titolo che fa riferimento al continente americano, quando il compositore ceco era direttore del New York National Conservatory of Music.

I nuovi stimoli gli ispirarono questa sinfonia di indole classica europea, contaminata dalla musica autoctona come gli spiritual. Grande apprezzamento del pubblico, come nel 1893 quando fu composta; ricordiamo che Neil Armtrong nel 1969, in occasione del primo allunaggio (missione “Apollo 11”), portò la composizione sulla luna, e Rai1 per alcuni anni la usò come sigla introduttiva ai Granpremi di Formula 1.

Divisa nei movimenti: adagio-allegro mosso; largo; scherzo-molto vivo, allegro con fuoco, ha concluso felicemente una serata di estate calda, ma sicuramente da non dimenticare con note che lasciano il segno nell’animo umano.

Interviste

Solista d’eccezione nel contesto fascinoso del Teatro di Taormina, per Uto Ughi suonare Čajkovskij rappresenta “un’esperienza importante in un contesto all’aperto più suggestivo del mondo, sostiene, che insieme al Teatro Antico di Siracusa, sono i più incantevoli del mondo. I greci non sbagliavano mai l’acustica e sono stato in quello di Epidauro, si può accendere un cerino e si sente sino alla fine oggi quando restaurano i teatri rovinano l’acustica”. Un concerto che ha eseguito senza spartito “è un concerto popolare che ogni violinista l’ha suonato da una vita, afferma, è la più bella esecuzione di un artista Čajkovskij indimenticabile e geniale”.

Simone Bernardini, per la prima volta al Teatro Antico di Taormina, ha raccolto lunghissimi applausi con tante emozioni da direttore e non ritrovarsi dall’altra parte come spettatore “oltre all’acustica sorprendente del teatro, aggiunge, ho provato grande gioia nel dirigere una sinfonia che è stata eseguita da Claudio Abbado al Teatro Massimo di Palermo con Berliner Philarmoniker nel 2002, in diretta mondiale”.

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