Cala il sipario sulla seconda stagione del Mythos Opera Festival. “Rassegna dall’alto valore artistico e culturale” per l’assessore regionale Pappalardo

Cala il sipario sulla seconda stagione del Mythos Opera Festival.

“Rassegna dall’alto valore artistico e culturale” per l’assessore

regionale Pappalardo.

 

A due settimane dalla chiusura del Mythos Opera Festival è tempo di bilanci

per la rassegna andata in scena in alcune tra le più suggestive location

siciliane, il Cortile Platamone di Catania ed il Teatro Antico e la Cattedrale di

Taormina. Tosca, Mascagni incontra Verga – Gala Mascagni, il Premio

Internazionale Giuseppe Di Stefano Cavalleria Rusticana Concert Gala,

l’Omaggio a Giuseppe Di Stefano Aida Concert – Gala, La Traviata ed il Gran

Concerto Lirico Sinfonico gli spettacoli proposti in questa seconda edizione di

grande successo. Una rassegna dall’alto valore artistico e culturale, come l’ha

definita l’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Sandro

Pappalardo.

“Il Mythos Opera Festival ha rappresentato uno degli eventi di

punta dell’estate appena trascorsa e ho partecipato con piacere alla kermesse

nella cornice magica del Teatro Antico di Taormina – ha dichiarato l’assessore

Pappalardo – Cornice alla quale si è aggiunta anche quella del Cortile

Platamone di Catania. Così la nostra Sicilia ha goduto di spettacoli ed

esibizioni di altissimo livello che hanno avuto il merito di lanciare giovani

talenti nel solco della grande tradizione. Ma mi piace anche sottolineare

l’importanza per il sociale che hanno voluto mettere in risalto gli

organizzatori: il tema scelto quest’anno era quello della disabilità e anche in

questo campo il nostro Governo Regionale è particolarmente attivo e

sensibile. I miei complimenti vanno a tutta la macchina organizzativa

certo che il percorso è già tracciato e che nuovi successi attendono questa

rassegna. La Regione Siciliana e il mio assessorato – conclude l’assessore

regionale – saranno sempre in prima linea per promuovere l’arte e la cultura”.

La manifestazione ha vissuto un crescendo di pubblico e consensi, sfociato nel

sold out della Traviata. E si dice soddisfatto dei risultati ottenuti il

sovrintendente Gianfranco Pappalardo Fiumara. “Non possiamo che ritenerci

soddisfatti di questa seconda edizione del Mythos Opera Festival – spiega

Pappalardo Fiumara – E’ stato un grande successo di pubblico. Abbiamo

proposto spettacoli di qualità con cast di talentuosi artisti e scenografie

originali e di effetto. Abbiamo voluto dedicare la rassegna alla disabilità ed è

stato particolarmente emozionante l’esibizione, prima de La Traviata, di

Federico Santangelo, giovane artista disabile. Siamo onorati di aver avuto

ospiti della rassegna Lucia Aliberti, tra i soprani più apprezzati al mondo, e

l’attore Luca Verdone, che ha ritirato il premio per il maestro Franco

Zeffirelli. Ringrazio – conclude il sovrintendente della rassegna – anche

l’amico Nino Strano per la preziosa collaborazione”.

Stessa soddisfazione è stata espressa anche dal direttore artistico Enrico

Stinchelli, che ha sottolineato, tra le altre cose, il carattere internazionale

della rassegna musicale. “Questo festival ha dato modo a tantissime voci,

altrimenti non conosciute, la possibilità di esibirsi in luoghi importanti come

Taormina e Catania – dichiara Enrico Stinchelli – Giovani e non, perché

abbiamo aperto le audizioni anche ad artisti che si sono affermati in paesi

lontanissimi. Ci sono voci che sono arrivate veramente da tutte le parti del

mondo. Questo dà il carattere dell’internazionalità del Festival. Abbiamo

lavorato per mesi e mesi facendo audizioni a Roma, a Palermo, a Milano, in

giro un po’ dappertutto. E poi abbiamo ottenuto un bel riscontro di pubblico,

che è una cosa anche quella che conta moltissimo perché ricordiamo che

questo è un festival che si autofinanzia, che non prende finanziamenti

pubblici. Una piccola nota polemica ce l’avrei ed è quella riferita al Parco

Archeologico, che non ha consentito l’omaggio a Di Stefano con le scene e i

costumi. Aida è un’opera che proposta in forma oratoriale non rende come

dovrebbe. Magari per questo una parte del pubblico è rimasta delusa. Non è

una cosa che ci ha rallegrati – conclude il direttore artistico – Abbiamo dovuto

rimediare a questa situazione con un’Aida in forma concertante”.

Il Mythos Opera Festival ha anche segnato il ritorno alla regia di Nino Strano,

già aiuto regista di Franco Zeffirelli e Mauro Bolognini. “Ho scoperto con il

Mythos Opera Festival, una bella invenzione, dedicata all’arte, alla bellezza, al

Mito – dichiara Nino Strano – Mito di cui la Sicilia è piena. Abbiamo fatto

delle serate splendide, il pubblico ci ha accolto favorevolmente. Io ho

collaborato in Aida, ma ho anche apprezzato le serate di Tosca a Catania e la

meravigliosa Traviata a Taormina. Spero che la stagione del Mythos, come

quella di tutte le altre associazioni che propongono arte e bellezza – conclude

il regista – possa essere presente non soltanto in estate ma anche in inverno,

in quella teoria della destagionalizzazione che io auspico oramai da decenni”.

E intanto si lavora già alla terza edizione della rassegna. Il codirettore

artistico del Mythos Opera Festival, Roberto Cresca, anticipa già alcune opere

in programma la prossima stagione. “Visto il successo che ha ottenuto

l’inserimento dei giovani, selezionati durante il corso preparatorio di Fondi

(LT), per il futuro abbiamo pensato di replicare le audizioni – spiega Cresca –

Possiamo già anticipare i titoli della prossima stagione: saranno “Carmen”,

“Pagliacci” e “Cavalleria Rusticana”. Tornerà l’accoppiata, nella stessa sera, di

“Cavalleria Rusticana” e “Pagliacci”, cosa ormai molto rara a vedersi per

problemi di budget. E’ una cosa che in passato si faceva regolarmente e che

noi vogliamo riproporre. Il prossimo anno il Mythos Opera Festival sarà

dedicato a Ruggero Leoncavallo, nel centenario dalla sua morte. Le location

saranno ancora Catania e Taormina. Voglio infine smentire una cosa. Non è

assolutamente vero che non ci sono più voci e che i tempi d’oro sono passati.

C’è una grandissima quantità di cantanti giovani – conclude – dotati di grande

vocalità e prontissimi sia dal punto di vista scenico che musicale”.

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