In scena con successo gli studenti del Liceo Classico “Spedalieri” con il musical “Romeo e Giulietta” al Monastero dei Benedettini di Catania
In scena con successo gli studenti del Liceo Classico “Spedalieri” con il musical “Romeo e Giulietta” al Monastero dei Benedettini di Catania
Lella Battiato Majorana
Gli studenti del liceo classico “Nicola Spedalieri” hanno partecipato al progetto “Parole e Musica”, portando in scena la celeberrima storia d’amore scritta da William Shakespeare durante gli ultimi anni del XVI secolo: “Romeo e Giulietta”.
I giovani attori hanno rivisitato la storia tenera e drammatica dei due amanti veronesi in chiave musicale, grazie all’aiuto della tutor del progetto Prof.ssa Emanuela Gutkowski, del Maestro Eugenio Arezzo (che ha istruito le voci solistiche e corali ed ha eseguito dal vivo alcune musiche) e del regista Marco Longo che, con pazienza e dedizione, sono riusciti a guidare gli allievi in questa ennesima esperienza teatrale.
Gli allievi sul palco, hanno mostrato voglia di mettersi in gioco, grande spirito di gruppo, doti attoriali e canore promettenti. Con una scenografia essenziale e uno splendido gioco di luci curato dalla ditta Coco, lo spettacolo ha suscitato nel pubblico stupore e sorpresa: spettacolo ben costruito e attori credibili
I ragazzi, infatti, hanno dato l’impressione di essere dei professionisti per il loro modo di emozionare ed emozionarsi, di entrare dentro il testo di Shakespeare e farne parte in tutto e per tutto. Oltre ai trenta tra attori, cantanti e musicisti, hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo anche delle ex allieve del progetto che si sono occupate delle coreografie, del canto e dell’aiuto regia.
Come ogni anno, da nove anni, il progetto “Parole e Musica” ha stupito la dirigente reggente dott. Daniela Di Piazza, che ha sostenuto fortemente il progetto, le famiglie dei ragazzi coinvolti, i compagni di scuola e i curiosi che hanno voluto passare una serata all’insegna dell’amore nella bella Verona.
Lo spettacolo portato in scena dagli studenti dello “Spedalieri” al Monastero dei Benedettini è il risultato conclusivo di un percorso didattico educativo, sulla figura e l’opera di Shakespeare.
Hanno inoltre collaborato Ginevra Ciuni per l’aiuto alla regia, Claudia Calanna per l’assistenza alla regia e al canto, Alice Cascone per le coreografie, Giordana Parisi e Alessia Alessandra Sicali per i costumi, Agnese Maugeri per la direzione di scena, Aurelio Mandraffino e Giordana Parisi per la locandina.
La grandezza di Shakespeare nel dipingere le tinte fosche dell’odio da una parte, e la genuina e nefasta carica di vita dei due giovani innamorati dall’altra, entra di diritto nell’immaginario e nella storia di ognuno di noi. Raccontare invece l’effetto dirompente che quest’opera ha avuto sui nostri giovani allievi vuol dire svelare la grande carica emotiva che un testo di più di quattrocento anni fa possiede ancora. Questa storia ha dato loro una grande motivazione, che li ha guidati fin dal primo giorno di prove.
Le emozioni e i sentimenti che ogni singolo attore ha messo nel suo ruolo mostrano che il tema dello scontro tra Montecchi e Capuleti, sfondo di un’appassionante e al tempo stesso tenera storia d’amore, è ancora profondamente attuale, continua a interpellare le sensibilità e le coscienze e non smette di scoppiare nel cuore delle giovanissime generazioni: è la grandezza della letteratura.
In scena applauditi Francesco Rosalia (Tebaldo), Dimitri Licandro (Benvolio), Giordana Parisi (Escalo, principe di Verona), Simona Russotti (Madonna Montecchi), Tiziano Scirè (Romeo), Monica De Luca (Madonna Capuleti), Dario Magnano di San Lio (Capuleti), Salvatore Azzia (Paride), Carlotta Lo Presti (Sansone), Giovanna Valenti (Giulietta), Alessandra Sicali (Nutrice), Aurelio Mandraffino (Mercuzio), Riccardo Ruiz (Frate Lorenzo), Emilio Sicurella (Montecchi).
Voci soliste: Monica Giarrusso, Chiara Grancagnolo, Maria Clelia Sciacca, Costanza Silluzio, Martina Magrì, Joseph Manson; violino Gaia Vetrano, chitarra Enrico Bognanni.
Romeo e Giulietta, note di regia Marco Longo
Romeo e Giulietta, nella nostra versione, nasce da un anno di lavoro. E questo lavoro affascinante, stancante, travolgente, creativo non sarebbe possibile senza il sostegno di una scuola, come il Liceo “Spedalieri”, che crede in una formazione che, partendo dalla tradizione delle materie curriculari, si espande all’innovazione dei linguaggi performativi. Linguaggi che sono capaci di tirar fuori da ogni studente insospettate e notevoli doti artistiche, fresche per età e vocazione, raffinate poi attraverso uno studio impegnativo e costante sul testo, sulla recitazione, sulla musica, sul canto, su tutto quello che è “cultura teatrale”. Perché una scuola che crede nella cultura si impegna per produrla.
Quanto alla scelta del laboratorio “Parole e Musica” di quest’anno, giunto alla sua nona edizione dopo una serie di titoli diversi per genere e provenienza (da “Pinocchio”al “Mago di Oz” da “Pipino il breve” a “Notre-Dame de Paris” dal “Sogno di una notte di mezza estate” a “The Sound of Music”, per citarne alcuni), non vogliamo dire molto: aggiungere qualcosa a quanto è già stato scritto su Romeo e Giulietta sarebbe infatti superfluo.
La grandezza di Shakespeare nel dipingere le tinte fosche dell’odio da una parte, e la genuina e nefasta carica di vita dei due giovani innamorati dall’altra, entra di diritto nell’immaginario e nella storia di ognuno di noi. Raccontare invece l’effetto dirompente che quest’opera ha avuto sui nostri giovani allievi vuol dire svelare la grande carica emotiva che un testo di più di quattrocento anni fa possiede ancora. Questa storia ha dato loro una grande motivazione, che li ha guidati fin dal primo giorno di prove.
Le emozioni e i sentimenti che ogni singolo attore ha messo nel suo ruolo mostrano che il tema dello scontro tra Montecchi e Capuleti, sfondo di un’appassionante e al tempo stesso tenera storia d’amore, è ancora profondamente attuale, continua a interpellare le sensibilità e le coscienze e non smette di scoppiare nel cuore delle giovanissime generazioni: è la grandezza della letteratura
E proprio dalla letteratura siamo partiti lavorando sul testo, rielaborato e adattato con la collaborazione della Prof.ssa Emanuela Gutkowski, tutor del progetto “Parole e Musica”: dopo un attento esame delle dinamiche e dei rapporti di forza tra i personaggi abbiamo ha lasciato libero spazio, nel corso delle più di ottanta ore di laboratorio teatrale preparatorio alla messa in scena, alla sensibilità con cui ognuno degli allievi riusciva ad affrontare il ruolo o la situazione che il testo richiedeva. E perché diventassero vita reale, condivisa dai giovani che la incarnavano, abbiamo voluto attualizzare il linguaggio, i costumi, le situazioni. Il tutto è stato sottolineato e reso ancora più intenso dalla musica, scelta, adattata ed eseguita dal vivo dal M° Eugenio Arezzo.
Vedere la forza, la tenacia e la verità con cui i nostri allievi hanno lavorato per mesi sul testo, sul canto, sulle coreografie dà la certezza che il teatro è sempre una scommessa didattica, educativa e soprattutto umana.
Grazie a chi ancora una volta ha voluto e sostenuto questo progetto: la Preside, Prof.ssa Daniela Di Piazza, la prof.ssa Emanuela Gutkowski, il M° Eugenio Arezzo. Grazie all’Ateneo catanese per averci ancora una volta invitato all’interno della rassegna “Porte aperte”.
Grazie a tutti coloro che hanno collaborato: Ginevra Ciuni per l’aiuto alla regia, Claudia Calanna per l’assistenza alla regia e al canto, Alice Cascone per le coreografie. Tutte ex-allieve dei laboratori teatrali precedenti, a dimostrazione del fatto che le passioni non finiscono mai.
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