A piazza Duomo con successo il palcoscenico di “Magnificat”, XVIII mostra di splendidi abiti e costumi dedicati a Sant’Agata
A piazza Duomo con successo il palcoscenico di “Magnificat”, XVIII mostra di splendidi abiti e costumi dedicati a Sant’Agata
Lella Battiato Majorana
Grande evento alla corte di Palazzo degli Elefanti e l’intera piazza Duomo prese d’assalto, nonché la sala Bellini del Comune di Catania illuminata a festa e arricchita dagli splendidi costumi indossati da oltre cento modelle che hanno omaggiato la nostra Patrona Agata con la loro bellezza.
Diciottesima edizione della mostra, “Magnificat”, manifestazione inserita all’interno dei solenni festeggiamenti Agatini, organizzata come ogni anno dall’Accademia di Belle Arti di Catania su iniziativa della professoressa Liliana Nigro, titolare della cattedra di Storia del Costume, con il patrocinio del Comune di Catania e il supporto della Maison Alta Moda Sposa “Amelia Casablanca” e il gruppo di giovani stilisti della“Maison Du Cochon”.
“Si può pregare Sant’Agata in diversi modi – spiega Liliana Nigro curatrice dell’evento più atteso e glamour dell’anno dai microfoni della Sala Bellini – anche creando degli abiti e dei costumi teatrali pensati appositamente per raccontare la sua storia di donna e martire”. La mostra con i suoi oltre cento abiti e i suoi ricami diventa punto d’incontro tra la tradizione religiosa e quella più laica capace di instaurare un dialogo tra diversi settori di crescita umana e civile. “La festa di Sant’Agata è il momento più atteso dai catanesi- spiega Salvo Pogliese sindaco di Catania- tutti coloro che svolgono un ruolo nel campo della formazione e dell’educazione hanno il compito di rafforzare e sviluppare la cultura che può essere interpretata anche con la creatività e la fantasia dei giovani stilisti che ogni anno partecipano all’esposizione”.l’assessore alla cultura Barbara Mirabella, : “Creare e diffondere la bellezza è l’unico mezzo che i giovani hanno per difendersi e migliorare la nostra società”.
Tema della manifestazione di quest’anno: Sant’Agata come modello di vita nella lotta a favore della legalità e dell’impegno sociale, a cui è strettamente legato il ricordo del tragico evento del terremoto di Santo Stefano che ha colpito i paesi etnei dei comuni di Viagrande, Zafferana, Santa Venerina, Acireale, Aci Sant’Antonio e Acicatena.
Sulle note di “Magnificat” e “Nessun Dorma”, subito dopo l’esibizione di danza indiana di Maria Luisa Sales e del sassofono di Francesco Mistretta le modelle da Palazzo degli Elefanti, percorrono tutta piazza duomo, fino ad arrivare a Palazzo dei Chierici indossando gli abiti della scorsa edizione seguite dai sindaci dei comuni terremotati, l’assessore alla cultura, prof.ssa Nigro, il direttore dell’Accademia Vincenzo Tromba e la giornalista Elisa Guccione hanno tagliato, tra una folla generosa negli applausi, il nastro augurale della XVIII edizione.
Arrivati nel Salone Libero Grassi, esclusiva location della monumentale esposizione degli abiti, arricchito dall’esibizione del mezzosoprano Maria Russo accompagnata dall’Ensemble Musicainsieme di Librino, Giovanni Palella della Maison Amelia Casablanca, firma riconosciuta dalle passerelle internazionali dall’Alta Moda Sposa, ha assegnato una borsa di studio e uno stage formativo agli autori dei tre abiti più belli giudicati da un’autorevole giuria: primo posto per aver saputo descrivere il dramma di Agata si classifica l’abito della stilista Aurora Calanna; conquistano il secondo posto gli stilisti Marina Pia Liberto e Fabrizio Culotta per aver raccontato il martirio di Agata unendo elementi della tradizione senza trascurare le innovazioni fornite da materiali inusuali; terzo posto per Flavio Massimo Nisi per aver descritto il senso del pudore e della bellezza. Il premio della critica in memoria del compianto Giuseppe Lazzara è stato assegnato all’abito di Grazia Scaletta, mentre una menzione speciale è stata conquistata dalla creazione di Matteo Siculo.