Per chi crede nella propria terra e nel domani: i giovani volàno dello sviluppo economico. Un’opportunità: fare impresa

Per chi crede nella propria terra e nel domani: i giovani volàno dello sviluppo economico. Un’opportunità: fare impresa

Lella Battiato Mjaorana

 

Il progetto “Resto al Sud. Per chi crede nella propria terra e nel domani”, scommessa sui giovani e per i giovani, incentivo alla nascita di imprese sui territori del Meridione d’Italia, è stato brillantemente illustrato all’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania, nell’aula magna del plesso di via Lizio Bruno. Organizzazione dell’evento, notevole e di spessore, che ha portato un valore aggiunto ai giovani studenti catanesi, curata da Massimo Pesce responsabile relazioni territoriali di Intesa San Paolo per la Sicilia.

Lo stato maggiore cui il progetto è affidato è sceso in forze per spiegare nei dettagli, agli alunni prossimi al diploma, presenti anche studenti degli Istituti “De Felice” e “Gemmellaro”, le caratteristiche innovative della convenzione Invitalia – Intesa San Paolo a favore delle iniziative imprenditoriali avviate da giovani tra 18 e 35 anni. Intesa San Paolo ha scelto di impegnare una parte sostanziosa della liquidità di cui dispone puntando sui giovani, quindi sul futuro.

Argomenti ben sviluppati già negli indirizzi di saluto del dirigente scolastico Daniela Di Piazza “Resto al Sud una metafora, per far restare tanti giovani in Sicilia; una garanzia di successo, e voi giovani se comprendete l’importanza e saprete utilizzare questo strumento utile affiancato all’alternanza scuola-lavoro, vi avvicinerete al mondo del lavoro e imprenditoriale”. Interessante e esaustivo intervento del rettore dell’Università di Catania Francesco Basile “Iscrivetevi all’Università, costruite il vostro domani: ampliando il vostro bagaglio culturale troverete un’occupazione migliore. Noi vi metteremo tutti gli strumenti a nostra disposizione”. “Dovete avere presente la specifica filiera: scuola, università e lavoro – ha continuato il rettore -. L’Università sta al centro di questa filiera: deve orientare gli studenti delle scuole a scegliere il percorso di studio a loro più consono e deve occuparsi anche del placement. Rispettare questo percorso però non è semplice perché, lungo questa strada, si verifica un ‘imbuto’: quasi tutti vanno a scuola, un numero inferiore continua gli studi dopo il diploma e ancor meno giovani riescono a trovare lavoro dopo la laurea”. “Resto al Sud – ha concluso il prof. Basile – è un’iniziativa meritevole perché cerca di mettere un freno al problema della fuga dei cervelli: in questo senso, gli ultimi dati ci dicono che la situazione sta migliorando. Questa iniziativa serve proprio ad aiutare chiunque abbia un’idea vincente a mettersi in gioco”.

Il presidente dell’Ordine dei commercialisti e revisori contabili di Catania Giorgio Sangiorgio ha ribadito il favore e l’interesse con cui guardano a iniziative del genere.

Il convegno, moderato in modo attento, stimolando con domande vivaci i relatori, suscitando interesse negli studenti, dal giornalista Andrea Lodato, ha preso le mosse dalla qualificata partecipazione di Pierluigi Monceri (Direttore regionale Lazio, Sardegna e Sicilia di Intesa San Paolo), che ha coinvolto gli studenti in maniera attiva, avvicinandosi al loro mondo e cogliendone le aspettative. Attraverso slide interessanti spiega come fare impresa ai giovani “nel Sud abbiamo 210 mila imprese innovative, Catania è una delle prime cinque città d’Italia che fa imprese start up (imprese nuove) bisogna essere preparati poiché l’imprenditorialità è un’attività che implica la scoperta, la valutazione, bisogna sfruttare le opportunità, poiché i mercati si  stanno allontanando sempre più da noi per raggiungere i paesi emergenti” continua “puntare su un turismo con un approccio più sensibile verso i turisti, lavorare sulla qualità e far sì che gli ospiti rimangano di più” rilancia “essere aperti alle relazioni con il territorio, si nasce come piccola impresa ma con un obiettivo di futura crescita, sapersi organizzare, con filiera, distretti, reti e zes. Saper essere globali capire il cambio veloce di mercato. Con enfasi rivolgendosi alla platea “noi troviamo in questa isola e supportiamo chi vuole credere”.

Michele Attivissimo (direttore commerciale Intesa San Paolo L.  S. Sicilia Retail), ha sottolineato aspetti formativi e orientamento favorevole alle partnership chiarendo nell’ambito della formazione come si muove Intesa San Paolo e la presenza in Sicilia.

Per Invitalia, Giuseppe Glorioso, entrando nei dettagli, ha esordito “Resto al Sud non è un bancomat” spiegando che l’incentivo vuole realizzazioni di progetti imprenditoriali inclusivi per fare restare o tornare. Da alcuni risultati emerge che abbiamo, a fronte di 2.761 domande, 46% in Campania e 17% in Sicilia. La disponibilità di 1.250 milioni di euro assicura la copertura finanziaria per almeno 3-4 anni. Non ci sono graduatorie o bandi; qualora si riscontrino carenze, è prevista la formazione. Imprese di ogni dimensione e tipo tranne quelle commerciali, agricole o professionali. Sono previsti partner “fuori quota” per dotare la nuova impresa di un background di esperienza ritenuto necessario.

Di Gennaro Michele, responsabile marketing Intesa San Paolo regioni Lazio, Sardegna, Sicilia, sostiene “l’iniziativa ha come obiettivo: diffondere una facilitazione finanziaria straordinaria ai giovani di Catania e di tutta la Sicilia, per poter convogliare le energie ed iniziative imprenditoriali e far realizzare i “sogni” legittimi dei figli del Sud. Il territorio è ricco di opportunità, i giovani hanno potenzialità eccezionali e saranno gli attori del ricambio generazionale e della mutazione genetica socioeconomica dei prossimi decenni”.

La qualificata conclusione del vicepresidente della Regione, l’assessore all’Economia Gaetano Armao, mette in luce i punti deboli su cui sviluppare e creare positività, aumentando  i servizi, rafforzando le sinergie e proiettandosi ai giovani studenti li invita ad avere amore e passione per la Sicilia, perché rappresentano loro un capitale umano inestimabile e dichiara “perdiamo 25mila giovani all’anno, significa 5 miliardi di euro in meno all’anno; dobbiamo invertire questa tendenza, e dai vostri sguardi capisco la vostra approvazione. Cambiare in meglio energie e capacità, fare impresa crea futuro, ricchezza, innovazione; adesso è partita l’auto-imprenditorialità e l’e-Commerce”. Riscuotendo plauso sostiene “siamo al centro del Mediterraneo, la Sicilia è luogo d’approdo e abbiamo facilitato la rete digitale, importante per investire al Sud. Al Sud sta crescendo di un terzo al vocazione imprenditoriale e deve essere sostenuta. “Resto al Sud” è un’iniziativa fortemente innovativa che il governo sostiene, al fine di offrire ai giovani l’opportunità di dare corpo alle loro idee costruendo impresa”.

Una giornata intensa di lavori, un’iniziativa testimonianza del successo ottenuto, che è riuscita a fotografare l’economia globale, i suoi rischi proiettandosi nel futuro e orientando ad azioni concrete.

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