’70 ma non li dimostra

Il Concerto cabaret con Gino Astorina e Vincenzo Spampinato trionfa al Cortile Platamone di Catania

Lella Battiato Majorana

 

Si accendono i riflettori, con una platea gremita da 750 persone, sul palco del Cortile Platamone per l’affascinante concerto-cabaret, con i più famosi e mitici successi degli Anni ’70 riecheggiando al suono delle chitarre e del mitico piano Fender. In scena il bravo cabarettista e autore Gino Astorina tra gag e canzoni e una originale ironia, che duetta col cantautore Vincenzo Spampinato percorrendo il decennio più intrigante, più bello ed esaltante del Novecento, per un’apoteosi del divertimento.

Un’accoppiata artisticamente inedita, per il collaudatissimo spettacolo “70 ma non li dimostra” con la voce timbrata di Vincenzo Spampinato e monologhi di Gino Astorina, per raccontare usi e costumi degli anni del beat, dalla protesta ai “Figli dei Fiori” rievocando le musiche e le tradizioni culturali indimenticabili degli Anni ’70 e ancora: il cineclub, l’intelligentia di sinistra, la fantasia al potere, passando per Siddharta, entrando nella Beat-generation, tra Jodorowsky e la Pivano, il gabbiano Jonathan, i Beatles, Battisti, Dalla, Morandi e tutto quello che voleva e doveva cambiare il mondo.

Lunghissimi applausi da parte del pubblico che ha apprezzato lo spettacolo, lasciandosi trasportare in momenti e immagini appassionanti e sentimentali e gli artisti hanno felicemente fatto bonding, rafforzando ancor di più i legami con la platea.

È stato bello vedere tutti canticchiare e battere le mani al ritmo della musica ricordando le tendenze tanto amate degli Anni Settanta. Risate esilaranti e tanto humour sottile… e quadretti di storie quotidiane “noi maschietti siamo sesso debole” e poi “sesso a sei ore…!” jeans stretti stretti difficili a indossare, la cerniera che può pizzicare i genitali, con una bellissima metafora rivolta alla politica odierna, agli azionisti della Banca Etruria, Parmalat, Monte Paschi “ci appizzàno spisa e capitale”. E ancora il bellissimo cinturone… abbigliamento che parlava mah quanta fatica… la zampa di elefante con la “mossa” che scattava, indicatore del “tu mi piaci”, momento magico quando si spegneva la luce, il grande Fossati… e il pubblico segue affascinato ridendo. E come non parlare del cibo, dell’essere magri, le donne magre “sunu sicchi di dentro”, come un paio di pantaloni senza tasche.

Ancora vigorosi applausi con Astorina che si dimena in scena, riuscendo brillantemente a trasformarsi da giovane a zampa di elefante all’esorcista. Gag di successo, la particolarità dello spettacolo è il rievocare detti e saggi siciliani, facendo rivivere anche il nostro dialetto e le caricature del nostro vivere popolare, ridefinizione realistica grazie ai tipici quadretti familiari.

Un mix riuscito di storia e musica e il Maestro Astorina accanto a  Spampinato, mentre sullo schermo appariva accanto alle star dell’epoca, racconta la rivoluzione dei costumi, ela filosofia doveva cambiare il mondo.

Nulla di piatto nel loro spettacolo e le loro cover attirano sempre… favolosi Anni Sessanta, donna nuda per la prima volta al cinema, peccato avevamo vent’anni di meno… ma il sognatore è un vincitore che non ha mai mollato. Si moltiplicano sempre i muser di Astorina e Spampinato che hanno numerosi follower.

Musica poesia emozioni e soprattutto risate, tantissime risate, una serata per sognare e si conclude con un bis cantato da tutti con gli artisti in platea.

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