La Fidapa “Riviera dei Ciclopi” celebra le ricorrenze pasquali con un meeting tenuto dalla sindonologa Emanuela Marinelli, tracciando brillantemente il percorso bi-millenario della misteriosa Sindone e come si è salvata nei secoli dalle fiamme

La Fidapa “Riviera dei Ciclopi” celebra le ricorrenze pasquali con un meeting tenuto dalla sindonologa Emanuela Marinelli,  tracciando brillantemente il percorso bi-millenario della misteriosa Sindone e come si è salvata nei secoli dalle fiamme 

Lella Battiato Majorana

 

All’hotel “Nettuno”, la Fidapa “Riviera dei Ciclopi – Catania” e l’Interantional Societas Artis, presidente Cinzia Torrisi, hanno realizzato con successo, un notevole meeting sul tema “Sindone: un telo che ci interroga” con esposizione di una copia del telo autorizzata dal Vaticano.

Presenti il console onorario della Grecia Arturo Bizzaro, il console onorario dell’Ucraina per la Sicilia e Sardegna Domenico Platania, il past governatore Rotary Salvo Sarpietro, Salvatore Costa presidente della prima sezione penale della Corte d’Appello di Catania, presidente associazione “Giustizia e Pace” Ugo Tomaselli. Adriana Roccamo ha letto i brillanti curricula dei relatori:  Emanuela Marinelli docente di iconografia, iconologia e simbologia cristiana. Ha partecipato a numerosi congressi e ha scritto moltissimi articoli e 17 libri sulla Sindone, tradotti in varie lingue; Pietro Pescitelli cardiologo clinico, sindonologo da dieci anni, si dedica allo studio della Sindone di Torino a livello internazionale.

Un evento significativo in occasione della Pasqua, momento di riflessione sulla Resurrezione di Gesù, al terzo giorno dalla Sua morte in croce, come narra il Vangelo, lascia il sepolcro vuoto ed apparendo ad alcuni discepoli, si presenta anche agli apostoli nei quaranta giorni successivi alla Resurrezione, culminando con l’Ascensione fino alla festività della Pentecoste.

La sepoltura di Gesù fu un’operazione provvisoria, in quanto essendo ormai un’ora serale e si approssimava con il tramonto il sabato ebraico, in cui era proibita qualsiasi attività, il corpo di Gesù fu avvolto in un lenzuolo candido e deposto nel sepolcro. A dimostrazione resta l’Imago Pietatis, Cristo a mezzo busto che sorge da una tomba a pozzo con il capo reclinato sulla sua spalla destra e le braccia incrociate davanti.

La Marinelli, fra i massimi studiosi mondiali della Sindone,  inizia brillantemente la sua relazione coinvolgendo il pubblico tracciando un percorso storico del viaggio del “sacro telo”, “un lenzuolo color giallo ocra con trama a spina di pesce (tessitura tipica di 2000 anni fa). Secondo una tesi accreditata, dovrebbe risalire al I secolo proveniente dalla Palestina: nelle fibre del lino vi sono tracce di pollini di diverse specie vegetali originarie della Palestina”. Prosegue “Su questo lenzuolo si può scorgere l’immagine di un uomo torturato e crocefisso con sangue del gruppo AB-RH positivo”. Essa è conservata nel Duomo di Torino e la prossima ostensione avverrà nel 2025.

La Sindone giunse nel I sec. a Edessa, fu riprodotta sulle monete dal 692, venerata come Tetradiplon ovvero telo piegato prima in due e poi quattro volte come quella di Torino.

Da Costantinopoli nel 1204, dopo il saccheggio dei Crociati, si ritrovò nella capitale bizantina. Il Signore di Atene Othon de la Roche, nel tornare in Francia dopo il 1225, con ogni probabilità la recò con sé restando proprietà della sua famiglia fino a Geoffroy de Charny che la espose a Lirey a metà del XIV secolo. Da Margherita de Charny, nel 1463, passerà ai duchi di Savoia. Nel 1532 viene danneggiata da un incendio che la brucia in due punti e le Clarisse di Chambéry la riparano applicando alcune toppe e cucendola su una tela d’Olanda di sostegno. Durante la II Guerra Mondiale fu nascosta nell’abazia di Montevergine in Campania, in seguito a un accordo tra Vittorio Emanuele III e Pio XII, rimanendovi per ben sette anni. Nel 1983 Umberto II di Savoia, ultimo Re d’Italia, morente lascerà la Sindone in eredità al Papa. Nel 1997 la Sindone è minacciata da un incendio che devasta la cappella del Guarini, ma viene portata in salvo dai Vigili del Fuoco e non riporta alcun danno. Nel 2002 è sottoposta a restauro conservativo. La Festa della Sindone ricorre il 4 maggio.

L’indagine genetica condotta su campioni sindonici conferma la presenza di Dna di origine indiana e mediorientale. In particolare è interessante l’aplogruppo H33, molto raro, perché si trova principalmente presso i Drusi, minoranza etnica di Israele, Giordania, Libano e Siria. Un’indagine condotta dal Dipartimento di ingegneria industriale di Padova in collaborazione con il Cnr di Trieste (Officina dei materiali) e Bari (Cristallografia), avvalendosi degli strumenti di microscopia più avanzati, ha trovato su una fibra della Sindone  tracce di nano-particelle biologiche di creatinina e ferritina, sostanze che si verificano nell’organismo umano in caso i grave poli-trauma.

Interviene, affascinando e suscitando emozione, Salvo Troina già Soprintendente Capo della Polizia Postale, che fa trepidare la sala proiettando le immagini del volto di Gesù tratto dalla Sindone, in seguito a un esperimento della Polizia Scientifica di ringiovanimento. 

Il telo, reliquia della fede cattolica, si avvalora della tesi scientifica grazie all’intervento via skype del dott. Pietro Pescetelli, che spiega la morte dell’uomo della Sindone “è da associare ad infarto ed eventuale emopericardio: rottura del cuore conseguente a infarto del miocardio con uscita a getto di sangue post mortem causata dalla ferita al costato, sopraggiunta al termine di una sequenza di sofferenze, in seguito al colpo di lancia dal basso verso l’alto che i soldati romani utilizzavano per finire il nemico in battaglia.

Ha moderato l’incontro Lella Battiato Majorana, l’attenta platea è stata intrattenuta al termine da un importante e raffinato concerto con Antonella Cernuto all’arpa e Loriana Mazzarino al flauto; il duo di notevole prestigio si è esibito anche al Teatro Antico di Taormina, all’inaugurazione della stagione concertistica del Teatro Vittorio Emanuele con il coreografo di fama mondiale Micha Van Hoecke.

La Fidapa “Riviera dei Ciclopi” ha dato l’opportunità all’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania, dirigente scolastico Daniela Di Piazza, di organizzare successivamente  una lezione-convegno “La Sindone: tra storia e misteri ancora da svelare. Un’indagine documentata alla ricerca della verità”, in occasione delle ricorrenze pasquali, condotto abilmente dalla prof. Emanuela Marinelli.

Momento suggestivo per gli alunni delle classi via Raccuglia IV E Eno, IV G Eno, IV F SV, I E, con la presenza dei docenti Del Piano, Rinaldi, Rapisarda, Giglio, Parenti, Mio, La Posata.

Ha aperto i lavori la prof. Margherita Arena responsabile plesso via Raccuglia, chiudendo con un messaggio significativo che spinge alla riflessione, Gesù muore sulla Croce per professare le proprie idee, un uomo libero, è importante non rinunciare al proprio pensiero. La Marinelli con la sua interessante relazione ha catturato l’attenzione della giovane platea raccontando e mostrando la Sindone attraverso il Vangelo e la storia, poiché Gesù ci parla attraverso il lungo e bi-millenario “cammino del lenzuolo”. I ragazzi incuriositi hanno partecipato attivamente, attraverso il dialogo costruttivo con stimolanti domande.

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