Studenti dell’Alberghiero “K. Wojtyla” Catania schierati per la difesa dell’ambiente: incontro con il Rotary “Catania” progetto “Plastic free waters”

Studenti dell’Alberghiero “K. Wojtyla” Catania schierati per la difesa dell’ambiente: incontro con il Rotary “Catania” progetto “Plastic free waters”

 

Lella Battiato Majorana

 

Condiviso incontro all’Istituto Alberghiero “K. W.”, aula magna via Lizio Bruno, con Rotary Club “Catania” Distretto 2110 Sicilia-Malta, finalizzato al project “Plastic free waters” promoted by IYFR (International Yachting Fellowship of Rotarians). Obiettivo: ridurre le plastiche monouso; le aziende illuminate stanno reagendo lavorando a raccolta, riciclo, riutilizzo e produzione/uso di plastica biodegradabile.

Ogni anno nel mondo vengono prodotti circa 300 milioni di tonnellate di plastica di cui solo il 14% viene riciclato. Solo il 10% finisce annualmente in mare: circa 20 milioni di tonnellate. La plastica costituisce circa l’80%, dei rifiuti solidi presenti nei mari del mondo e il principale tipo di rifiuto che troviamo sulle spiagge o depositato sui fondali, è di origine terrestre; il 20% è dovuto alle attività che si svolgono sul mare: pesca, trasporti, acquacoltura e navigazione. Si stima che circa 270.000 tonnellate di plastica galleggino in superficie.

Alcune microplastiche si formano direttamente in mare, in seguito alla degradazione di residuati più grandi per effetto del vento, del moto ondoso o dei raggi ultravioletti. Altre sono di produzione industriale: pellett, agenti esfolianti, additivi di sapone, creme, gel, dentifrici oppure sono accidentalmente nelle polveri dei pneumatici o nell’uso e lavaggio di fibre sintetiche di indumenti.

La rivoluzione del “Plastic Free” coinvolge la folta platea di alunni e docenti dell’Istituto. In apertura i saluti del DS Daniela Di Piazza, “il mare è inquinato perché non abbiamo rispetto per le regole, noi abbiamo a  cuore il vostro futuro ma anche l’ambiente e l’adozione di modelli sostenibili”. Ha moderato l’incontro Lella Battiato Majorana direttore “thevoicekw”.

In  apertura dei lavori il sottotenente di vascello Isabella De Luca, della Capitaneria di Porto, spiega con chiarezza agli studenti il lavoro della Guardia Costiera “Essa controlla che in mare non vengano usati rifiuti e verifica la presenza di inquinanti. Il traffico marittimo e l’inquinamento illegittimo contribuiscono ad incrementare la formazione di microplastiche”. La Capitaneria di Porto in sinergia con il ministero dell’Ambiente partecipa al progetto Plastic free.

Il Dott. Maurizio Catania, dello staff del Sindaco della città metropolitana di Catania Salvo Pogliese, porta i saluti con un messaggio di positività, spiegando come sta a cuore al primo cittadino e all’Amministrazione comunale, parlare con i giovani e dire “no” all’uso della plastica.

L’assessore Ambiente Ecologia e Mare, Fabio Cantarella, approfondisce la problematica con modalità carismatiche “argomento impegnativo: in questo settore possiamo fare tanto, l’importante è conoscere la problematica superando i luoghi comuni. Lo slogan: “nel 2021 no-plastica”, sicuramente è un’utopia, liberarcene non sarà facile”. Prospetta cosa fare immediatamente e spiega come la plastica per millenni rimane nell’ambiente “c’è troppa plastica e ognuno di voi è protagonista – aggiunge – occorre sensibilizzare chi ancora oggi si ostina a non rispettare il degrado; l’obiettivo importante capire cosa potrà accadere e quello che non si può differenziare”.

Sebastiano Catalano presidente Rotary Club “Catania”, racconta con significatività la pericolosità della plastica, interessando la platea “la plastica è un killer silenzioso che a lungo tempo provocherà danni, siamo riusciti a  creare una rete che si allarga sempre”. Punta l’accento sulla difesa dell’ambiente, il consumo e l’adozione di modelli sostenibili; incentivare l’uso delle fontanine per riempire bottigliette e borracce, incrementare i distributori dell’acqua, l’uso di materiale biodegradabile e compostabile”. Il Rotary Club “Catania” porta avanti condivisione, sensibilizzazione e lavoro di rete con le scuole.

Proietta dei video interessanti e si intrattiene con gli studenti per un dialogo interattivo  spiegando il decreto “salva-mare” che consente ai pescatori di portare a terra la plastica accidentalmente finita nelle reti. Fin’ora erano costretti a ributtarla in mare perché altrimenti avrebbero compiuto il reato di trasporto illecito di rifiuti, sarebbero stati considerati produttori di rifiuti e avrebbero dovuto anche pagare per lo smaltimento.

Attraverso importanti immagini presenta le cinque isole di plastica oceaniche: due nel Pacifico, due nell’Atlantico ed una nell’Oceano Indiano in cui si accumula la maggioranza dei rifiuti di plastica, alle quali si aggiunge il Mar Mediterraneo, classificato come la sesta grande zona di accumulo di rifiuti plastici nel mondo. In questo mare, che rappresenta solo l’1% delle acque mondiali, si concentra il 7% della microplastica globale.

La plastica non si biodegrada in alcun modo, così dispersa in natura vi può restare e fare danni per centinaia o migliaia di anni, raggiungendo dimensioni di qualche millimetro, che possono essere ingeriti dalle specie viventi che sono alla base della catena alimentare.

La plastica monouso, spesso utilizzata solo per qualche minuto, rimane in mare per periodi che vanno dai 20 anni per una busta della spesa ai 600 anni per un filo o rete da pesca.

Giuseppe  Di Cataldo, presidente della Lega Navale sez. Catania, chiarisce il lavoro della Lega con le sue 400 sezioni in tutto il Mediterraneo e cos’è la cultura marinara anche per la sicurezza delle persone. 200 volontari a Catania e utilizziamo le nostre imbarcazioni anche per offrire un servizio ai disabili e incentivarli a frequentare il mare insegnando i primi rudimenti. Parla dell’inquinamento del mare utilizzando video. 

Interviene anche il Dott. Giovanni Antista, Lega Navale sez. Catania, esortando gli studenti “il pianeta è vostro, proteggetelo!”.

Valentina Fallico, presidente Rotaract “Catania” conclude e da giovane il suo messaggio è stato abbastanza sentito e recepito dai ragazzi, e invita ad essere protagonisti del cambiamento.

 

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