Coronavirus: tutti chiusi a casa e anche la Sicilia “zona rossa”
Coronavirus: tutti chiusi a casa e anche la Sicilia “zona rossa”
Mascherine deficit in aumento 12,9%, attività didattiche sospese fino al 3 aprile
Se necessario riaprirà l’ospedale “Vittorio Emanuele” di Catania per fronteggiare l’emergenza
Lella Battiato Majorana
Le “epidemie” e le “pandemie” fino alcuni mesi fa per noi Europei erano un’immagine astratta, relegata a specifiche emergenze sanitarie dei Paesi in via di sviluppo, oppure evocavano reminiscenze letterarie: la “Peste” manzoniana, quella del Decameron, l’epidemia che afflisse i romani in età repubblicana, narrata da Tito Livio o quella di Età Antonina nella cronaca di Dione Cassio; e ancora, la peste che imperversò in Grecia durante le guerre del Peloponneso e rievocata nelle pagine di Tucidide e nei versi di Lucrezio.
Non possiamo dimenticare le metaforiche descrizioni di terribili morbi nei racconti di Edgar Allan Poe o ne La Peste di Albert Camus, ove la malattia morale del nazifascismo assume le settarli sembianze dell’affezione fisica degli abitanti di Orano; infine la peste del romanzo “Il Re di Girgenti” di Andrea Camilleri grande scrittore siciliano.
Siamo in presenza adesso di una realtà che ha superato al ricca fantasia degli artisti e ci vediamo coinvolti in prima persona in una emergenza di cui è difficile e non pronosticabile l’evoluzione e quanto meno la conclusione.
A Catania nuove condizioni di sicurezza, dopo le nuove misure di prevenzione e contenimento del virus Covid19, annunziate il 9 marzo 2020, data che difficilmente scorderemo, dal premier Giuseppe Conte, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
Il Governo ha deciso di allargare la zona rossa a tutta Italia. “RESTATE A CASA”
Non ci sarà più una zona rossa, non ci saranno più una zona 1 e una zona 2 della penisola. Ci sarà un’unica zona: saranno da evitare su tutto il territorio gli spostamenti, a meno che non siano necessari per tre circostanze: comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità e motivi di salute. Aggiungiamo un divieto degli assembramenti all’aperto e in locali aperti al pubblico”.
Il sindaco Salvo Pogliese, per tamponare l’avanzamento del Coronavirus, ha disposto maggiori controlli per locali ed esercizi commerciali nel Catanese e la chiusura di musei e mostre temporanee ospitate nei locali comunali per evitare la presenza di gruppi di visitatori. Sono stati stabiliti ulteriori interventi di pulizia e igiene degli uffici e nelle strutture comunali e nelle prossime ore anche nei mercati cittadini. Il comando della Polizia Municipale ha attivato l’intensificazione dei controlli, che sono già scattati, per fare osservare i provvedimenti di prevenzione al contagio del virus nei locali e negli esercizi commerciali.
“In stretto contatto con il Prefetto – ha dichiarato il primo cittadino Salvo Pogliese – stiamo operando per rendere effettivi i provvedimenti intervenendo con tutte le forze dell’ordine per fare rispettare le prescrizioni. Rivolgo ancora una volta un appello affinché ognuno si conformi alle disposizioni e rispetti gli obblighi di reciproca tutela sanitaria che sono imprescindibili per evitare nuovi contagi, misure talvolta pesanti ma necessarie per salvare vite umane. Obblighi che vanno assolutamente rispettati, ma se lo faremo con serietà tutto sarà più semplice per uscire da questo buio tunnel prima possibile”.
L’incontro al vertice tra il sindaco Pogliese e l’assessore regionale alla Salute Razza rassicurano:” A Catania abbiamo sanità eccellente” ; presenti i manager delle tre aziende ospedaliere cittadine
Durante l’incontro sono stati affrontati temi legati al funzionamento delle strutture sanitarie e fatto il punto sui casi registrati per valutare, sulla scorta delle indicazioni nazionali le misure, più idonee a fronteggiare la crisi.
“In tutta la Sicilia – ha ribadito dal canto suo l’assessore regionale Razza – nelle strutture sanitarie si applicano le linee guida previste dal ministero della Salute e dall’Istituto
superiore di sanità. In Sicilia stiamo lavorando e potenziando le terapie intensive aggiungendo 100 posti e arrivando a 500 posti nell’isola, e sull’aumento dei posti letto a pressione negativa”.
Riunione speciale di questi giorni per l’emergenza con tutti i direttori generali e i dirigenti medici degli ospedali della provincia di Catania, siamo ancora al livello 3, dopo ci sarà il 4: è il picco del contagio.
Chiusi ambulatori degli ospedali e anche sale operatorie, per evitare l’afflusso di persone, qualcuna aperta per interventi chirurgici in urgenza.
Se sarà necessario verrà riaperto l’ospedale “Santo Bambino” e il “Vittorio Emanuele” di Catania, dove verranno allestite sale di terapie intensive potenziate; è stato emanato un altro decreto ministeriale che ha dato il via agli aerei militari a poter trasportare i pazienti affetti da Coronavirus da Nord a Sud, quindi avremo questo sovraccarico.
“Oltre settemila siciliani qui dal Nord” , chiosa l’assessore Razza “siamo preoccupati per i casi positivi al coronavirus aggiuntivi che si possono determinare per l’esodo verso il Sud, che è stato indotto. Abbiamo chiesto a tutti i ragazzi di registrarsi sul sito delle Regione siciliana, siamo già a oltre 7.000, perché è importante tracciare la presenza di chi raggiunge la Sicilia”.
“Continuo a lavorare in isolamento volontario perché il governo della Regione non si può fermare, soprattutto in questa fase assai difficile”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, attraverso un video girato dal suo isolamento domiciliare, deciso dopo la notizia della positività di Nicola Zingaretti al coronavirus. Il primo tampone effettuato da Musumeci ha dato esito negativo, nei prossimi giorni verrà effettuato un secondo test.
“Quarantena obbligatoria per chi arriva in Sicilia”, evidenzia Musumeci, “chi viene in Sicilia, con qualsiasi mezzo, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento”.
Lo impone un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. “Se tutti manteniamo la calma e il senso di responsabilità, riusciremo a gestire e superare anche questo particolare momento. Noi siciliani abbiamo affrontato ben altre calamità e non ci arrendiamo. Ma ognuno faccia la propria parte”.