Uto Ughi e Salvatore Percacciolo acclamati dal pubblico catanese per l’impeccabile esecuzione di due tra le più apprezzate composizioni di Pëtr Il’ič Čajkovskij
Uto Ughi e Salvatore Percacciolo acclamati dal pubblico catanese per l’impeccabile esecuzione di due tra le più apprezzate composizioni di Pëtr Il’ič Čajkovskij
Carlo Majorana Gravina
Il cartellone estivo del Teatro Massimo “Vincenzo Bellini” di Catania, seppure il destino cinico e baro ha impedito che partisse dal teatro Greco-Romano della città, ha preso il via con Uto Ughi, autentica leggenda vivente tra i più rinomati protagonisti della scena musicale internazionale, che regala squisite emozioni e suggestioni con i due mitici “legni” di cui si avvale nei concerti: lo Stradivari “Kreutzer” e il Guarneri del Gesù appartenuto ad Arthur Grumiaux; un privilegio assolutamente meritato che impegna e responsabilizza.
La sola umidità della serata rappresentava, prescindendo da eventuale pioggia, un hazard per i due preziosi violini. Ma l’aver tenuto il concerto al teatro “Bellini” non è stato un ripiego, inteso quale ambientazione di minor pregio: Ughi ama e apprezza la sala del Sada per eleganza e, soprattutto, acustica; il Maestro sarà stato ben contento di non mettere in pericolo i suoi strumenti e tornare in un luogo amato.
È stato offerto al pubblico un “tutto Čajkovskij” di ragguardevole pregio: nella prima parte la poderosa Quinta Sinfonia per scaldare il pubblico e l’orchestra; nel secondo tempo il Concerto per violino e orchestra, autentico must del repertorio tardo-ottocentesco.
Sul podio Salvatore Percacciolo, ben noto al pubblico etneo, che ha condotto l’orchestra con piglio sicuro, fornendo un’interpretazione impeccabile della sinfonia e porgendo il concerto agli straordinari virtuosismi di Ughi.
Al termine il “Bellini”, colmo in ogni ordine del teatro, ha tributato un’insistita ovazione nei confronti delgarnde violinista che ha ripagato con due bis di grande tecnica ed effetto.
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