Disagi e lamentele per l’imminente chiusura dell’ospedale “Santo Bambino”, che ha sempre offerto un servizio efficiente alla città
Disagi e lamentele per l’imminente chiusura dell’ospedale “Santo Bambino”, che ha sempre offerto un servizio efficiente alla città
Lella Battiato Majorana
A Catania sembra una pura follia chiudere l’ospedale di maternità “Santo Bambino”, unico ospedale che serve una zona popolosa, disagiata e congestionata dal traffico automobilistico.
Appare irrazionale fare scomparire dalla mappa ospedaliera l’unico ospedale rimasto ancora funzionante nella zona più centrale della città di Catania, per moltiplicare gli ospedali periferici.
In atto Catania dispone di tre grandi ospedali di maternità disposti attorno alla città: l’ospedale “Garibaldi nuovo” di Nesima (lato Ovest), Policlinico (lato Nord-Ovest) e l’ospedale “Cannizzaro” (lato Est).
Paradossalmente la volontà politica è quella di trasferire tutto il personale dei due reparti di Ostetricia e Ginecologia già operanti presso l’ospedale “Santo Bambino” (reparto universitario e reparto ospedaliero) all’ospedale “S. Marco” di Librino (lato Ovest della città) e fare niente di meno che un duplicato dell’ospedale di maternità del “Garibaldi Nesima” che è poco distante dall’istituendo S. Marco”.
Nessuna logica funzionale nei confronti dei bisogni dei cittadini, che si troverebbero ad affrontare quotidianamente enormi disagi col rischio che le gravide partoriscano per strada prima di raggiungere la cattedrale nel deserto “S. Marco”.
Le lamentele raccolte tra la popolazione che vive nel centro sono numerose e continue; pertanto i cittadini hanno deciso di organizzare una raccolta di firme per bloccare tale trasferimento che comporterebbe solo problemi di gravità inaudita senza alcun vantaggio. Molti utenti invocano l’intervento del Sindaco per evitare la chiusura dei reparti di maternità dell’ospedale Santo Bambino.