Giobbe Covatta al Gatto Blu
Al Gatto Blu si alza il sipario della nuova stagione con Giobbe Covatta e la sua “Commediola”
“giustizia serve a questo continente disse Virgilio”
Lella Battiato Majorana
La nuova stagione del Gatto Blu “PrimaèUnica ’18”, ventesima dell’associazione Hàrpago Gatto Blu, direttore artistico Gino Astorina con gli inseparabili Luciano Messina, Nuccio Morabito, Francesca Agate, inaugura portando in scena Giobbe Covatta autore/attore della sua personale versione della Divina Commedia totalmente dedicata ai diritti dei minori.
Trovato in una discarica il manoscritto di una versione “apocrifa” della Commedia scritta da tale Ciro Alighieri nel 1279 e reperito solo l’Inferno, non in versione completa: ecce “la Divina Commediola” di Covatta, tarantino di nascita napoletano di adozione. Continui e lunghi applausi per un evento tanto atteso dal pubblico, che ha riscosso immediato successo raccontando e condividendo storie interessanti che hanno incuriosito la folta platea, stuzzicandola e proponendo un gioco attoriale, gestuale mimico, verbale fatto di aforismi, figure semantiche dal volgare toscano alla poesia napoletana.
Basta leggere alcuni versi: “O’ vero, disse il duca dal suo banco / Fin da mabini ci avevano avvisato / Se fai il cattivo arriva l’uomo bianco / e mangia tutto! E così è stato”. Un inferno non luogo di eterna detenzione, non per i peccatori ma per le loro vittime che sono “i bambini” ovvero i più deboli, un Inferno senza Caino. Il Virgilio immaginato dall’antico poeta lo accompagna per le bolge popolate dagli infanti privati dei loro diritti, di qualcosa che nessuno potrà mai ridare, così resterà impunito chi ha colpito con le su spregevoli azioni i piccoli innocenti del terzo mondo. Portare alla luce i diritti dei bambini riconosciuti dalla Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e apprendere come vengono purtroppo calpestati diventa un modo per diffondere la cultura del rispetto, di uguaglianza e la ricerca della verità.
Il popolare comico, attore teatrale e cinematografico, con la sua ultima fatica artistica, la sua “Commediola”, ha dedicato per anni e continua ancora a dare molto del suo tempo all’Africa, è profondo conoscitore del Continente Nero, che insieme alla moglie Paola Catello, nominata sempre nelle sue performance in quanto compagna di avventura e anche sceneggiatrice in proprio, esplorano il pianeta. Testimonial di Save the Children, Amref è il simbolo che porta nella sua maglietta bianca (African Medical and Research Foundation, “Terzo Mondo” con orgoglio spiega “ed è sempre un buon piazzamento perché comunque il terzo sta sul podio”). Eccolo che affascina la platea con la storica barba, i capelli raccolti, gli occhiali tondi, durante lo spettacolo che lo trasforma in un commento spassoso e divertente nonostante i temi spesso siano drammatici e seri.
Esordisce in platea interagendo con il pubblico, solleticandolo, con la sua personale satira, l’uomo del Càvusu, Bertone condannato per il suo esclusivo attico “l’avevo voluto per stare più vicino a Dio”. E poi nella sua lavagna nera, con gesso e cancellino scrive, mentre nel leggìo a destra legge per la lezione, ma non è un professore, è un maestro di riflessione con saette di critica non risparmiando nessuno. “Adottare bambini africani? Ma sono loro che adottano te!”. Lezioni di educazione sessuale: neurone femminile mal di testa, ghiandola di Pinker, te l’avevo detto, della maternità “cambiati la mutanda”; neurone maschile ghiandola del sesso microscopica e si atrofizza a 11 anni. Anatomia (“la cervella” di Bossi e Maroni) “il dna di Brunetta dentro il pino marittimo”, frecciate all’Isola dei Famosi ed ecco Acheronte che lavora con gli scafisti dell’India. Noi siamo il 75% di acqua ed ecco la storia del pastorello e del sacro Sangemini, una considerazione in Africa l’80% della malattie è dovuta alla mancanza di acqua, ma Trump ha trovato la soluzione!!!. La sanità in Africa, tra zanzare giganti e pregiudizi … racconta le magie gli usi e costumi dei popoli Miloti alti m. 2,10, e il rapporto giocoso e spensierato che hanno con il sesso. Chiude lo spettacolo “giustizia serve a questo continente disse Virgilio”. “In tema di migranti mi sembra strano doverlo dire ma mi trovo d’accordo con il Papa in una maniera come quasi una fotocopia e non per un fatto di fede.
La questione dell’immigrazione, Covatta ricorda che il rischio c’è e deve essere affrontata “in termini storici e non sentimentali poiché il problema è appunto storico ed economico. Se lo si vuole risolvere andrebbe fatto così, sennò continuiamo a raccontarcela un po’ come vogliamo.!!!
Il Gatto Blu continuerà la sua felice stagione, con 4 straordinari appuntamenti durante la stagione, e il 30 novembre sarà la volta di altri due artisti conosciuti al grande pubblico: Francesco Paolantoni e Stefano Sarcinelli che proporranno uno spettacolo dal titolo “Ancora?!”con una serie di personaggi divenuti ormai veri e propri “cult”.Non mancheranno i divertentissimi e surreali monologhi di Paolantoni che con le sue grandi doti attoriali spazieranno dai luoghi comuni alla rilettura dei classici.
“Amici frizzanti pronti a mettersi a lavoro e a sporcarsi le mani con noi – commenta Astorina – Ne avremo di tutti i colori, ne sentiremo delle belle, ne gusteremo di cotte e di crude e soprattutto come ormai, buona consuetudine saremo tutti felici di esserci”.
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