Atene tra sogno e realtà
Atene tra sogno e realtà
Lella Battiato Majorana
“έτσι και έτσι”
Aurelio Mandraffino, LC “N. Spedalieri” classe IV D
“Vi è mai capitato di partire, andare lontano e poi comunque essere sempre a casa? A noi sì. Siamo partiti principalmente per scoprire ma siamo finiti anche con il riscoprirci. La Grecia è la madre della nostra cultura, Delle nostre idee e molte volte lo dimentichiamo.
Siamo arrivati in Grecia con molta voglia di apprendere e fare. Tanta era la gioia che volevamo cominciare subito a parlare in neogreco, personalmente appena siamo atterrati le prime parole che ho detto sono state “έτσι και έτσι”, che significa così è così, senza una motivazione precisa ma con l’unico intento di mettere in pratica quanto studiato seppure banalmente.
Pian piano ci siamo sempre più ambientati, le conoscenze apprese con il corso ci hanno aiutato in alcune situazioni e ci hanno aiutato a relazionare meglio con i nostri coetanei greci.
Essere lì è stato vedere realizzato il sogno di ogni studente di liceo classico. Aver camminato nelle strade che percorreva Platone, aver ammirato da vicino tante opere architettoniche fino a quel punto conosciute e studiate solo attraverso immagini e cartoline che non rendono l’energia da loro sprigionata ci ha fatto provare emozioni davvero forti.
Ora so cosa rispondere quando qualcuno mi chiede “Perché proprio il Liceo classico?”. So che la risposta più adatta è “Perché voglio conoscere me stesso” , e proprio l’esortazione inscritta nel tempio di Apollo a Delfi γνῶθι σεαυτόν dovrebbe essere lo scopo dell’educazione e dell’istruzione.
In questo momento sono qua ma penso che, come tutti i miei compagni, una parte del mio cuore sia ancora lì in Grecia, ad Atene.
Volevo ringraziare a questo proposito tutti: i compagni che hanno reso il viaggio un’esperienza molto piacevole; i ragazzi del Quinto Liceo Generico di Glyfada che ci hanno accolto molto calorosamente; i docenti che ci hanno accompagnato in questa avventura, la professoressa Florio a cui va gran merito per il successo del progetto, il professore Napoli e la professoressa Verzí; la preside, la dottoressa Di Piazza che si è spesa in prima persona per il progetto e che ha fatto in modo che partissero tutti gli studenti richiedenti.
Questa è la buona scuola che piace ai ragazzi, questa è la scuola per I ragazzi.
Viaggio didattico e sociale-umano
Mattia Lo Cicero Vaina, classe IV D
“Sin dal primo momento in cui mi è stato presentato questo progetto mi sono subito interessato.
Sicuro della valenza di questo. Sicuro che avremmo fatto un’interessantissima esperienza, sia qui, imparando le basi della lingua greca, sia ad Atene, venendo a contatto con un mondo nuovo.
Nonostante sia la prima volta che si fa un’esperienza, per quanto breve, di stage di alternanza scuola lavoro, posso dire con sicurezza che la valenza del “ponte ininterrotto tra Grecia e Sicilia” è davvero grande e riscontrabile in due aspetti: quello didattico (abbiamo avuto modo di fortificare le nostre competenze in comprensione ed esposizione di lingua greca ed inglese); quello sociale/umano, ed è probabilmente il più importante. Siamo venuti a contatto con una realtà tanto nuova quanto simile alla nostra (e con nostra intendo più “catanese” che italiana).
L’abbiamo vissuta visitando i musei, visitando Atene, di giorno e di notte, ma sopratutto vivendo la scuola greca insieme a dei nostri coetanei. Posso quindi dire fieramente di aver preso parte a questo progetto e sono certo che lo stesso lo possono fare altri 41 studenti.
E non posso che rinnovare i ringraziamenti alla nostra preside Di Piazza, i proff. Florio, Verzì, Kalisperatou e Napoli, che ci hanno guidato qui e nella settimana di soggiorno ad Atene
Atene: mito della classicità da Zeus ai nostri giorni
Claudia Cinnirella, classe IV D
“Per anni ho letto nei libri storie di dei ed eroi di un mondo cronologicamente lontano, ma in realtà più vicino di quanto si possa pensare. Che cosa ne è stato di quel mondo? Questa la domanda che mi sono sempre posta, alla quale grazie a questo viaggio sono riuscita a dare una risposta. Quel mondo scorre dentro le nostre radici, le rende forti e maestose. Visitare luoghi ed ammirare opere che studio da sempre, aver potuto fare una sorta di viaggio indietro nel tempo, mi ha permesso di rendere reali le conoscenze acquisite in questi anni, di approfondire i miei studi e di portare alcune delle mie competenze ad un livello alto. Poi vabbè, non potendo negare il mio amore per i viaggi, penso che questo sia un’esperienza che migliori l’animo di chiunque la compia, un’esperienza dall’effetto catartico; entrare in contatto con una cultura e dei luoghi diversi dalla nostra quotidianità, non può che aprirci la mente, nutrire il cervello ed abbattere la diffidenza che ha l’uomo nei confronti dell’ignoto, provocate solamente dall’ignoranza. Stessa cosa vale per lo studio di una terza lingua, infatti proprio come il poeta Ennio che affermava di possedere 3 cuori poiché parlava 3 lingue, lo studio del Greco sia antico che moderno è fondamentale in un mondo multi-culturale come il nostro. Conoscere una lingua significa non solo conoscere gli aspetti più formali, ma soprattutto comprenderne a pieno la forma mentis del popolo che la parla. Il popolo greco, beh che dire, Atene è divisa in due parti parallele, che convivono, e ogni tanto sembrano sfiorarsi a malapena. Ci sono i quartieri ricchi, mete per i turisti con i portafogli pieni, lo sguardo un po’ superficiale e la macchina fotografica al collo solo come accessorio. Poi c’è la parte di Atene più nascosta, apparentemente più grigia ma in realtà più vera, dove puoi vedere se ti concentri un uomo che raccoglie le monete dai tombini con un calamita speranzoso di poter racimolare abbastanza per un σουβλάκι, un senzatetto che nell’ingresso di una bottega vuota ha creato un riparo con le candele, le luci e i fiori. E poi ci sono i ragazzi, come quelli che abbiamo potuto conoscere al liceo generico di Glyfada, ragazzi che come noi sperano in un futuro migliore, affamati di cambiamento, che infiammati parlano di chi ha fatto del male alla loro terra. E quindi sì, c’è un filo che collega Italia e Grecia, che passa attraverso il mar Ionio e il Mar Egeo, ed è tenuto da tutti quei ragazzi in cui ho visto la speranza di un futuro migliore.
“Il ponte ininterrotto” Alberghiero Karol Wojtyla Catania
Elaborati alunni
“ Noi, uomini di oggi non abbiamo inventato nulla”.
Samoa Bertino, IV O En
Mi piacerebbe iniziare a parlare di questa esperienza di alternanza scuola-lavoro all’estero con una frase
“ Noi, uomini di oggi non abbiamo inventato nulla”. Perché è questa semplice frase è così importante per me? Perché penso che l’uomo contemporaneo si è sopravvalutato, o comunque si è attribuito dei meriti che in realtà non vanno attribuiti a lui, ma al suo passato. Un passato un passato fatto da persone forti, tenaci e con tanta inventiva. Un esempio eclatante è il Teatro di Epidauro che, ancora oggi in uso, è famoso per l’eccezionale acustica. Pensare che nel III sec. A. C. c’erano uomini che riuscirono a progettare un bene architettonico così ben studiato nei mini dettagli, ci fa capire l’impegno che mettevano per realizzare i loro progetti e a che livello di conoscenza fossero giunti. Un’altra opera d’arte che mi ha affascinato è il Partenone … l’Acropoli dove si poteva toccare con mano l’antica civiltà greca, per qualche ora mi sono sentita catapultata nel passato senza rendermene conto, bastava girare lo sguardo a destra e sentire parlare famosi filosofi o vedere passare ,tra una folla di turisti ,processioni di sacerdoti in onore degli dei… suggestione dovuta alla spiegazione coinvolgente del prof? immedesimazione dopo la visita al museo dell’Acropoli ? e poi girare lo sguardo a sinistra e vedere Atene pronta ad essere scoperta. Mi sono sentita strana ma felice ho capito cosa significa toccare con mano la storia e così era stato a Micene sotto la porta dei leoni o dentro la tomba di Agamennone. Tutto questo è successo anche grazie al coinvolgimento da parte dei prof. Floresta e Guerrera che sono riusciti a farci vivere quella che era la civiltàgreca antica raccontandoci miti ,leggende, spiegandoci ogni cosa, ogni personaggio,facendoci sentire parte di essa . e.. se ho amato Atene , se mi è nato questo desiderio di conoscere di più di ogni cosa, non mi voglio fermare!
Girare tra la Plaka e Monastiraki è stato ,per certi aspetti come trovarsi nel vecchio west ,guardarsi alle spalle era fondamentale ma godersi il momento lo era di più. Assaggiare i piatti tipici, apparentemente diversi dai nostri, fare a gara per scoprirne gli ingredienti, identificarne le spezie , in realtà ci faceva sentire a casa, forse per l’atmosfera creata in cucina ,per la complicità con lo chef greco ,che al primo impatto sembrava rigido, ma in realtà con tanta passione per il suo lavoro e tanta voglia di trasmettercela. In che lingua? In inglese , in greco ,con i gesti ,ma soprattutto con gli occhi per riuscire a captare il più possibile.
Il bagaglio delle nostre conoscenze si è arricchito, abbiamo acquisito più sicurezza nel parlare l’inglese ed è aumentato il desiderio di conoscere la lingua greca, abbiamo capito e messe in atto nozioni che, spesso a scuola ci sembravano fini a se stesse , il gruppo si è cementato e SIAMO PRONTI PER IL PROSSIMO VIAGGIO
Percorso “Archeo cibo” dallo scavo al piatto, per scoprire i legami con la Grecia
Serena Stancanelli IV O Eno
Domenica 4 Marzo 2018 siamo partiti per un progetto chiamato “Archeo cibo” dallo scavo al piatto, per scoprire i legami che abbiamo con la Grecia.. Il primo giorno ho lavoro accanto a uno chef Greco dove ho appreso molto e ci ha anche spiegato dei piatti tipici della loro città. Abbiamo preparato un buffet di 150 persone e nonostante le piccole difficoltà siam riusciti a portare avanti questo lavoro, è stato un giorno abbastanza faticoso ma allo stesso tempo ci siamo divertiti e abbiamo imparato nuove cose. Il giorno dopo abbiamo visitato un po’ la città e siamo stati in un hotel a 5 stelle sono rimasta colpita dalla grandezza e bellezza di questo hotel; visto he noi facciamo parte della ristorazione i professori hanno ben pensato di farci conoscere cose nuove li ringrazio tantissimo. Il 3 giorno si è svolta una piccola gara dove abbiamo presentato i piatti tipici della Grecia e far gustare i sapori delle cose buone che utilizzano. In questa giornata ho messo tutta me stessa per fare vedere quando valgo, questa gara si è divisa in due gruppi il mio ha vinto per la creatività. Anche se può suonare strano, tengo tantissimo alle competizioni , mi piace mettermi in gioco. Abbiamo gareggiato con persone più grandi e con molta esperienza alle spalle e il confronto ci ha fatto crescere. Gli ultimi due giorni abbiamo visitato dei posti fantastici mi ha colpito più di tutto l’Acropoli mi ha colpito un sacco perché pensare che un sacco di anni fa i Greci hanno costruito qualcosa di meraviglioso. Prima di visitare questa bellissima città e “toccare con mani” le testimonianze del passato, non avevo idea di cosa volesse dire la prof ogni volta che spiegava la storia,i monumenti ,l’arte …. ora che ho visto e vissuto da vicino tutto questo, l’ho capito benissimo.
Questa esperienza mi ha fatto venire la voglia di girare ancora e capire quante cose belle ci sono nel mondo. Mi ha fatto capire che devo conoscere meglio la mia terra , ora voglio sapere tutto, ora mi dovete portare a conoscere tutte le bellezze che abbiamo vicino e poi anche quelle lontane Per me è stata un esperienza fantastica ringrazio ancora la mia prof per avermi scelta , la preside che ha inventato questo progetto, il prof Floresta che ci ha spiegato non solo la parte tecnica di una branca della cucina: l’archeo cibo ma che ci ha fatto vivere ogni attimo di questo viaggio con le sue spiegazioni, le sue sfide, le risate di tutti, ci ha fatto sentire una brigata dentro e fuori la cucina.
Grazie alla prof Battiato che ha creato i contatti giusti, grazie a tutti e….ripartiamo,io sono pronta per affrontare una nuova avventura.
La prima volta sull’aereo per la Grecia
Salvo Cantarero IV O EN
Il 4 Marzo io con un gruppo di ragazzi della mia scuola accompagnati dai docenti siamo partiti per la Grecia con destinazione Atene per il progetto “archeo-cibo”. Siamo partiti la domenica mattina ed siamo arrivati in Grecia verso il pomeriggio, per me era la prima volta che salivo su un aereo e quindi ,anche questa, per me, è stata un emozione grandissima. Il giorno seguente siamo andati in un’Accademia di cucina per preparare le pietanze che avremmo servito la sera dello stesso giorno. Qui, dopo aver superato il primo disagio dovuto al fatto di trovarci in un posto nuovo, a contatto con professionisti adulti, che non dicevano una parola in italiano, ci siamo divertiti molto ed abbiamo imparato tanto anche dagli chef greci che ci hanno aiutato. La sera al banchetto è stata un emozione grande vedere nelle facce delle persone greche la gioia quando assaggiavano un prodotto preparato da noi e soprattutto prodotti che non tutti avevano assaggiato perché tipici siciliani, e, anche se eravamo stanchi (credetemi abbiamo fatto insieme al nostro prof. l’impossibile in poche ore), queste reazioni ci hanno ripagato di tutto. Il giorno seguente abbiamo visitato la città ed un po’ mi ha stupito vedere una realtà così tanto diversa dalla nostra. Siamo andati in una scuola italiana ad Atene e c’è stato un gemellaggio tra le due scuole (speranza di tornare e che i ragazzi greci vengano da noi?); nelle vicinanze della scuola abbiamo pure pranzato in una trattoria la tipica “taberna greca” dove tutto era buonissimo. Il momento del pasto è stato per noi, sempre durante il viaggio, un momento per scoprire nuovi sapori, scoprire spezie, accostamenti, metodi di cottura, oltre che un momento godereccio. Il 3° giorno abbiamo fatto una sorta di gara basata sulla preparazione di prodotti siciliani di origine greca, Il tema era l’archeo-cibo e per fare tutto ciò la mattina ci siamo recati un’altra volta all’accademia di cucina dove è avvenuta la preparazione per la sera la quale è stata un gran successo.
Abbiamo vinto due premi, ma non è tanto questo importante quanto il fatto di esserci confrontati con chef già esperti e che, a dire il vero, non hanno molto rispettato il tema del confronto. E poi quanto abbiamo imparato sull’archeo-cibo, prima della partenza e durante la preparazione il professore ha continuato a spiegarci tanti particolari, tante storie per noi sconosciute. Il 4°giorno siamo andati a vedere Micene ed Epidauro ed è stato stupefacente vedere quanto evoluti fossero già in epoche così lontane, ma ľ emozione più grande l’ho avuta solo il giorno seguente quando abbiamo visto il Partenone che era bellissimo e pieno di storia ed il museo dell’Acropoli di Atene che era pieno di statue ed oggetti straordinari. Un salto nel passato, il tempo è volato, nonostante la folla, le innumerevoli classi di studenti e turisti da tutto il mondo sembrava che ci fossimo solo noi e la voce del prof. che ci parlava di filosofi, di dei di miti…. Ho toccato con mano quello che avevo studiato sui libri e, onestamente, pensavo potesse interessarmi poco. Il giorno dopo abbiamo fatto ritorno in Sicilia ma non dimenticherò mai quest’esperienza bellissima.
Ora voglio saperne di più, di tutto, voglio continuare a viaggiare, voglio parlare bene le lingue straniere …ho cominciato e non mi fermo più.
Esperienza indimenticabile: affascinata dalla Grecia
Maria Chiara Andolfo Andolfo IV O EN
Dal 4 al 10 marzo sono stata in Grecia con la scuola, è stata un esperienza indimenticabile per le cose che abbiamo visto e per quelle che abbiamo imparato.
Sono rimasta totalmente affascinata dalla Grecia, per le usanze, per i cibi, per i resti storici per la città e per la vita che c’è in città, soprattutto la sera, dove una notte siamo stati con i professori in un quartiere dove si respirava vita pura, c’era un gruppo di amici che suonava e cantava a scucirsi la gola, musica tipica, e , pur non comprendendo una parola di quel che cantavano, sono riusciti a farci emozionare. Il Partenone era magnifico, ti dava l’impressione d’impotenza di fronte a tanta perfezione, nei musei abbiamo visto come noi in realtà non abbiamo inventato niente perché già esisteva tutto, noi forse l’abbiamo solo migliorato.( ?) Comunque l’arte che ho ammirato ad Atene è forse una delle più belle e delle più coinvolgenti che fin ora ho visto. Mi ha colpito molto come il passare del tempo non le abbia intaccate più di tanto, e come ancora ci siano i resti di come vivevano, dalla cucina ad una semplice sepoltura.
Il teatro di Epidauro aveva un’ acustica perfetta e ancora negli anni si conserva, dagli ultimi posti abbiamo visto e sentito come nell’antichità, e abbiamo avuto modo di guardare dei ragazzi di un’ altra scuola che provavano a recitare dei versi sul palco per vedere se tutti sentivano.
Ma quello che ho amato di più è stata l’esperienza in cucina dove abbiamo lavorato a fianco di due cuochi molto conosciuti in Grecia. Sono stati fantastici, sempre disponibili e ci hanno insegnato tante cose nuove. E li abbiamo capiti , anche se parlavano in inglese.
Il progetto è stato l’occasione per conoscere una branca del settore cucina : l’archeo-cibo. Scoprire l’origine delle materie prime, cercare di utilizzare le ricette degli antichi greci riadattandole senza snaturarle è stata un’esperienza stimolante. Abbiamo poi realizzato un buffet legato alle tematiche pirandelliane e ci si è aperto un mondo sconosciuto, che vogliamo conoscere.
É sempre stato il mio sogno andare in Grecia, e non ringrazierò mai abbastanza la scuola per questo viaggio
Che dire di più? Grazie per questa esperienza, vogliamo tornare in Grecia, vogliamo vedere di più, ma vogliamo proseguire in questo percorso che abbiamo iniziato.
L’avventura ad Atene tra emozioni e piccole paure
Federica Romeo IV O AT
Non credo di poter esprimere esaustivamente su carta l’avventura ad Atene.
Le emozioni, le piccole paure e le esperienze che abbiamo vissuto lì, in Grecia, saranno per sempre parte di noi. Essendo di una timidezza infinita, il mio primo approccio con Atene è stato un po’ scombussolato da tanti fattori: paura di non essere abbastanza capace, confusione e disorientamento. Non ero mai stata fuori dall’Italia, quindi non avevo mai tastato “con mano” l’ebbrezza dell’uscire fuori dal guscio.
Amo la mia terra, ma devo ammettere che staccare la spina per un po’ e farmi un’idea della cultura che c’è fuori mi ha aiutato molto.
Atene è bellissima, piena di calore e vivacità. Se è così tutta la Grecia mi ricorda un po’ la mia Sicilia, è una terra viva.
La storia che lega queste due terre è meravigliosa e piena di curiosità; curiosità che abbiamo potuto soddisfare visitando musei e luoghi meravigliosamente fermi nel tempo, come il teatro antico di Epidauro, o Micene e infine l’Acropoli di Atene. E poi la Biblioteca nazionale, non sarei più voluta uscire, la Scuola di filosofia, dove siamo rimasti con il fiato sospeso e non solo per la bellezza del posto ma per l’atmosfera che si respirava (ho pensato: “voglio studiare qui, in mezzo a tutta questa bellezza, questa pace …”) e poi le chiese da quelle ortodosse alle chiese cattoliche.
Non abbiamo mai sentito, neanche per un secondo, la sensazione di disagio e estraneità. Mai. Anzi, gli ateniesi ci hanno accolto con una gentilezza e felicità impressionante, quasi esagerata. Eravamo ad Atene, sì, ma non ce ne siamo resi conto finché non abbiamo sentito la gente parlare.
Il cibo devo dire mi ha sorpreso. Da orgogliosa siciliana, ammetto che è quasi pari al nostro se preparato bene. I formaggi e le spezie hanno prevalenza sulla cucina greca e nonostante il sapore piuttosto forte di alcuni piatti, sono rimasta soddisfatta anche dal panino più povero.
Insomma, Atene è una città bellissima, piena di vitalità, storia e cultura; anche con un alone di mistero, ma nulla di così preoccupante.
È molto più affascinante la nube di storia antica che la avvolge, troppi piedi hanno calpestato quelle strade, persone prima di noi hanno reso Atene unica. È d’obbligo dirlo: mi sono sentita a casa.
L’esperienza di alternanza ? Bella, polivalente, presso la Scuola di Cultura italiana abbiamo svolto le nostre mansioni e anche di più, quando si è una squadra si collabora e noi avevamo il nostro coach, la maggior parte dei ragazzi era di cucina ma noi del settore turistico ci siamo sentite parte della brigata, il loro prof. è stato il nostro prof. ed angelo custode, sempre presente, pronto a risolvere situazioni e a stimolarci ad affrontare le difficoltà, i nostri prof. pronti a spiegare , a raccontarci di tutto e a ridere con noi … Mi sono sentita accolta, protetta, e nel frattempo libera , più sicura di me. Grazie per aver reso questa esperienza bella, bellissima e … quando ripartiamo ?
Esperienza in Grecia: Bellezza, Stupore, Gentilezza, Casa
Giorgia Pesce IV O AT
La mia esperienza in Grecia può essere descritta con quattro aggettivi: Bellezza, Stupore, Gentilezza, Casa.
Prima dell’arrivo ad Atene non vedevo l’ora di sentire la sensazione di “diverso”, di estraneità con il luogo, ed invece un profondo calore mi ha accolto, simile a quello provato ogni volta che vai in luoghi a te conosciuti perfettamente. Guardandomi intorno speravo che almeno la gente mi facesse sentire “estranea”, nulla. Persino le persone somigliavano a quelle che mi ero lasciata dietro, stessi tratti, colori, atteggiamenti, identici. Ho capito perché dicono: “una faccia, una razza”Il detto popolare accomuna greci e italiani, o forse meglio noi italiani della Magna Grecia. Ma il giorno seguente ho visto cosa ci differenziava leggermente: la storia del luogo, i monumenti di Atene,il respiro di una grande città,lo stupore e la gioia mi ha pervaso, sollecitando tutte le mie terminazioni nervose, ero euforica. Quelle strutture imponenti trionfavano sovrane su tutta la città, mi sono persa tra le colonne e gli affreschi, tra l’antico e il moderno, li fissavo zitta, immobile, estasiata dalla loro bellezza e maestosità. Magari aspettandomi pure che mi raccontassero la loro storia. Io e la mia amica nei seguenti giorni abbiamo incontrato varie persone che, mentre discutevamo nella nostra lingua, ci chiedevano se fossimo italiane e gioivano a sentirsi dire di sì. Un anziano mi ha colpito particolarmente, si è fermato a darci la sua visione di cultura, le sue parole sono indelebili: “Ragazze non vi fermate all’apparenza, guardate in fondo, scavate, la cultura è la storia che avvolge le cose, non la loro superficie, guardate tutto da vari punti di vista” fu talmente travolgente che perdemmo per un attimo persino il nostro gruppo. Volevo fare un piccolo appunto sul cibo, da premettere che io ADORO la salsa da noi denominata “Salsa greca” ma che da loro si chiama “Tzaziki”, andate in Grecia anche per il cibo, non vi deluderà, se vi piacciono i cibi dai sapori forti e delicati all’unisono è il posto che fa per voi. Dimenticate la feta comprata al supermercato, lì è saporita e morbida, avvolge il palato con la sua freschezza. Le salse sono ottime, e si cibano molto di insalate fatte in vari modi. Il Gyros è strabiliante, con radici turche è un tipo di kebab, ma utilizzano spesso la carne di maiale a differenza del popolo da cui ha origine il piatto. Esso, al contrario del kebab che è avvolto in una piadina di mais è avvolto nella Pita, il famoso pane greco.
L’ultimo giorno ho sentito il mio cuore appesantito dalla tristezza, non volevo lasciare quel posto pieno di meraviglie ad ogni angolo. Ma ormai ero già seduta sull’aereo di ritorno, ho chiuso gli occhi e sognato ancora quella terra chiamata Grecia.
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