L’incombere degli esami di maturità: ulteriore elemento di interesse e preoccupazione nell’attuale congiuntura sanitaria

L’incombere degli esami di maturità: ulteriore elemento di interesse e preoccupazione nell’attuale congiuntura sanitaria

  1. Maria uCarmela Liggieri Romeo *

 

Prolungandosi l’adozione delle misure di contenimento e contrasto della pandemia da coronavirus Covid-19, siamo ormai prossimi alle date nelle quali gli studenti delle scuole superiori si apprestano a sostenere gli esami di Stato, per conseguire il fatidico diploma, altrimenti detto esame di maturità.

Il prof. Vittorio Mazza, firmandosi “già docente di Diritto ed economia ed ex dirigente sindacale” ha predisposto una lettera aperta al ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nella quale accenna, inquadra e sollecita attenzione alle problematiche inerenti e contingenti.

“Gentile ministra – scrive Mazza –, mi permetto di farle presente l’enorme quanto inutile responsabilità di far sostenere gli esami di maturità in aula anziché online.

Infatti, malgrado tutte le precauzioni possibili si crea un tale movimento di persone, per la quasi totalità non testate, da mettere a rischio la salute di circa 600 mila persone, a parte la responsabilità del ministero per danno erariale.

Le chiedo scusa se mi permetto di appalesarLe la mia opinione dovuta all’esperienza ultra decennale di commissario e di presidente agli esami di maturità. 

Nell’inviarle i migliori auguri per la sua attività di ministro le invio distinti saluti”. 

Mazza, già docente di diritto ed economia nonché attivo protagonista del mondo sindacale e politico, chiede che il testo da lui predisposto venga controfirmato e inoltrato alle sedi competenti.

Il Prof. Mazza ha posto giustamente un problema di ordine sanitario nell’atto dello svolgimento dell’esame in presenza, come preannunciato dal Ministro Azzolina.

In realtà, lo svolgimento dell’esame orale in presenza, dato il notevole numero di soggetti coinvolti, presenta notevoli rischi atteso che esigerebbe un allestimento e una congerie di presìdi sanitari  che comunque, se si considera il numero di commissari, dei candidati con relativi accompagnatori e testimoni, necessari per legge all’espletamento dell’esame, e tutto il personale scolastico adibito alla bisogna, si muove un numero enorme di soggetti che va in senso assolutamente contrario alle strategie di contenimento del contagio accese e attive fino a questo momento e per molto tempo ancora. Il numero di 600mila indicato da Mazza è estremamente prudenziale, ancor quando consistente.

Strategie tese e intese, data la letalità del Coronavirus, a salvaguardare e garantire non solo e non tanto il diritto alla salute dei cittadini ma, dati gli accadimenti sotto gli occhi di tutti, il diritto alla vita !!!

Altra tematica poi, nella quale non entro deliberatamente, data l’importanza e il dibattito sulla medesima, il merito e   le modalità dell’esame in generale.

Trattasi infatti di esame che conclude un corso di studi superiori, con valenza valutativa e formativa e, come tale, tappa fondamentale nella vita di un giovane che si apre ed affaccia al mondo del lavoro o al prosieguo degli studi e/o al mondo sociale come cittadino competente ed attivo.

Non si può quindi né sottacere, né sminuire un momento così significativo, basilare, esperienziale, che attesta il passaggio e la consegna della “persona” dall’ente di formazione, istruzione ed educazione per eccellenza quale la Scuola con la esse maiuscola alla Società.

* docente di filosofia e scienze umane, impegnata annualmente come presidente di commissione di esami di Stato

 

 

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