Coordinamento Lella Battiato “Thevoicekw” Partecipano all’attività trasversale alternanza-scuola-lavoro

Viale Tirreno

I^ I Proff.

Docente accompagnatoreTiziana Martines,

P.Lando

Via Lizio

IV A SV

IV C Eno

IV A AT          

Docente accompagnatore Giusi Musumeci, Laura Sardo, Emilia Scalia, Laura Garofalo.

I.P.S.S.E.O.A.“Karol Wojtyla”

Catania1 Febbraio

9.30 – 13.00

I tesori nascosti, da Giotto a De Chirico, l’esposizione curata da Vittorio Sgarbi approda nei prestigiosi spazi museali del Museo Civico del Castello Ursino di Catania. La nuova grande esposizione catanese racconta lo svolgimento della storia dell’arte italiana dal Medioevo al Novecento.

L’esposizione racconta attraverso preziosi tesori “nascosti” lo svolgimento della storia dell’arte italiana, da Giotto, l’artista che ha rinnovato la pittura a Giorgio de Chirico. La mostra offre al visitatore un’ampia panoramica sui soggetti affrontati dagli artisti, da quello sacro alle raffigurazioni allegoriche e mitologiche, dal genere del ritratto a quelli del paesaggio e della natura morta.

In esposizione tra l’altro la “Madonna” di Giotto e due teste muliebri marmoree, prime sculture “italiane” riferite a un maestro federiciano della metà del Duecento, la “Madonna in trono con il Bambino” di Antonello de Saliba (1497), la “Madonna in gloria con i santi Antonio da Padova e Michele Arcangelo” di Severo Ierace (1528 circa), la “Vergine Maria” di Paolo Veronese (1565-1570), “Maddalena addolorata” di Caravaggio (1605-1606), “Ercole e Onfale” di Giovanni Francesco Guerrieri (1617-1618), “Santa Caterina da Siena adora il Crocifisso” di Giovanni Battista Caracciolo detto Battistello (1622), il “Profeta” di Jusepe Ribera (1613 circa), “Il ritorno del figliol prodigo” di Mattia Preti (1640-1645), “Allegoria della pittura” di Guido Cagnacci (1650- 1655) e “Allegoria dell’Inverno” di Giusto Le Court (1660-1670).

 

 

 

 

Tanti i capolavori della pittura del Settecento e dell’Ottocento come la “Natività di Cristo” di Ignaz Stern dettoIgnazio Stella (1728), “Oro di Pompei (o Oro di Napoli)” di Domenico Morelli (1863-1866 circa) e “Piccolo cantiere” di Francesco Lojacono (1880-1890 circa). Approdati al Novecento, si possono ammirare importati opere di celebri maestri, tra le quali, solo per citarne alcune, “Il vecchio padre” (1906) di Antonio Mancini, “Il vaso giapponese” (1923) di Camillo Innocenti, “Interno con vaso di fiori” (1949) di Filippo de Pisis, “I Bagni misteriosi” (1937-1960) di Giorgio de Chirico, “Il tavolo del maresciallo” (1957) di Pippo Rizzo e “Damigiana e bottacino (Natura morta nordica)” del 1959 di Renato Guttuso.

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