CAMILLERI AL MUST CON LA DONNA A TRE PUNTE
CAMILLERI AL MUST CON LA DONNA A TRE PUNTE
TRATTO DALL’OPERA DEL GRANDE SCRITTORE
CON VALERIA CONTADINO PROTAGONISTA
REGIA DI GIUSEPPE DIPASQUALE
COREOGRAFIE AURELIO GATTI
DA VENERDI’ 10 GENNAIO 2020 ORE 21 AL MUST MUSCO TEATRO
CATANIA – Debutta venerdì 10 gennaio una novità assoluta tratta dall’opera di Andrea Camilleri: La donna a tre punte, con protagonista Valeria Contadino. A curare la regia lo storico collaboratore di Andrea Camilleri, il regista Giuseppe Dipasquale, i movimenti coreografici sono stati affidati ad Aurelio Gatti che orchestrerà il coro di tre danzatrici: Claudia Morello, Delia Tiglio, Beatrice Maria Tafuri.
“Il progetto – spiega il regista e coautore Giuseppe Dipasquale – nacque diversi anni fa. Io e Andrea pensammo a realizzare per il teatro una sorta di girotondo di donne tratte dalle figure femminili che Andrea aveva già scolpito nei suoi romanzi. Poi, scelte insieme le opere e messe in un canovaccio di base, lo spettacolo non poté vedere la luce. Qualche mese fa, prima che Andrea ci lasciasse, riprendemmo l’idea e decidemmo di programmarla al Must”.
Le donne di Camilleri? Molto femmine, apparentemente peccatrici ma realmente sante, due risvolti della stessa medaglia. Che sorprendono con la femminilità, con una complessità che però è elementare come la terra, misteriosa come la luna. I sentimenti protagonisti? Sempre donne, ma non comuni: emblemi di una femminilità matriarcale, primitiva e ad un tempo modernissima.
Dice Camilleri: “In quanto alle donne il matriarcato in Sicilia è (o era) diffuso non solo tra i contadini. Io ho conosciuto siciliani di rilievo in campi diversi che prendevano decisioni solo se la moglie era d’accordo. E non so quanto quelle decisioni non fossero già state abilmente guidate dalle mogli”.
I personaggi femminili che Camilleri preferisce raffigurare vivono l’esperienza sensuale prevalentemente con gioia e senza parsimonia.
Questa Donna a tre punte vuole rappresentare un dialogo immaginario con Andrea Camilleri su alcune tipologie di donne – tutte mediterranee – che ha scolpito nei suoi romanzi: la madre partoriente Filonia del Re di Girgenti; la vedova inconsolabile Concetta Riguccio de Il birraio di Preston; la lasciva Trisìna de La mossa del cavallo, “beddra, su questo non si discuteva, ma cajorda”; la smaniosa Lillina, dello scatenarsi degli equivoci de La concessione del telefono; Minica, la mater e moglie dolorosissima de Il casellante.
Protagonista sarà Valeria Contadino già interprete di successo di diversi lavori camilleriani, come da ultimo, Il casellante.
Tre le punte della femminilità, seduzione, passione e amore come tre le punte della Sicilia, luogo ideale e culla della mediterraneità universale. “Un omaggio alla donna, – continua il regista – ma insieme un omaggio ad Andrea Camilleri che è stato maestro, amico e padre, momentaneamente partito per un viaggio nell’eternità”.
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