A Catania già usata la pistola elettrica da un operatore di polizia con successo, salvando una donna minacciata da un extracomunitario

A Catania già usata la pistola elettrica da un operatore di polizia con successo, salvando una donna minacciata da un extracomunitario

Il questore di Catania Alberto Francini dichiara “arma meno invasiva e devastante rispetto a quella di ordinanza, che rientra anch’essa nei principi sanciti dalla normativa. Bisogna utilizzarla con massima prudenza ed equilibrio laddove ci siano persone con minacce gravi”

Lella Battiato Majorana

 

Pistole elettriche in Italia: dal 5 settembre le forze dell’ordine di dieci città Italiane – tra le quali Milano, Torino, Bologna, Firenze, Palermo e Catania – hanno  avviato una sperimentazione, sull’uso del cosiddetto taser, un’arma che attraverso scariche di elettricità è in grado di paralizzare i movimenti dei sospetti.

 

Il questore di Catania Alberto Francini, spiegando l’utilizzo normativo di quest’arma e il suo funzionamento, informa i cittadini  come in questi giorni, già un operatore di polizia ha utilizzato questo dispositivo con successo. Un extracomunitario stava minacciando una donna in centro città, velocemente è stato neutralizzato con il semplice fascio laser, che ha avuto “un effetto deterrente molto forte e la persona immediatamente ha desistito da questi propositi aggressivi”.

 

Interessante e notevole il chiarimento offerto dal questore “gli operatori di polizia hanno seguito un corso” e aggiunge “non tutti sono stati preparati, questa arma viene data soltanto ai dieci capopattuglia, che hanno frequentato il corso presso la scuola di polizia “Nettuno” a Roma, per l’utilizzo specifico di queste armi; sul territorio attualmente abbiamo 35 pattuglie del radiomobile nell’arco delle 24 ore”.

 

Francini continua “uso a titolo sperimentale in 12 città italiane tra cui Catania, è un arma da sparo e tale viene classificata anche se dispone di un arco voltaico; per le forze di polizia valgono le regole previste dalla normativa con armi da sparo, art.53 uso legittimo delle armi, art. 52 legittima difesa”.

La questura presente su Catania e provincia è il punto di riferimento per i cittadini e la taser potrebbe essere una risposta, non invasiva rispetto a quella d’ordinanza. “Si utilizza nelle situazioni, evidenzia il questore, in cui è assolutamente indispensabile colpire l’avversario con proiettile, che provoca lesioni devastanti, la pistola elettrica invece immobilizza la persona per 30 secondi dopodiché il suo effetto è reversibile”.

 

“Bisogna utilizzarla con la massima attenzione, sostiene il questore, massima prudenza equilibrio, bilanciamento e solo se in presenza di una minaccia seria a persone di polizia o altri cittadini. Lo strumento elettrico viene adoperato per disarmare il malfattore in caso di pronto intervento, nelle situazioni di resistenza, per evitare lo scontro fisico con persone molto agitate o in stato psicofisico alterato e poi procedere all’arresto, poiché ha una sorta di avviso per la controparte: un fascio laser segnalatore, che può evitare di usarla fino in fondo”.

 

Usata infatti a una distanza tra i 3 e i 7 metri –  spara due aghi che funzionano da conduttori e rimangono collegate alla pistola con due fili.. I Taser usati in Italia hanno scariche al massimo di 5 secondi, a differenza di quelle americane, con una batteria che può garantire fino 500 scariche. Tutte le volte che il taser viene usato i dati sono  registrati  da un computer  che permette di recuperare tutti gli interventi.

 

È un progetto che ha incontrato la calda approvazione del ministro dell’interno Matteo Salvini. Se la sperimentazione dovesse concludersi positivamente, l’Italia diverrà il 107esimo paese a dotarsi di queste armi, insieme a Canada, Stati Uniti, Brasile e a una moltitudine di paesi europei.

 

 “Adesso il nostro ministero, aggiunge Francini, ha deciso di procedere con questa sperimentazione per tre mesi; per il resto le scelte definitive sono di carattere politico in cui non entro nel merito; noi operiamo con strumenti normativi ed operativi che la legge e il nostro ministero dell’Interno mette a disposizione, siamo dei tecnici”.

 {gallery}2018/Questura_Catania/Pistole{/gallery}

 

admin

admin