Ciminiere. “Operazione Husky 10 luglio 1943. Tra storia e luoghi della memoria”

Ciminiere. “Operazione Husky 10 luglio 1943. Tra storia e luoghi della memoria”

 

Un convegno sullo Sbarco e la campagna di Sicilia nel luglio-agosto 1943, con la partecipazione di qualificati storici, saggisti, amministratori pubblici e operatori culturali privati, una serie di forum di approfondimento, la presentazione di un libro sui diari di guerra del fotografo Phil Stern e una mostra di sue fotografie inedite, la partecipazione alla Borsa del turismo storico militare a Milano e, infine, a dicembre, a Catania, la Mostra internazionale di modellismo storico.

Sono tanti gli appuntamenti del programma commemorativo dell’Operazione Husky nel 75° anniversario, presentato nella sala Phil Stern Pavillon, alle Ciminiere di viale Africa, proprio accanto al Museo dello sbarco in Sicilia 1943.

«Il ricco programma di eventi culturali per ricordare gli avvenimenti bellici in Sicilia nel luglio-agosto del 1943, a 75 anni di distanza, è stato realizzato grazie alla sinergia di Regione Siciliana, assessorato Sport e Turismo, Assemblea regionale siciliana, Comune e Città metropolitana di Catania e, per i privati, la Fondazione Oelle.

Diverse iniziative si snoderanno dal 10 luglio (giorno nel quale iniziò l’Operazione “Husky”) sino a fine anno, tutti di grande spessore storico e contenuti culturali, alcuni assolutamente inediti e di valenza internazionale.

Primo appuntamento, il convegno “”Operazione Husky 10 luglio 1943, tra storia e luoghi della memoria,”, alle 9.30 del 10 luglio, nella Sala C3 delle Ciminiere.

 

Il museo dello sbarco

Come già cinque anni fa, anche in questa occasione la sede più naturale e qualificante è il Museo dello Sbarco in Sicilia 1943, realizzato dalla Provincia regionale di Catania, una delle più ricche ed estese esposizioni tematiche in Europa sulla Seconda Guerra mondiale.

Il Museo registra un limitato numero di visitatori, circa 26.000 l’anno (contro i 350.000 del Museo di Caen in Normandia), mentre potrebbe essere una importate opportunità per incrementare il segmento del turismo storico, certamente di nicchia, ma non per questo meno importante perché andrebbe a completare e destagionalizzare l’offerta del territorio catanese che offre turismo balneare e invernale,  enogastronomico e culturale.

Le dichiarazioni

“È nostra intenzione  – sottolinea Salvo Pogliese -, valorizzare il Museo e i suoi messaggi educativi, in sinergia con altri musei, come quelli di Malta che registrano 3 milioni di visitatori l’anno. Da oggi inizia una rivitalizzazione del Museo dello Sbarco, (arricchito di recente da documenti e cimeli donati) che attraverso la riproposizione della più devastante guerra della storia dell’umanità vuole educare alla cultura della pace e del rispetto; un doveroso e sentito omaggio alla memoria di quanti, quasi tutti giovani, persero la vita durante la campagna di Sicilia, soldati dei contrapposti eserciti, ma anche le tante vittime civili, che solo raramente vengono ricordate».

Il sindaco Pogliese ha ricordato “nel 2013, sempre su mia iniziativa, fu celebrato il 70° anniversario, ma la Regione Siciliana, dopo aver speso 300.000 euro per una rievocazione dello Sbarco a Gela non destinò neanche 5.000 euro per la promozione delle manifestazioni organizzate a Catania”.

«Il sostegno diretto a questa iniziativa da parte del mio assessorato è strettamente connesso alla valenza che il governo del presidente Musumeci, riconosce al recupero della memoria storica della nostra terra – ha dichiarato l’assessore regionale al Turismo, Sandro Pappalardo -. L’ avvenimento dello Sbarco alleato del 1943 è un tassello importante di questa memoria, tanto che l’Ars ha voluto esitare una legge specifica per il recupero e la valorizzazione di quell’evento così importante.

Ma l’interesse a   sostenere attivamente questo progetto è altresì connesso con il perseguimento di alimentare anche in Sicilia il turismo legato alla riscoperta di luoghi e immagini legate ad avvenimenti bellici. Proprio a Catania, su felice intuizione di Nello Musumeci, allora presidente della Provincia regionale di Catania, si realizzò l’importantissimo “Museo dello Sbarco”, meta nei primi anni di tantissimi visitatori. Anche con questi progetti, intendiamo contribuire a sviluppare, in altre zone della Sicilia, la possibilità di attrarre ospiti stranieri e italiani, desiderosi di vedere luoghi dove, attraverso i conflitti, si è scritta la storia. Il sindaco di Catania non deve ringraziare la Regione perché per noi è un obbligo sostenere le iniziative di valenza culturale e turistica che valorizzano il territorio e le sue ricchezze. Oggi inizia una collaborazione istituzionale che è destinata a durare nel tempo perché vogliamo dare una visibilità al nostro patrimonio storico, per questo abbiamo già avviato un censimento e la mappatura dei siti per organizzare circuiti e pacchetti turistici».

Proprio per la rilevante valenza culturale, storica e turistica, il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, con grande sensibilità, ha deciso di sostenere concretamente gli eventi commemorativi dell’Operazione Husky.

«Comune e Città metropolitana devono operare in sinergia per valorizzare al meglio le risorse culturali e turistiche per sfruttare al massimo il trend che già da qualche anno indica la Sicilia in generale, e Catania in particolare, come una delle mete preferite nei flussi internazionali – evidenzia l’assessore comunale Sergio Parisi -. Il Museo dello Sbarco è sicuramente l’attrattiva più interessante tra le tante contenute all’interno delle Ciminiere».

Le Ciminiere di sono arricchite, da un anno, di un nuovo spazio culturale: la Phil Stern Pavillon della Fondazione Oelle dove sono esposte le foto del grande fotografo di guerra e poi dei divi di Hollywood.

«Il convegno del 10 luglio vede la presenza di autorevoli storici, tra i quali il prof. Lucio Villari, per approfondire una delle più importanti pagine della Seconda Guerra mondiale, ma anche l’occasione  per dibattere sulla necessità di considerare i luoghi dello Sbarco come un museo a cielo aperto, degno di attenzione e salvaguardia» sottolinea il docente e saggista storico Ezio Costanzo che annuncia anche un evento di valenza internazionale: Peter e Tom, figli di Phil Stern, hanno donato, per lo studio, la classificazione e la divulgazione, l’archivio del padre, con i negativi delle campagne militari alle quali partecipò in Africa e Sicilia. Diverse migliaia di tali negativi, saranno stampate e digitalizzate grazie alla Fondazione Oelle e una serie di scatti selezionati saranno esposti, proprio nella “sala Stern”, il prossimo 25 settembre in occasione della presentazione del libro tratto dai diari di guerra del grande fotografo e del primo anniversario dell’inaugurazione della sala.

Riccardo Tomasello, presidente della cooperativa sociale Bios, che coordinerà l’attività dei vari enti e gli appuntamenti commemorativi, ha evidenziato l’importanza di un così variegato programma culturale che estende nel secondo semestre dell’anno: «Siamo stati stimolati e guidati dalla passione personale di Salvo Pogliese per questa pagina di storia e dalla frase di Luis Sepulveda: Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro».

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