“ARCADIO. TERRE IN MOTO”
“ARCADIO. TERRE IN MOTO”, INAUGURATA AL PARCO ARCHEOLOGICO DI NAXOS LA MOSTRA DI GIUSEPPE AGNELLO
L’area archeologica di Naxos abbraccia l’arte contemporanea in un dialogo costante tra uomo e natura, scultura e paesaggio, presente e passato. Le opere dell’artista saranno esposte dal 28 agosto al 4 novembre
L’arte contemporanea incontra le testimonianze di un tempo passato. È stata inaugurata al Parco archeologico di Naxos la mostra di Giuseppe Agnello “Arcadio. Terre in moto”. Quindici installazioni che ricreano figure umane e vegetazione riuscendo a cristallizzare in ogni opera il trauma del momento in cui gli esuli incontrano per la prima volta nel 734 a. c. la terra di Naxos. L’esposizione – curata da Alessandro Pinto e promossa dall’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, dal Parco Archeologico Naxos Taormina e da Civita Sicilia – vuole raccontare a quasi tre mila anni di distanza questo punto di cesura nella storia: quando la cultura greca arcaica si incontra e scontra con un’altra civiltà. Ieri come oggi, da Calcide Eubea come dalla Libia, gruppi di persone partono per viaggi di non ritorno con la speranza di trovare una nuova terra e iniziare una nuova vita. Lo scultore indaga questo trauma, attraverso la storia e l’archeologia, utilizzando un linguaggio che trascende quello scientifico e verte invece sulle sensazioni e suggestioni dettate dal Parco archeologico di Naxos.
«È stata una sfida confrontarmi con un ambiente carico di storia – racconta Giuseppe Agnello – Naxos, la prima colonia greca di Sicilia, fondata da uomini costretti a fuggire dalla loro patria non può che riportarci alla situazione che stiamo vivendo oggi. “Terre in moto”, il titolo della mostra, vuole sottolineare proprio questo movimento continuo dell’uomo e della natura». L’artista scava tra le rovine e nella storia di Naxos fino a scorgerne gli archetipi elementari che fonde in forme nuove e universali raccontandoci un evento lontano ma non passato fatto di uomini, di terra e di natura.
Alla presentazione dell’esposizione, che rimarrà fruibile al pubblico fino al 4 novembre, oltre all’artista Giuseppe Agnello e al curatore della mostra Alessandro Pinto, sono intervenuti l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Sebastiano Tusa, e il direttore dal
Parco Archeologico di Naxos Taormina
Via Lungomare Schisò, sn
Giardini Naxos (ME)
Parco Archeologico Naxos Taormina, Vera Greco. Presenti anche il sindaco di Taormina, Mario Bolognari, e il vicesindaco di Francavilla di Sicilia, Carmelo Magaraci, per sottolineare la connessione tra il Parco archeologico di Naxos Taormina e il territorio. Assente per motivi istituzionali il sindaco di Giardini Naxos, Nello Lo Turco.
«L’arte contemporanea sta entrando prepotentemente nei musei e nelle aree archeologiche monumentali– afferma l’assessore Sebastiano Tusa – È un modo per attrarre il pubblico e arricchire l’esperienza dei visitatori. Inoltre, il confronto tra antico e moderno può essere utile per una migliore valorizzazione e comprensione del manufatto antico. Nello specifico, le opere del maestro Agnello reinterpretano l’antico in chiave moderna mostrandoci il legame tra natura, uomo e cultura in quella che è stata la prima colonia greca di Sicilia. Gli spostamenti di popoli in ambito mediterraneo sono oggi un fenomeno molto dibattuto, l’arte può contribuire a vedere le migrazioni in chiave diacronica e a presentarli come una risorsa».
«La prima mostra di scultura contemporanea al Parco archeologico di Naxos – spiega il direttore Vera Greco – vuole avvicinare l’uomo contemporaneo alla memoria del suo passato. E per farlo abbiamo scelto un artista che utilizza un linguaggio semplice come può essere quello figurativo, ma intriso di significati profondi ed archetipi che inducono a molteplici riflessioni sull’uomo e sul suo eterno peregrinare a partire dalle migrazioni dei popoli greci che hanno dato il via a Naxos e a Taormina. Un percorso espositivo scandito da quindici installazioni site-specific, pensate e realizzate per essere esposte al Parco archeologico di Naxos».
Giardini Naxos, 28/08/2018
US
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