Il neo assessore regionale ai BB. CC. e all’identità siciliana Alberto Samonà in visita nei territori della fascia jonica: Furci Siculo e al Teatro Antico di Taormina “Ecco i miei progetti per la cultura”

Il neo assessore regionale ai BB. CC. e all’identità siciliana Alberto Samonà in visita nei territori della fascia jonica: Furci Siculo e al Teatro Antico di Taormina “Ecco i miei progetti per la cultura”

 

Carlo Majorana Gravina

Era fatale che molte menti e penne avrebbero fatto la tara al successore di Sebastiano Tusa: questi, uomo di cultura, spessore e ardore, aveva caratteristiche, competenze e peculiarità molto personali e particolari, uniche e irripetibili, come si dice negli expertise delle opere d’arte. Ma altrettanto, da altra angolazione, vale per Alberto Samonà, giornalista e scrittore, direttore del quotidiano online www.ilSicilia.it, corrispondente dalla Sicilia per il quotidiano Libero; dirigente palermitano del Fronte della Gioventù (MSI) negli anni Ottanta; nei Novanta fondatore a Palermo del circolo politico-culturale Julius Evola.

Saggista, studioso di filosofie orientali, membro del CdA della “Fondazione Piccolo di Calanovella”, rampollo di una famiglia siciliana di importanti architetti, urbanisti e artisti, Samonà rappresenta bene quell’identità siciliana – seria, orgogliosa, originale -, affidata alle sue cure, che colloca da sempre l’Isola tra i fari di scienza, sapienza e conoscenza universale.

Ma c’è anche chi, a suo modo, guarda avanti. Filippo Brianni, responsabile Archeoclub dell’area Jonica, in occasione della prima “uscita” di Samonà a Furci Siculo con l’assessore alle infrastrutture Marco Falcone, gli ha consegnato un documento-mozione per richiamare attenzione sul distretto taorminese.

In esso sono evidenziati il Parco di Naxos, snodo di cultura ed economia essenziale in questa porzione di territorio che, grazie alle gestioni Greco e Tigano, attrae, verso i poli centrali di Naxos e Taormina, le valli dell’Alcantara, con Francavilla, e d’Agrò, e ancora, grazie al lavoro di Tusa, Musumeci, Briguglio e Saetti, in particolare attrae anche verso il Monastero dei SS. Petro e Paolo di Casalvecchio Siculo: opera sottovalutata, ma emblematica dell’identità siciliana, che combine e armonizza le culture estetiche e tecniche bizantine, arabe, normanne e basiliane, “esaltazione massima di quell’architettura siciliana” per la quale “l’Osservatorio dei Beni Culturali delle valli Joniche e Peloritane, nel 2009, aveva chiesto che l’Assessorato la includesse quale monumento Unesco”. Un edificio del XII secolo, che sorge “nel sito di Scifi che dal 2002 (quasi vent’anni!) attende la prosecuzione di scavi già avviati” con radici di età romano-bizantina.

Da tempo, quindi, le associazioni culturali locali stanno studiando nuove e originali strutture museali con varie potenzialità: a S. Alessio Siculo un museo che proietti le immagini di un relitto di nave romana; il Museo del Mare di Furci Siculo merita e attende un remake tecnologico ed espositivo; a Roccalumera, il Parco letterario dedicato al premio Nobel Salvatore Quasimodo; a Savoca, uno dei borghi più belli d’Italia, legato alla cultura cinematografica ed all’arte dell’acciaio, opera uno degli artisti più originali e importanti del genere, Nino Ucchino.

Molto su questo territorio sta facendo anche l’Università soprattutto con progetti di ricognizione archeologica verso i borghi dell’entroterra: Antillo, Limina, Mongiuffi Melia e il Comune più piccolo dell’Italia meridionale, Roccafiorita, tentando di trasformare in punti di forza anche quei profili di “ghost town” che altrove hanno fatto la fortuna di località alpine e appenniniche come Pentedattilo in Calabria, orientando parte dei flussi di turismo balneare della riviera, verso la forma “slow”, a misura di borgo, promuovendo cultura, enogastronomia, riti religiosi, curiosità, valorizzando sentieri e gole  fluviali, come Passo Granciara.

Le associazioni culturali locali, puntando su tematiche culturali, materiali e immateriali, diversificate, consolidano e confermano la linea da noi auspicata (I Vespri, nn. 13/14, 15/16, 17/18, 19), nella logica del guscio a protezione della “perla”: una politica distrettuale diversa dalle solite di campanile, per la migliore assegnazione e allocazione delle risorse.

Samonà, nella sua prima visita ufficiale da assessore regionale ai Beni Culturali  al Teatro Antico di Taormina, che ha riaperto ufficialmente al pubblico sabato 30 maggio, è stato accolto da Gabriella Tigano (direttore del Parco Archeologico Naxos Taormina), Riccardo Ercole (presidente di Aditus), a seguire sono arrivati il sindaco di Taormina Mario Bolognari, Matteo Francilia (sindaco di Furci Siculo), Antonio Catalfamo (deputato regionale), Fabio Cantarella (assessore Comune Catania) e Salvatore Vittorio (comandante stazione Carabinieri Taormina).

“Abbiamo voluto dare un messaggio ai siciliani, chiarisce Samonà, con l’iniziativa denominata La cultura riparte. Se nell’agenda della politica la cultura era agli ultimi posti, adesso possiamo metterla ai primi. Questa era la scommessa”. Continua “ho un progetto: quello di realizzare in autunno una tre giorni dedicata ai Beni Culturali e alla cultura suddivisa per sezioni. All’interno di queste sessioni parleremo dei Beni Culturali e delle Soprintendenze, dei temi della cultura a partire dai mestieri della cultura. Parlo degli attori, degli artisti, dei registi e dei macchinisti. Noi non dobbiamo semplicemente gestire musei, ma fare in modo che il bene culturale diventi cuore pulsante di un’azione attuale ed è un’azione che guarda questi mestieri della cultura. Ovviamente tutto in sintonia con l’assessorato al Turismo che ha le competenze giuridiche. In questo momento ci sono disegni di legge sui beni culturali all’Ars. Il governo non è interessato a emendare disegni di legge che mortificano le Soprintendenze e il paesaggio. A noi interessa guardare al tema del paesaggio come una grande risorsa e un grande serbatoio di energie”. E ancora continua Samonà “tra le prime persone che ho voluto incontrare la moglie e il figlio del prof. Sebastiano Tusa. Dobbiamo ripartire nel solco di quell’eredità a tutti i livelli. Abbiamo approvato di recente un bando per i teatri e una altro per il restauro dei cinema. A ogni riunione di giunta approviamo bandi per il recupero dei beni culturali”.    

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