Coronavirus:Il dott. Paolo Ascierto, l’oncologo della speranza dell’Istituto “Pascale” di Napoli spiega la speranza del farmaco anti artrite: “Buoni risultati, ecco come agisce, e perché lo usiamo. La mia cura funzionerà”

Coronavirus:Il dott. Paolo Ascierto, l’oncologo della speranza dell’Istituto “Pascale” di Napoli spiega la speranza del farmaco anti artrite: “Buoni risultati, ecco come agisce, e perché lo usiamo. La mia cura funzionerà”

Altri quattro pazienti tornano a respirare con il Tocilizumab

Lella Battiato Majorana

Il dottor Paolo Antonio Ascierto – direttore dell’Unità di oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’Istituto tumori Irccs Fondazione “Pascale” di Napoli – è il primo che ha utilizzato il Tocilizumab, farmaco per l’artrite reumatoide, per curare i malati di Coronavirus, lavorando assiduamente e con successo insieme ai colleghi del “Pascale” e dell’ospedale “Cotugno”, dopo le prime sperimentazioni avviate in Cina. “Molti pazienti erano gravissimi, ma grazie al Tocilizumab, sono salvi. Parola d’ordine cauto ottimismo. In questo momento il trattamento con Tocilizumab è molto diffuso”.

Finalmente l’Aifa ha dato l’ok alla sperimentazione su 330 pazienti Coronavirus, dando fiducia al farmaco anti-artrite che ha dato buoni risultati nel trattamento della polmonite interstiziale causata dal coronavirus SARS-CoV-2.

Prof. Ascierto, i risultati dei pazienti con Covid-19 trattati al Pascale di Napoli con il Tocilizumab?

“A Napoli abbiamo trattato con questa terapia 15 pazienti, di cui 7 intubati e 5 due dei quali addirittura in Cpap (passati dalla terapia intensiva ad un sistema di ventilazione assistita non invasiva, con i caschi che ossigenano) che hanno avuto un miglioramento importante. Solo un paziente è morto perché è andato in progressione rapida (distress respiratorio) nel giro di poche ore dalla somministrazione, ma aveva malattie concomitanti”. Continua “Tutti quelli trattati in reparto, invece, tutti hanno avuto miglioramenti importanti dopo 48 ore “.

Si sta usando il farmaco anche in altri ospedali italiani, per esempio a Milano, Modena, Fano, Pesaro, Cosenza, quali risultati?

“Anche dagli altri centri arrivano dati positivi. Diversi pazienti, soprattutto quelli trattati in sub-intensiva o pre-intensiva, hanno avuto un miglioramento.  Dopo l’ok dell’Aifa (Agenzia italiana del Farmaco), la casa farmaceutica Roche, che lo produce, ha fornito il Tocilizumab agli ospedali, mettendolo a disposizione per uso “off label”, gratis, senza nessun costo”.

Cosa vuol dire off label?

“Fuori indicazione, fuori etichetta. In questo momento il Tocilizumab ha due indicazioni: l’artrite reumatoide e il trattamento degli effetti collaterali da terapia CAR-T cell (nuove terapie personalizzate contro il cancro che agiscono direttamente sul sistema immunitario del paziente per renderlo in grado di riconoscere e distruggere le cellule tumorali). Un trattamento che gli ematologi conoscono molto bene, perché lo utilizzano, oppure gli oncologi come me che fanno immunoterapia e che adottano a volte delle strategie che danno una tossicità molto simile a quella delle CAR-T”.

Partita la sperimentazione, con grande soddisfazione il trattamento prosegue?

“Certamente, l’autorizzazione Aifa è stata rilasciata, sul protocollo elaborato da noi, in dieci giorni: sono procedure che in genere impiegano mesi, per indicazioni diverse da quelle prescritte per medicinale. L’azienda farmaceutica ha distribuito mille trattamenti in tutta Italia. Per capire se funziona servono criteri rigorosi che sono quelli della sperimentazione”.

Dunque il farmaco viene  usato nelle terapie oncologiche per limitare gli effetti collaterali provocati da alcuni farmaci immunoterapici, oltre che per l’artrite reumatoide. Come ha scoperto che il farmaco funziona per la polmonite da nuovo coronavirus, e come agisce somministrato ai pazienti con Covid-19?

“Quando utilizziamo l’immunoterapia contro i tumori, stimoliamo il sistema immunitario che, attivato, produce tante sostanze che servono ad uccidere le cellule tumorali ma producono anche una forte infiammazione. A volte queste sostanze prodotte in maniera eccessiva causano quella che viene chiamata tecnicamente “tempesta citochinica” che dà alcuni effetti collaterali. Tra questi, anche una sindrome da distress respiratorio molto simile a quella del Covid-19 che comporta un’iperattività del sistema immunitario dovuta ad una reazione al virus, determinante una tempesta di citochine. Una di esse, l’interleuchina 6, sembra essere quella più importante perché determina shock ipotensivo, distress respiratorio e altro; il Tocilizumab agisce proprio contro questa interleuchina 6″.

Una precisazione importante:il farmaco, non agisce contro il virus ma contro una delle conseguenze del virus.

“Sicuramente è così”.

Una critica e osservazione certamente immotivata e inappropriata quella del Prof. Galli, responsabile malattie infettive ospedale “Sacco” di Milano che ha detto “Basta provincialismi. Il Farmaco già utilizzato in Cina, queste sperimentazioni sono in atto da diverso tempo anche in Lombardia”. Quale supporto oggettivo hanno queste affermazioni?

“Al protocollo – replica il dott. Ascierto con meritato orgoglio -,  ha lavorato l’Ospedale Tumori di Napoli. Non ci risulta che qualcuno lo stesse facendo in contemporanea e saperlo ci avrebbe peraltro aiutato. In questa fase, non è importante il primato. Quello che abbiamo fatto è comunicarlo a tutti affinché TUTTI fossero in grado di poterlo utilizzare in un momento di grande difficoltà. Non solo. Grazie alla grande professionalità del dr. Franco Perrone del “Pascale”, in pochi giorni siamo stati in grado di scrivere una bozza di protocollo per Aifa che ha avuto un riscontro positivo. Il nostro deve essere un gioco di squadra e la salute dei pazienti è la cosa che ci sta più a cuore”.

.C’è stata una collaborazione con i ricercatori cinesi?

“Prima di utilizzarlo abbiamo fatto un brainstorming con i colleghi cinesi che l’avevano già usato su 21 pazienti e, per 20 di loro, i risultati sono stati eccellenti.  Dai cinesi abbiamo imparato che questo contenimento sociale alla fine ha funzionato”.

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