Ciclismo: il Giro d’Italia 2020, tra nuovi percorsi e misure antivirus, porta con sé ed espone il “Trofeo senza fine”, quest’anno eccezionalmente al museo “Messina-Incorpora”, inaugurazione con distanziamento

Ciclismo: il Giro d’Italia 2020, tra nuovi percorsi e misure antivirus, porta con sé ed espone il “Trofeo senza fine”, quest’anno eccezionalmente al museo “Messina-Incorpora”, inaugurazione con distanziamento

 

con la III tappa infatti toccherà Linguaglossa con traguardo Piano Provenzana 

 

Lella Battiato Majorana

Nonostante il covid-19, il Giro d’Italia 2020 ci sarà anche quest’anno, tra nuovi percorsi e misure antivirus, e si svolgerà dal 3 al 25 ottobre. La III tappa importante toccherà Linguaglossa per la prima volta con traguardo Etna-Nord Piano Provenzana.

Fervono i preparativi e Linguaglossa riparte in maniera importante con la sua vivacità culturale e artistica, il museo “Messina-Incorpora” già ha accolto la famosa spirale dorata il “Trofeo senza Fine”, in esposizione dall’8 giugno sino al 21, grazie alla sinergia con il Comune, la Città metropolitana di Catania, l’associazione culturale “Salvatore Incorpora” e la Regione Siciliana assessorato Turismo Sport e Spettacolo.

Venerdì 12 giugno si è svolta l’inaugurazione con presentazione ufficiale e taglio di nastro fortemente voluta dall’ associazione sportiva “Peppe Molè” di Linguaglossa della Federazione ciclistica italiana, presidente Deborah Orso che promuove anche il turismo sportivo.

Hanno presenziato l’assessore regionale allo Sport, Manlio Messina, “avere il Giro d’Italia in Sicilia è la grande partenza per il 2020 : dà visibilità a tutta la Sicilia e a territori importanti come questo di Linguaglossa con l’esposizione del Trofeo senza fine;  andrà in eurovisione e farà recuperare alla Sicilia i grandi palcoscenici internazionali che merita”. Continua spiegando il percorso virtuoso per la ripresa nel suo settore “abbiamo stanziato un fondo di 75 milioni per il turismo e dare supporto a tutta la filiera che vi lavora attorno e attraversa una grande crisi; comprando servizi direttamente dalla filiera del turismo, le diamo respiro e ossigeno ma soprattutto regaliamo servizi di qualità ai turisti invitandoli a venire in Sicilia”. Precisa “un sistema che già sta funzionando, un modello che stanno copiando in tanti anche in Giappone, ci inorgoglisce perché evidentemente siamo sulla strada giusta”.

Il sindaco della Città Metropolitana di Catania, Salvo Pogliese, interviene “le immagini che verranno proiettate in mondovisione durante il Giro d’Italia un evento di eccezionale valenza, abbiamo accolto la lodevole iniziativa che la Regione Siciliana ha voluto fortemente all’interno di un contesto temporale, poiché ci lasciamo alle spalle il dramma del covid-19 e assume una valenza simbolica, tutto ciò consente un tassello di un mosaico di ritorno alla normalità, con ricadute di marketing territoriale”.

Il sindaco di Linguaglossa Salvatore Puglisi sostiene con orgoglio “siamo città tappa del Giro d’Italia, sull’Etna patrimonio dell’Unesco, un territorio che ha delle potenzialità straordinari sia in termini naturali che culturali, una vetrina mondiale che accogliamo con piacere, e far trovare sia Linguaglossa che i territori limitrofi come una cartolina, che tutti apprezzeranno”.

Si aggiunge un’altra pagina di storia importante per il territorio e

l’Assessore comunale al turismo Cettina Cacciola evidenzia “una location quella del museo “Messina-Incorpora” che accoglie un trofeo meraviglioso di grande spessore, che segna l’inizio di questa bellissima tappa che vivremo a ottobre, un grande rilancio e tutti potranno ammirare in mondovisione questo bellissimo borgo ammirando i nostri palazzetti stile liberty ”.

L’avv. Egidio Incorpora chiarisce “con gioia abbiamo accolto l’invito dell’associazione “Molè”  perché crediamo fortemente nel dialogo fra arte e sport, fra l’altro papà ha rappresentato con la sua arte tante figure dello sport, il Giro d’Italia entrato nel cuore tante volte degli italiani, non poteva non entrare in questo museo, il trofeo rappresenta: il simbolo del cammino  e della ripresa che tanto abbiamo bisogno in questo momento”.

Deborah Orso, presidente Associazione Sportiva “Peppe Molè” “il trofeo del Giro d’Italia è molto ambito, se pensiamo che dopo le Olimpiadi  e i Mondiali, insieme al Tour de France, è un evento che viene visto in più di 300 paesi nel mondo. Ringrazio tutti quelli che mi hanno dato l’opportunità di portarlo a Linguaglossa, che insieme a Piano Provenzana per un giorno verranno proiettate in diretta nel mondo, e per noi e soprattutto amanti del ciclismo è un sogno che si realizza. Il museo è stato anche il custode del trofeo, poiché l’abbiamo ritirato a marzo da Villafranca Tirrena e per motivi di covid è rimasto bloccato, solo oggi l’abbiamo potuto mettere in mostra”.

Il Sindaco di Villafranca Tirrena Matteo De Marco ha espresso apprezzamento per l’evento, insieme al presidente Gal (Gruppo Azione Locale, Consorzio Comuni Alcantara Etna) Pippo Mangano “ci adoperiamo a promuovere il territorio soprattutto a livello turistico e insieme all’ente della pesca organizzeremo una serie di eventi in occasione del Giro, invitando operatori turistici per far conoscere la vetrina del nostro territorio”

Un pomeriggio che ha fatto ripartire Linguaglossa e in apertura le bellissime note del soprano Giusy Di Mauro – coro Liceo Scientifico-Linguistico “M. Amari” di Linguaglossa.

Tante le curiosità legate al “trofeo senza fine”, opera d’arte significativa e simbolica che è stato realizzato nel 1999, per premiare il vincitore del 2000. Un trofeo a  forma di spirale che porta tutti i nomi del vincitori, non ha mai fine: ogni anno viene allungato per poter incidere il nome del nuovo vincitore.

Una spirale, con volute ora più strette ora più larghe, in rame placcato d’oro 18 carati e verniciato, pesa 9,5 kg, che potrebbe rappresentare la strada che percorrono i ciclisti durante la gara, la tortuosità e la difficoltà del giro, ma anche la storia della “gara ciclistica italiana”.

L’associazione culturale “Salvatore Incorpora” grazie al proficuo lavoro dei figli Gemma, Giovanni ed Egidio Incorpora, ha favorito la realizzazione di questa prestigiosa e imperdibile esposizione, dando la possibilità di ammirare dal vivo un’opera famosa che nell’immaginario collettivo si proiettava solo come evocativa, colmando così la fascinazione delle distanze.

 

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