Originale provocazione di Erica Tamborini con la performance “L’artista, il cavallo e i suoi fotografi”

Originale provocazione di Erica Tamborini con la performance “L’artista, il cavallo e i suoi fotografi”

Carlo Majorana Gravina

 

Le stravaganti scelte politiche di Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico, imperatore di Roma dal 37 al 41 d. C. meglio conosciuto con il soprannome di Caligola, sono state giustificate, quasi 2000 anni dopo, dall’artista milanese, di formazione accademica e universitaria, Erica Tamborini, con l’originale performance “L’artista, il cavallo e i suoi  fotografi”.

Una giustificazione sui generis che merita considerazione in riferimento all’aneddoto storico e, soprattutto, alla progettualità sottesa partecipe di una costruzione artistica che andrà a concludersi in relazione ai programmi e alle strategie di Regione Lombardia per la valorizzazione del territorio tramite specifiche sinergie interistituzionali.

La nostra artista ha eseguito un’intensa performance presso il Comando Militare Esercito Lombardia di Palazzo Cusani, in via Brera, luogo d’eccezione, con il coinvolgimento degli istruttori del Centro ippico Duca dell’Adua di Robecco sul Naviglio (MI), che hanno scortato l’artista e il suo cavallo nel periplo rituale del Cortile d’Onore del Palazzo. Un evento simbolico sotto molteplici rispetti, a cominciare dall’unicità del luogo.

Tamborini ha invitato alcuni fotografi e filmaker, a partecipare a una performance a “porte chiuse”, affidando loro il compito di dare consistenza visiva allo “sguardo dell’altro”. I pochi selezionati ospiti, incaricati  di provvedere alla puntuale documentazione della performance secondo la propria interpretazione dell’accaduto, sono stati ricevuti dal Comandante del Palazzo, generale di brigata Michele Cittadella, e dal colonnello Emanuele Carozzi,.

In perfetta sintonia, dal respiro al passo, il cavallo e la donna hanno svolto un’esplorazione rituale del Cortile di Palazzo Cusani circondati dai fotografi, dando vita a un’elegante e suggestiva azione performativa in cui si è manifestata pienamente la profonda fiducia raggiunta fra l’artista e il suo stallone; una condivisione delle stesse condizioni fisiche e delle stesse sensazioni provate dal cavallo e dalla giovane donna nel compiere, in una nudità mitopoietica, un rituale in cui fosse evidenziato l’obiettivo della metafora ideata da Tamborini: la messa a nudo di un “fare” arte che propone una disarmante trasparenza e un’immediatezza che finisce per corrispondere all’autenticità ineludibile dell’arte, contro tutte le censure, le mediazioni, le strumentalizzazioni possibili; contro principalmente la perdita di esteticità e dunque di eticità dell’arte contemporanea, oggi in atto. Una perdita che rischia di trasfigurare l’essenza stessa dell’arte.

Testimoni e interpreti, i fotografi che hanno partecipato all’evento  Francesco Bianchi, Paride Carrara, Daniele Di Stefano, Maurizio Gabbana, Marco Filippo Gabbana, Heliya Rezaei Hagh, Beat Kuert, Francesca Martire, Cristiano Ranucci, Roberto Ricci, Roberto Rosso, Corrado Sacchi, hanno elaborato una propria interpretazione personale dell’accaduto che verrà proposto, a cura e regia di Erica Tamborini, nella mostra in programma alla Biblioteca Nazionale Braidense, che mira a far scoprire un universo visivo inaspettato, metafora del plus-valore percettivo, delle potenzialità conoscitive dell’arte.

Che dire? Al tempo di Caligola non era stata inventata la fotografia, ma i quesiti di fondo sono: un cavallo può stare al pari di un senatore (o viceversa)? L’imperatore, con feroce sarcasmo, volle far sapere che si fidava più dell’animale che delle persone? Quanti senatori scambierebbero volentieri l’epiteto di onorevole con quello di stallone?

Una mostra e una provocazione, quindi, in cui la pluralità di visioni  testimoniate (e considerazioni a margine) troverà un riscontro diretto con il pubblico, in linea con la poetica “Insight” di Erica Tamborini; una poetica di “arte relazionale”, riallacciandosi ad altri due pregressi eventi ivi svolti, a completamento del progetto di Erica Tamborini, “Insight in Braidense”, accolto e condiviso dalla stessa direttrice della Biblioteca, dottoressa Mariella Goffredo.

L’evento performativo di Palazzo Cusani è parte di un più ampio progetto artistico di Erica Tamborini. Presenti all’evento il dottor Vincenzo Panza della galleria VS arte contemporanea di Milano, il rappresentante della Regione Lombardia e presidente dell’AICCRE Luciano Valaguzza, il presidente dello CSEDIAFU, Andrea Badano.

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