Lo scienziato Marco Pavone, professore associato di aeronautica e astronautica presso l’università di Stanford (USA), ospite d’onore al meeting interclub dei Rotary, capofila “Catania Est”, riceve la “Paul Harris Fellow”
Lo scienziato Marco Pavone, professore associato di aeronautica e astronautica presso l’università di Stanford (USA), ospite d’onore al meeting interclub dei Rotary, capofila “Catania Est”, riceve la “Paul Harris Fellow”
Lella Battiato Majorana
La magnifica cornice dello “Sheraton” di Catania ha ospitato la conviviale che vede riuniti in interclub Rotary i Club: Catania Est (capofila), Innerwheel, Catania Duomo 150, Catania Etna Centenario, Aetna Nord Ovest Bronte e Misterbianco. Una serata all’insegna della scienza e dell’alta tecnologia con un relatore di alto spessore e livello l’ing. Marco Pavone professore associato di Aeronautica e Astronautica presso l’università di Stanford (U.S.A.), direttore del laboratorio dei Sistemi Autonomi e Co Direttore del Centro di ricerca del settore automobilistico. Precedentemente è stato Tecnico ricercatore nella Sezione di Robotica della NASA, ha ricevuto un PH. D degree in Aeronautica e Astronautica dall’Istituto di Tecnologia del Massachusset.
Suoi principali interessi di ricerca: lo sviluppo di metodologie per l’analisi, design e controllo dei sistemi autonomi con particolare attenzione ad auto a guida autonoma, veicoli aerospaziali autonomi e futuri sistemi di mobilità. Assegnati innumerevoli premi per la sua attività: Pecase, il più importante premio dato dal governo americano agli scienziati e agli ingegneri più promettenti degli Stati Uniti, conferitogli dal Presidente Obama per il suo lavoro sui “robot spaziali” realizzato in collaborazione con la Nasa; Premio alla Carriera della Fondazione Nazionale delle Scienze; “Premio Giovani” Nasa.
Individuato dalla Società Americana per l’Educazione Ingegneristica come uno dei 20 scienziati al di sotto dei 40 anni maggiormente promettenti, fa parte del board di numerosissime start up, che si occupano di sistemi autonomi; è partner in investimenti sui robot.
Apre con i saluti la presidente Brunella Bertolino, profondendo parole di elogio nei riguardi dello straordinario, speciale ospite “un onore. Non è facile riassumere in poche righe il curriculum di una persona di tanta fama ed esperienza, come l’ing. Pavone, ma abbiamo cercato di indicare almeno i punti essenziali, lasciando a ciascuno di voi di scoprire altro, facendo ricerche su internet”. Ricorda alla folta platea che sul tema rotariano quest’anno “Il Rotary connette il mondo”, non potevamo non scegliere un relatore così richiesto e apprezzato in tutto il mondo, che ci connette tra la Terra e lo spazio”.
Pavone ha relazionato brillantemente, affascinando la platea, con proiezione di slide, immagini e video di grande eccezionalità suscitando interesse e curiosità mistero, conducendoci nel mondo dello spazio e dei pianeti sul tema “Intelligenza artificiale per la robotica aerospaziale: sfide tecnologiche e opportunità”.
Scienziato a soli 36 anni, si è laureato all’Università degli studi di Catania in Ingegneria Informatica e ha studiato alla Scuola Superiore di Catania. Spiega il suo lavoro di ricerca descrivendo bene due robot aerospaziali (uno per esplorare asteroidi, l’altro per agguantare oggetti nello spazio) su cui sta lavorando con la NASA. Approfondisce gli ambiti in cui si è avuto un notevole sviluppo negli ultimi anni, il messaggio chiave è che tutti questi sviluppi hanno aperto una nuova era nel settore aerospaziale.
“A chiusura di questa interessantissima conferenza, sottolinea Bertolino, che ci ha aperto a nuove prospettive, sono felice a nome del Rotary Catania Est di assegnare all’ing. Marco Pavone la “Paul Harris Fellow”, massima onorificenza rotariana che viene riconosciuta anche a personalità non rotariane che si distinguono particolarmente per attività di servizio”.
Piero Pavone rotariano, padre fortunato e orgoglioso, è chiamato a spillettare questo figlio genio del mondo, con tanta emozione anche da parte della mamma sig.ra Lella past Segretaria distrettuale Innerwheel.
La motivazione: “per l’importante contributo che i suoi studi stanno dando alla Scienza aprendo sempre nuovi scenari e portando avanzamenti che allargano le nostre conoscenze e per il lustro che porta alla Sicilia, all’Italia, negli Stati Uniti e nel mondo.
Intervista
Creare robot in grado di riparare un satellite o di montare oggetti complessi nello spazio. È la sfida quotidiana di Marco Pavone.
- Cosa riguarda la commercializzazione, in particolare nel contesto di razzi riutilizzabili?
Fino a pochi anni fa, solo i governi di grandi stati potevano permettersi il lancio di oggetti in orbita, a causa dei costi molto elevati. Ora, diverse aziende stanno cercando di sviluppare tecnologie che permettano la drastica riduzione dei costi per il lancio di oggetti in orbita. Una delle idee chiave per abbattere i costi è cercare di ri-utilizzare i razzi, per esempio facendoli atterrare dopo ciascun lancio, invece che disperderli dopo un utilizzo singolo. Una delle aziende leader in questo settore è SpaceX (https://www.spacex.com/).
- La scoperta di esopianeti cosa comporta?
Gli esopianeti sono pianeti non appartenenti al sistema solare, orbitanti cioè attorno a una stella diversa dal Sole. Negli ultimi anni si sono scoperti moltissimi esopianeti, molti dei quali in condizioni tali da ospitare forme di vita extraterrestre. Questo ha aperto nuove strade per tentare di scoprire forme di vita extraterrestre nell’Universo.
- Ci spiega la miniaturizzazione di satelliti, in particolare cubesats?
Fino a qualche anno fa i satelliti erano di grandi dimensioni e molto costosi. Ora, invece, si ha una notevole spinta verso il concetto di cubesats (https://it.wikipedia.org/wiki/CubeSat), cioè satelliti miniaturizzati di forma cubica. Questo tipo di satelliti riduce notevolmente i costi, aprendo nuovi scenari nel contesto di opportunità di business.
- Guardiamo al futuro: la robotica aerospaziale. Cosa sono i robot per asteroidi e il robot per agguantare oggetti nello spazio?
I robot hanno avuto un ruolo fondamentale per l’esplorazione del sistema solare (si pensi all’esplorazione di Marte). In questo contesto, ho discusso della progettazione di due robot su sui sto lavorando con la NASA, un articolo di Popular Science descrive questi due robot in buon dettaglio.
Cultura/Scienza
{gallery}2019/Cultura/Meloni{/gallery}