Chi è davvero Ettore Majorana? Interessanti e nuove notizie emerse nel recente incontro al “Regio” Liceo Classico Statale “N. Sedalieri” con i due fisici studiosi dello scienziato Nadia Robotti e Francesco Guerra
Chi è davvero Ettore Majorana? Interessanti e nuove notizie emerse nel recente incontro al “Regio” Liceo Classico Statale “N. Sedalieri” con i due fisici studiosi dello scienziato Nadia Robotti e Francesco Guerra
Lella Battiato Majorana
Nell’auditorium “S. Cuccia” del Liceo Classico “Spedalieri”, dirigente reggente Daniela Di Piazza, con indirizzo di saluto del primo collaboratore prof.ssa Milena Grasso, si è svolta conferenza con una storica della fisica e un fisico teorico e di rango scientifico universitario, Nadia Robotti, professore ordinario Dipartimento di Fisica Università Genova, e Francesco Guerra, professore ordinario Dipartimento Fisica Università “La Sapienza” Roma, entrambi ricercatori al Centro “E. Fermi” Roma, trattando in maniera esaustiva e approfondita il tema “Ettore Majorana: la sua straordinaria vita e la qualità delle sue ricerche sul neutrino e oltre”, moderatore Carlo Majorana Gravina. In questa occasione, grazie al lavoro di indagine e approfondita ricerca archivistica, sono emerse nuove notizie sulla personalità scientifica e accademica di Ettore Majorana.
I due fisici hanno raccolto, negli anni scorsi, tutta la documentazione sulla sua carriera scolastica, esistente presso l’Istituto Massimiliano Massimo di Roma, retto dai Padri Gesuiti, e il Regio Liceo Torquato Tasso di Roma. Dai registri di queste Istituzioni ci sono frequenti riferimenti al Regio Liceo “Nicola Spedalieri” di Catania.
Durante la recente visita a Catania hanno finalmente potuto consultare i registri dello “Spedalieri”, ricavandone un quadro completo del complesso percorso formativo di Majorana, in cui il Liceo “Spedalieri” gioca un ruolo fondamentale, sia per il suo prestigio accademico, sia perché situato nella nativa Catania, dove la Famiglia Majorana trascorreva gran parte dell’estate.
L’esplosiva scoperta ha fornito una descrizione del percorso formativo relativo al periodo 1920-1923, dalla Licenza Ginnasiale fino alla Licenza Liceale.
Una ricerca che porterà a importanti e prestigiosi sviluppi, e l’archivio, come anticipa il dirigente scolastico Daniela Di Piazza, porterà il nome del grande scienziato, e darà un’intensa svolta turistico-culturale alla città di Catania grazie al lavoro di Robotti e Guerra.
I due fisici, nell’elaborazioen dei dati e nei loro studi condotti con abilità hanno trovato che Ettore Majorana consegue, per esami, la Licenza Ginnasiale presso lo “Spedalieri” nella sessione di luglio 1920, presentandosi come privatista, pur avendo frequentato la V ginnasiale al Massimo. Nei successivi anni accademici 1920-1921 e 1921-1922, Majorana è inizialmente iscritto alla I e II liceale allo Spedalieri, ma abbandona la frequenza, che di fatto viene svolta al Massimo a Roma. Comunque Majorana consegue per esami, sempre presso lo Spedalieri, il passaggio alla II liceale e poi alla III liceale. Nell’anno accademico 1922-1923 Majorana è ancora iscritto inizialmente allo Spedalieri, ma nel novembre 1922 ottiene il nulla osta per il passaggio al Regio Liceo Torquato Tasso di Roma, dove consegue la Licenza Liceale nel luglio del 1923, senza dover sostenere esami, a causa delle lusinghiere votazioni riportate nell’anno.
Nel corso del convegno, è stata svolta anche una relazione dal brillante studente, Gabriele Guarino, che insieme a Jacopo Oliveri della classe V G, hanno preparato un powerpoint “Ettore Majorana: l’uomo,il genio, il mito”.
Ascoltando la relazione, è sorta istintivamente, “nella nostra mente l’associazione ideale di questi studenti attuali dello Spedalieri con Ettore Majorana, studente in un lontano passato. Indizio di una eccellenza accademica che si rinnova continuamente nel tempo”, hanno sottolineato i due relatori.
Ricordiamo che Ettore Majorana (1906-1939), grandissimo fisico teorico (i cui risultati sono tuttora attuali), allievo e collega di Enrico Fermi, scomparso in circostanze misteriose nel Marzo del 1938 (poco più che trentenne) da Napoli, dove era stato nominato pochi mesi prima Professore di Fisica Teorica per chiara fama, ha suscitato sempre forte interesse e curiosità (scatenando anche la fantasia e qualche volta la malafede).
Su Majorana molto si è scritto e detto, intrecciando tra di loro “documenti” e “testimonianze”, e portando così alle più svariate e contraddittorie ipotesi sulla sua reale personalità scientifica e umana, sulle motivazioni della sua scomparsa, e sul suo destino, come evidenzia Robotti rivolgendo sia alla numerosa e attenta platea degli studenti.
“Questa Conferenza, invece, si basa esclusivamente su tutte le fonti primarie esistenti (corrispondenza, documenti, manoscritti, articoli scientifici dell’epoca, etc.), sia quelle note, sia quelle nuove, che siamo riusciti a reperire”.
“Operando in questo modo, aggiunge, cioè lavorando esclusivamente su queste fonti primarie, si è delineata una figura scientifica, accademica, culturale e umana di Ettore Majorana, profondamente diversa dalle credenze che si sono fortemente radicate negli anni”.
Unica donna in Italia che svolge attività scientifica riguardante la Storia della Fisica Atomica della Meccanica Quantistica, della Fisica Nucleare e della Strumentazione Scientifica. Su questi argomenti ha pubblicato circa cento articoli su riviste a diffusione internazionale, oltre che numerose relazioni a congressi in Italia e all’estero. è responsabile del “Centro Sistema Museale” della Regione Liguria per la salvaguardia del patrimonio storico-scientifico delle scuole e di altre istituzioni culturali; specialista nella ricerca per i musei scientifici, le collezioni e gli archivi universitari, ed è membro del comitato scientifico della Domus Galileiana di Pisa. È autore di alcuni libri, dedicandosi in particolar modo allo scienziato Majorana, chiarisce, che era intensamente coinvolto “nella ricerca scientifica, teso a dare contributi altamente innovativi, intenzionato a mostrare i suoi risultati, profondamente interessato alla carriera accademica, scrupoloso nei rapporti istituzionali, attento ai suoi allievi.
In questo senso si può parlare di una vera e propria ”Ricomparsa di Ettore Majorana”.
Il napoletano Francesco Guerra, collaboratore del Cnr; ricercatore a 24 anni, mentre inanella vari incarichi e riconoscimenti a livello internazionale, a 26 comincia la carriera universitaria diventando ordinario di cattedra a 34 anni; ha prodotto filmografie e numerosi libri tradotti in tutto il mondo su “Ettore Majorana e il neutrino”, di cui ha presentato brillantemente la sua relazione.
Viene data una rapida presentazione dell’opera scientifica di Ettore Majorana, inquadrata nelle attività del suo tempo, ponendo in risalto la straordinaria attualità dei suoi risultati. Ne viene fuori una personalità completamente nuova di Majorana. “In particolare, sostiene, le sue polemiche scientifiche, più o meno sotterranee, con i maggiori Fisici del suo tempo, come Enrico Fermi, Paul Dirac, Werner Heisenberg, lo mostrano molto deciso, coraggioso, a tratti addirittura arrogante”.
“Molto significativo è il percorso concettuale, continua, che lo porta da una critica serrata all’impostazione data da Paul Dirac al problema delle equazioni d’onda quantistiche relativistiche fino alla costruzione di una teoria simmetrica per l’elettrone e il positrone, e alla previsione teorica della possibile esistenza di una nuova particella identica alla sua antiparticella, il neutrino di Majorana.
Lungo questo percorso Majorana subisce sulle prime una grossa sconfitta. Egli non crede nella effettiva esistenza fisica della nuova particella positrone, identica all’elettrone, ma con carica opposta, prevista nell’ambito dell’equazione di Dirac, da lui criticata”. “Nel 1933, proprio durante la permanenza di Majorana a Lipsia, chiarisce come, l’esistenza del positrone nei raggi cosmici viene confermata senza ombra di dubbio. Ma Majorana è in grado di riprendersi, arrivando alla formulazione di una teoria di elettroni e positroni interagenti con la radiazione elettromagnetica, che è completamente equivalente alla moderna elettrodinamica quantistica. Il neutrino di Majorana è un sottoprodotto di questa raffinata teoria”.
“La battaglia di Majorana nel perseguire le sue idee scientifiche sono una forte testimonianza della sua solida tempra morale. È proprio su questo piano che Majorana lascia una eredità importantissima, specialmente per la formazione delle nuove generazioni” cocnclude, affascinando gli studenti che subito lo avvicinano con numerose domande: Emanuela Pandolfo, Marzia Vitello, il prof. Sergio Guarino e la prof.ssa Rosangela Percolla che ha contribuito all’iniziativa.
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