A Palermo cinque giornate in difesa della disabilità

A Palermo cinque giornate in difesa della disabilità

Angela Ganci

 

La suggestiva sede di Palazzo Ziino, a Palermo, ha ospitato la prima Cinque giorni dedicata ai disabili, alla tutela dei loro diritti di assistenza, libertà e partecipazione sociale, attraverso il supporto, tra gli altri, del Comune di Palermo, dell’Università degli studi di Palermo, del Movimento Italia dei Diritti, rappresentato, per la Sicilia, dal Professor Pietro Imbornone, dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti.

Promotrice dell’evento l’Associazione UnaLottaxlaVita onlus, diretta magistralmente dal Presidente nazionale Gabriele Montera, in prima persona coinvolto nella difesa dei diritti di chi non può difendersi da sé, padre della minore Giulia, vittima delle inadeguatezze di una sanità grossolana e incompetente, e a cui la Onlus è dedicata.

Una Onlus presente fittamente nel territorio, in rete con numerose realtà locali e nazionali (da altrettante Onlus e Istituzioni attive a livello regionale e nazionale nel mondo del contrasto alla violenza fino alle Associazioni di pazienti e agli Ordini professionali di infermieri e assistenti sociali), oggi presente in diciotto regioni su venticinque e propositiva rispetto a un progetto di espansione e diffusione di un messaggio forte, di sensibilizzazione alle diversita’.

Dalla tela alla cura: questo il titolo scelto per l’evento, poiché, come spiega lo stesso Montera, coadiuvato dall’artista Filippo Lo Iacono, autore delle tele che hanno accompagnato l’intera manifestazione, “dipingere ed esprimersi attraverso i colori rappresenta un modo per conoscere se stessi e il disagio altrui”.
Un disagio che si esprime come alienazione, stigma sociale, mancata libera espressione, vessazioni, impotenza, in assenza di un supporto psicologico e comunitario.

“Il disabile che trova accoglienza non sarà trascinato dal peso del suo disagio psicofisico – commenta Claudia Tripi, vicepresidente dell’Associazione promotrice -. Gli operatori hanno il compito di promuovere l’inclusione, l’appartenenza e il riconoscimento, e abbattere le barriere culturali che fanno del disabile un disvalore, piuttosto che una ricchezza per la società.

“Il disabile vittima di stigma, le cui deficienze vengono considerate un limite e una vergogna, viene sovente vittimizzato
– continua Angela Ganci, componente del Comitato direttivo di UnaLottaxlaVita e operatrice dell’Associazione Cotulevi di Palermo -. Una vittima che diventerà Autore in alcuni casi, per cui la sua cura diventa indispensabile per la salute dell’intera società”.

Una cura, quindi, che previene e contrasta la violenza, in ogni sua forma, sotto le spoglie della violenza di genere (oggetto di una specifica tavola rotonda tenutasi il 9 Aprile) o di una violenza sociale che ricade nel concetto di illegalità, sulla scorta della lotta di Padre Pino Puglisi: in ogni caso, una violenza da bandire e altrettante opportunità, per ogni disabile, di presentarsi nella propria unicità.

Un’opportunità colta, nel suo aspetto pieno e a tratti spettacolari, nell’ultima giornata della manifestazione, che ha visto sfilare in passerella  bambini diversamente abili.

Un messaggio concreto e tangibile di quanto l’inclusione sposi la cultura, l’aspetto giocoso del vivere, la partecipazione di tutti al benessere di ciascuno, considerato nelle sue peculiari diversità.

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