Lungamente applaudito a Catania il musical “Foto di squadra” realizzato dal laboratorio “Parole e Musica” del Liceo Classico “Nicola Spedalieri”

Lungamente applaudito a Catania il musical “Foto di squadra” realizzato dal laboratorio “Parole e Musica” del Liceo Classico “Nicola Spedalieri”

 

“Una recitazione naturale e di situazioni vere, una scommessa e loro con autentico entusiasmo hanno vinto” sottolinea il regista Marco Longo

Lella Battiato Majorana

 

Coinvolgente e applaudito lungamente da un folto pubblico, debutta il 3 maggio  al Teatro “Ambasciatori” di Catania “Foto di squadra”, il musical prodotto dal laboratorio teatrale “Parole e Musica” del Liceo Classico Statale “Nicola Spedalieri”, ideato dalla Prof.ssa Emanuela Gutkowski e tenuto dal regista Prof. Marco Longo (che ha curato il laboratorio e la regia) e dal M° Eugenio Arezzo (che ha istruito le voci solistiche e corali e ha eseguito le musiche dal vivo).

 

Lo spettacolo è andato in scena anche presso l’Istituto penale per minorenni di Acireale sabato 4 maggio.

 

Lo spettacolo sabato 13 luglio è ritornato in scena nella splendida cornice barocca del Monastero dei Benedettini, ospite della rassegna “Porte aperte 2019” organizzato dall’Ateneo catanese.

 

Il progetto teatrale “Parole e Musica” compie dieci anni.

 

“Siamo partiti dalle tragedie di Euripide, passando ai classici più “moderni” come lo Shakespeare del Sogno, sottolinea il regista, in cui già la musica faceva da fil rouge allo svolgersi dell’azione, per poi arrivare al musical vero e proprio che ci ha permesso di dar voce alle diverse competenze degli allievi utilizzando tutte le arti performative. Pinocchio, Il Mago di Oz, Pipino il Breve, Notre-Dame de Paris, Tutti insieme appassionatamente, Romeo e Giulietta… un avvincente viaggio nel tempo e nello spazio della letteratura teatrale per trovare antiche risposte a domande attuali”.

 

Recitazione, danze, musica, scenografia e immagini, hanno trasportato e condotto la platea a una partecipazione caloroso; al debutto di maggio, il Dirigente scolastico Daniela Di Piazza, alla fine dello spettacolo, dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno dato vita al laboratorio e che rendono possibile la messinscena degli spettacoli, ha evidenziato l’importanza di fare squadra e soddisfatta di questa proficua esperienza.

 

“Fino a oggi in cui festeggiamo il decimo anno con Foto di squadra. A volte fare squadra con gli altri non aiuta la vittoria del singolo, continua Marco Longo, ma certamente insegna a gareggiare con sana competizione contando su qualcun altro per raggiungere un obiettivo. Quando il gioco comune lascia il passo all’iniziativa individuale tante sono le strade per realizzare quello in cui si crede, non tutte plausibili, alcune estremamente pericolose. Su un così arduo “terreno di gioco” si affrontano i protagonisti di questo musical: vincere una guerra fratricida e sporca perché fatta di troppi compromessi o superarla cercando una convivenza pacifica”.

 

 E lo sfondo è storia vera: l’inizio dei Troubles, i terribili anni ‘70 -’90 nell’Irlanda del Nord, dove i cattolici emarginati danno vita a una guerra civile contro gli inglesi protestanti, una lotta che giorno dopo giorno sottrae a un’intera generazione il banale diritto di vivere un “ordinary day” privo di violenza. Tra calcio, ragazze e sbronze una manciata di anni nella comunità cattolica dell’Ulster vengono immortalati nella foto di una squadra che non sopravvivrà a quegli eventi turbinosi e sanguinari, lasciando solo la speranza  di una nuova epoca di pace.

 

 Un percorso didattico sui “terrorismi”, motivo di costante riflessione per la nostra epoca, non poteva non trovare un testo e delle musiche così altamente significativi per la realizzazione dei quali il lavoro registico ha continuamente fatto leva sulla dimensione privata dell’essere adolescente, coniugandola con una riflessione più ampia sulla capacità di accettare l’altro nella sua immancabile e complessa diversità.

 

Il lavoro sui personaggi è stato lungo e intenso laboratorio di ricerca di una recitazione naturale e di situazioni vere che, seppur lontane storicamente da noi, attengono agli amori, al fervore, agli estremismi idealistici di un gruppo di adolescenti di oggi. Il cast affiatato dei giovani attori ha dimostrato un “got talent”, efficacemente supportati dall’impaginazione scenica attraverso la lente della Sezession: tinte chiare, sabbia ocra, marrone e nero, amplificano ora il triste profilo di un gruppo piangente, ora una scena di scontro culturale. Su tutto domina la presenza dell’attesa, dell’alba, del dolore, della tragicità dirompente e devastante che raggiunge vette di compiuta espressività.

 

Un’interpretazione estremamente impegnativa, morbidamente suadente nel brindisi matrimoniale.

 

I  protagonisti Alessandra Sicali (Mary) e Aurelio Mandraffino (John) sfoggiano un’invidiabile sicurezza e nei duetti fino alla scena finale rendono accattivante e trascinante la loro interpretazione, ma tutto il gruppo fa da cornice, guadagnando in scena progressiva consistenza e spessore:

Jacopo Failla (Thomas), Francesco Rosalia  (padre O’Donnell), Giordana Parisi (Christine 1° atto), Tiziano Scirè (Del), Monica De Luca (Bernadette), Salvatore Azzia (Ginger), Riccardo Ruiz (Daniel 1° atto), Dario Magnano San Lio (Daniel 2° atto), Simona Russotti (Stephanie), Ersilia Munzone (Christine 2° atto).

 

Un nutrito gruppo di performer si alterna tra parti corali e performance solistiche:

Emilio Sicurella, Paolo Pennisi, Edoardo Barbagallo, Giorgio Lavenia, Felice Scuderi, Martina Amorini, Chiara Barbagallo, Paola Calì, Michela Cicala, Giulia Contarini, Lidia Costa, Agata Valeria Di Prima, Giulia Fisicaro, Monica Giarrusso, Giulia Greco, Martina Mirabile, Irene Mirone, Clarissa Raimondo, Paola Riolo, Stella Saia, Maria Clelia Sciacca, Costanza Silluzio, Stafania Stancanelli, Maria Alda Zizzo, Matteo Paratore (alla chitarra elettrica) e i piccoli Francesco Rivolo e Antonio Villaggio.

 

Ginevra Ciuni (aiuto-regia), Agnese Maugeri e Roberta Contino (direttrici di scena), costumi di Alessandra Sicali e Giordana Parisi, coreografie di Emanuela Gutkowski e Roberta Contino.

 

 

Bellissima la musica suonata dal vivo dal M°  Eugenio Arezzo, che accompagna le scene del testo drammaturgico, in modo realistico, comunicando al pubblico le dinamiche pulsionali e interiori.

Il regista maieuticamente rende la sfida credibile, usando il registro linguistico che si adegua al labirinto verticale del vissuto di  ogni attore, incassando vigorosi consensi del pubblico.

 

La prof. Emanuela Gutkowski, ha  coordinato come sempre il laboratorio teatrale “Parole e Musica” del Liceo Classico Statale “Nicola Spedalieri”, da lei creato, in modo significativo e accattivante; l’impegno si percepisce nella passione del suo lavoro che riesce a trasmettere agli studenti del Liceo.

 

“La storia del recente passato ci ha insegnato che talvolta l’idea di convivenza non è facile da realizzare, ma che ogni tentativo è necessario”, conclude il regista.

 

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