Prorogata fino a luglio 2021 la mostra di Manolo Valdés a Palazzo Cipolla a Roma

«Sono davvero lieto di poter accogliere i visitatori a Palazzo Cipolla, nelle più scrupolose condizioni di sicurezza, fino alla prossima estate, offrendo loro l’opportunità di conoscere, apprezzare o rivedere un artista straordinario come Valdés, e al contempo di ritrovare nella bellezza dell’arte lo slancio emotivo per ripartire – ha dichiarato il Prof. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro –. A mio parere, dare spazio ad eventi come questa mostra è ancora più importante in un momento storico qual è quello attuale, afflitto dall’emergenza sanitaria e dalla conseguente grave crisi economica e sociale che ha colpito il nostro mondo. Ritengo che l’arte e la cultura siano, infatti, gli unici elementi in grado di contribuire ad alleviare la penosa condizione esistenziale in cui si trovano i nostri concittadini, e come tali devono essere assolutamente promossi ed incentivati».
L’esposizione, che riporta Valdés a Roma dopo ben 25 anni di assenza, consta di circa una settantina di opere – quadri e sculture in legno, marmo, bronzo, alabastro, ottone, acciaio, ferro, alcune delle quali di imponenti dimensioni – provenienti dallo studio dell’artista e da autorevoli collezioni private, che danno conto del percorso creativo di Valdés dai primi anni Ottanta (poco dopo la conclusione dell’esperienza di Equipo Crónica) fino ad oggi.
Nella ricerca figurativa e ludicamente visionaria di Valdés, gli artisti del passato più o meno lontano (da Velázquez a Rubens e Zurbarán, da El Greco a Ribera fino a Léger, Matisse, Lichtenstein e altri) diventano interlocutori con cui intrattenere un dialogo giornaliero, a cui rendere omaggio e che ampliano lo spazio polifonico del suo lavoro. È come se l’immagine prelevata da Valdés nel passato più o meno recente si fosse trasformata recependo i mutamenti dell’arte successiva (soprattutto attraverso l’informale e la Pop Art), fino ad approdare in una nuova veste davanti a noi, con i buchi, le sovrapposizioni e le lacerazioni della materia impressi da questo lungo viaggio nel tempo.
A questo proposito, commenta il Prof. Emanuele: «L’artista trae spunto dai più celebri capolavori della storia dell’arte per reinterpretarli in maniera assolutamente attuale: oltre al linguaggio visivo di indubbio impatto, all’attenzione alla materia e alla predilezione per le opere in grande scala, del suo lavoro io personalmente apprezzo, in particolare, proprio questa attitudine ad attingere in maniera del tutto naturale al repertorio artistico del passato per riproporlo in chiave contemporanea, a conferma della mia convinzione che l’arte è un fluire ininterrotto, un dialogo costante tra i grandi di ieri e di oggi. L’opera di Valdés è in questo senso una revisione continua del passato, un mosaico che si compone di centinaia di tessere, una rappresentazione che nasce dall’accumulazione e dall’appropriazione di tante altre immagini saldamente entrate nella nostra cultura visiva, di reminiscenze di tutte le civiltà e di tutti i tempi (dalle icone della pittura spagnola, alle sculture equestri, fino ai modelli di epoca rinascimentale, soltanto per fare qualche esempio): predisposizione, questa, che ne amplia sensibilmente la capacità di intercettare i gusti degli spettatori e lo rende un artista a tutto tondo, perfetto interprete del nostro tempo e della nostra società».

Aggiunge il curatore Gabriele Simongini: «La forma archetipa che Valdés estrae dai capolavori del passato diviene emblema figurale di un suo lungo e libero cammino nella storia dell’arte. L’opera-matrice, di capitale importanza per l’inesausto andirivieni di Valdés nel labirinto del passato, è ‘Las Meninas’ di Velázquez, non solo e non tanto per la citazione di forme e figure, quanto soprattutto per quell’intreccio fra realtà ed illusione, per quel gioco con la verità e con le apparenze, che costituiscono il cuore di quel capolavoro e del barocco spagnolo, ma anche del lavoro stesso del protagonista della mostra a Palazzo Cipolla».
Nel rispetto delle vigenti normative, lo spazio espositivo di Palazzo Cipolla osserverà i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00, con ultimo ingresso alle ore 19:00; sabato e domenica chiusura.

redazione@thevoicekw.com

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