Fiumara d’Arte: Antonio Presti inaugura il Cantico di Librino

Fiumara d’Arte: Antonio Presti inaugura il Cantico di Librino

 

3 ottobre 2018 Maria Antonella Saia

In occasione della celebrazione di San Francesco, domani, alle ore 10.30, presso il cortile della Scuola Angelo Musco, sarà inaugurato il Cantico di Librino, installazione monumentale fotografica donata dal mecenate Antonio Presti al quartiere periferico di Librino e a tutta la comunità con la quale si vuole  richiamare la società civile alla rigenerazione dell’anima universale, volgendo lo sguardo a quella periferia catanese da sempre amata e da vent’anni al centro dei suoi grandi progetti culturali. L’opera, un’installazione fotografica monumentale su migliaia di pali della luce, dove i protagonisti saranno gli stessi abitanti, immortalati da nove fotografi siciliani, si inserisce nel più ampio progetto in itinere del Museo dell’Immagine e dell’Arte Contemporanea di Librino,  che vedrà il posizionamento di oltre 1000 mega banner (realizzati in rete mesh, formato 90×240 cm) sui tralicci dell’illuminazione stradale del quartiere, dell’Asse dei servizi di Catania e della strada che conduce all’aeroporto.

Il progetto “Il Cantico di Librino” risplenderà così tra migliaia di pali del quartiere, riportando tra le strade la Luce dello Spirito.

Accostarsi al mondo attraverso lo stupore e la meraviglia; parlare il linguaggio della fraternità; armonizzare anima e pensiero con la Bellezza: questo il percorso fisico, artistico e spirituale che si snoderà attraverso le immagini dei volti degli abitanti del quartiere di Librino, affiancate alle parole dense di sacralità dell’antica preghiera scritta nel 1226.

«La vera politica sociale – conclude Antonio Presti – è quella che restituisce ai suoi cittadini un respiro universale: bisogna parlare sempre meno di quella rigenerazione urbana che non mette al centro l’uomo ma solo i suoi servizi. Occorre invece lavorare per costruire Bellezza, quella che mette al centro di ogni scelta il valore del sentire che vivifica e ristora, che non abbia come suo dio, il tempo, il denaro, l’apparire. Bellezza che verrà condivisa con tutte le persone e i turisti che attraverseranno Librino, perché solo il cuore di un bambino innocente e puro può parlare a tanti cuori anestetizzata e annichiliti».

Alle gigantografie di bambini, giovani, adulti e anziani, sarà infatti affidato un messaggio sacro e potente: transitare lungo le strade inanellate dai banner del Cantico sarà come percorrere un viatico interiore che simboleggia le stagioni della vita. «La mia visione è scaturita dall’osservazione della circolarità delle strade di Librino e dal moto concentrico che vi si genera percorrendole – spiega Antonio Presti -Questo moto avviluppa l’automobilista, portando il pensiero a rimuginare e l’anima a implodere. Quando il Cantico sarà installato, un qualunque abitante di Librino percorrendo una qualunque via, s’imbatterà sempre in un’immagine familiare e soprattutto nelle parole di quella preghiera che, anche solo per un istante, lo collegherà con l’Universale. In questo sentire e percepire di essere creatura dell’Universo si estrinseca la forza di questo atto democratico di luce e bellezza. La mente, dopo essersi disconnessa dalla quotidianità e da quei pensieri terreni che mortificano l’anima, si eleva e si ricongiunge all’improvviso con il sublime e anche se si tratterà di un solo attimo, da quell’istante di Eternità, non si tornerà indietro uguali a prima. Sarà come entrare in una lavatrice spirituale e ricevere quel battesimo dalla Luce che è in Noi».

Nel progetto  sono  state coinvolte  tutte le parrocchie, le scuole, le associazioni e le attività commerciali del territorio con i laboratori fotografici che hanno visto all’opera per diversi mesi migliaia di fedeli e i fotografi Arcara, Auteri, Brancaforte, Faramo, Majorana, Mamo, Ortolani, Sipala, coordinati dall’artista fotografo Antonio Parrinello, con la straordinaria partecipazione del fotografo franco-iraniano di National Geographic Reza Deghati e del fratello Manoocher.

Un evento da non perdere per riscoprire la vera essenza  della propria anima.

 

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