Evento storico: la rinascita di un ospedale a Catania che porta un nome di antica tradizione “Ospedale S.Marco”

Evento storico: la rinascita di un ospedale a Catania che porta un nome di antica tradizione “Ospedale S.Marco”

Lella Battiato Majorana

 

L’ospedale San Marco fu  il primo vero ospedale di Catania e la sua costruzione risale al 1336 sotto il regno di Federico III d’Aragona re di Trinacria (Barcellona13 dicembre1273 – Paternò25 giugno 1337), con una sede provvisoria che a fine secolo venne trasferita in un edificio fatto costruire dal Senato di Catania, adiacente alla antica chiesa di San Marco dalla quale l’ospedale prese il nome. Una bolla papale di Eugenio IV, nel 1445, stabilì l’unificazione di tutti gli ospedali di Catania trasferiti al San Marco che era ubicato nei pressi della ­­­­strada della Luminaria che fino al terremoto del 1693 era il tratto iniziale  di via Etnea in quanto era la parte più illuminata della città. Nel 1565, durante il dominio spagnolo sul regno di Sicilia, vi fu la fusione con l’Ospedale degli Incurabili e l’ospedale assunse la denominazione di Ospedale San Marco e degli Incurabili.

 

Nel 1636 sotto il regno di  Filippo IV di Spagna (16211665), di cui la Sicilia faceva parte, si realizzò l’ampliamento dell’ospedale che venne dotato di 25 posti letto e di tutte le attrezzature necessarie alla degenza dei malati, in un edificio della piazza della Fiera. Cinquant’anni dopo l’ospedale venne spostato nei locali in precedenza occupati dal monastero di Santa Lucia alla periferia della città.

 

Dopo il terremoto del 1693 che distrusse quasi completamente la città di Catania, l’ospedale venne trasferito in un edificio realizzato sulle macerie del convento delle monache benedettine alla Civita nei pressi del porto.

Agli inizi del XIX secolo l’ospedale aveva una circa 200 posti letto, adeguati ad una città che era andata ad espandersi. La fusione dell’Ospedale San Marco con l’Ospedale Santa Marta (fondato nel 1755) avvenne nel 1839, entrambi nella sede di Palazzo Tezzano nel centro di  Catania.

 

Dopo l’unità d’Italia (1861), l’Ospedale San Marco venne trasferito nei nuovi locali di via del Plebiscito e successivamente cambiò il nome in Ospedale Vittorio Emanuele, sede della clinica chirurgica diretta da illustri chirurghi fra cui il prestigioso prof. Achille Mario Dogliotti (1897 –  1966) e il prof. Attilio Basile ( 1910 – 2012), il più longevo chirurgo della storia con i suoi venerandi 102 anni d’età, la clinica medica diretta da grandi clinici fra cui i proff.  Luigi Condorelli de Fiore (1899 –1985), Giovanni Maria Rasario (1906 – 1988), Giacomo Tamburino (nato nel 1925). La clinica ostetrica diretta da grandi ostetrici fra cui i Proff. Italo Panella, Salvatore Cianci, Salvo Di Leo, Sarina Caschetto e Gaetano Garozzo.

 

L’idea del nuovo ospedale nasce con il progetto “Prometeo” (1986) su terreni di proprietà dell’imprenditore-direttore-editore-finanziere Mario Ciancio Sanfilippo, perché rispecchia la singolare metafora del pensiero, archetipo di un sapere sciolto dai vincoli del mito, della falsificazione e dell’ideologia. Titano amico dell’umanità e del progresso: ruba il fuoco agli dei per darlo agli uomini. Ha spesso simboleggiato la lotta del progresso e della libertà contro il potere. Nella storia della cultura occidentale, Prometeo è rimasto simbolo di ribellione e di sfida alle autorità e alle imposizioni. Zeus, per la stima che riponeva in lui, gli diede l’incarico di forgiare l’uomo, Prometeo lo modellò dal fango e lo animò con il fuoco divino.

 

Il progetto prende forma e una gara d’appalto del 1990 attribuì l’opera al gruppo Cogefar-Impresit (oggi Salini Impregilo S.p.A.) e successivamente alla Uniter Consorzio Stabile, raggruppamento di imprese che ha come capofila la Tecnis di Francesco Domenico Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice, per una spesa complessiva di 170 milioni di euro per conto della Regione Sicilia. La prima pietra fu posata l’11 settembre 2008 dal presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo. La data di fine dei lavori era fissata per il 1º ottobre 2011; proseguono i lavori, nel quartiere Librino di Catania, per la realizzazione del Nuovo Ospedale San Marco che all’inizio prevedevano un centro di ortopedia e 1.200 posti-letto, dove trasferire i reparti dei vecchi presidi Vittorio Emanuele e Santo Bambino Azienda Ospedaliero-Universitaria Vittorio Emanuele – Ferrarotto – S. Bambino (poi “Policlinico – Vittorio Emanuele”, dal 2009).

 

Nel frattempo, una norma nazionale ha cancellato l’istituzione di nuovi centri di eccellenza. I posti-letto programmati sono scesi a poco più di 400. In disaccordo con il progetto iniziale, il Pronto soccorso Generale dall’Ospedale V. E. è stato dislocato presso il Policlinico della Cittadella universitaria, il 18 novembre 2018. L’ospedale Santo Bambino ha avuto una lunga storia come ospedale di maternità ed è stato per molti anni la struttura materno infantile di riferimento della Sicilia Orientale e più volte venuto alla ribalta della cronaca per episodi di buona sanità grazie al prof. V. Leanza, M. Palumbo e A. Rapisarda e gli altri sanitari operanti nel suddetto presidio ospedaliero.

 

Il 27 aprile del 2019 il reparto universitario di Patologia Ostetrica (diretto dal prof. Marco Palumbo), con l’area di uro-ginecologia responsabile il Prof. Associato Vito Leanza; il reparto Ospedaliero di Ginecologa e ostetricia (diretto dal dott. Antonino Rapisarda) si sono trasferiti dall’Ospedale Santo Bambino al nuovo ospedale.

 

Il direttore dell’azienda Policlinico dottor Gianpiero Bonaccorsi, il direttore Sanitario dottor Antonio  Lazzara e il magnifico rettore Prof. Francesco Basile, in sinergia con l’assessore ragionale Ruggero  Razza, hanno fortemente voluto, pur con mille difficoltà, la realizzazione operativa di questo ospedale, partendo dalla maternità con un chiaro riferimento a Prometeo, simbolo di vita nascente.

 

Secondo la proposta lanciata dall’on. prof. Giuseppe Palumbo, già più volte presidente della Commissione Sanità al Parlamento e in precedenza anche direttore della Clinica Ostetrica dell’Università di Catania, l’intera struttura potrebbe essere  trasformata in Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS). Nel frattempo, grazie alle proteste della popolazione, l’ospedale Santo Bambino che in precedenza sarebbe dovuto diventare sede della Finanza, è destinato a struttura operativa dell’ASP offrendo servizio alla popolazione.

 

È Andrea il primo neonato del nuovo ospedale “San Marco”,

 

Ad attendere la nascita del piccolo anche l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, il rettore dell’Università di Catania, Francesco Basile, il direttore generale (ff) dell’Azienda Policlinico Vittorio Emanuele, Giampiero Bonaccorsi, il direttore sanitario Antonio Lazzara e il Responsabile Coordinamento Paolo Cantaro che dopo il parto hanno formulato i propri auguri alla mamma, la signora Rosetta, una donna di Catania.

Il nuovo blocco A1 è funzionante, non è ancora operativo il blocco A2 con la cardiologia pediatrica diretta dal Prof. Francesco  De Luca

 

Razza ha ricordato poi che proprio l’apertura del San Marco sta consentendo “a quasi duecento operatori della sanità siciliana di rientrare, è quella che il presidente Musumeci ha battezzato ‘operazione di ritorno a casa’ che deve caratterizzare tutto il 2019”.

 

Tutte le operazioni di popolamento del nosocomio, che si trova nel quartiere Librino, si concluderanno con l’apertura del nuovo pronto soccorso generale che avverrà solo dopo il passaggio e l’allineamento delle unità operative ancora presenti nel presidio Vittorio Emanuele.

admin

admin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *