Gran successo del Taormina Opera Stars ha portato in scena al Teatro Antico “Remiscence. Lo Schiaccianoci” nella rilettura di Pietro Gorgone

Lella Battiato Majorana

I migliori ballerini siciliani, sapientemente guidati del maestro Pietro Gorgone con la partecipazione straordinaria di Anbeta Toromani, Alessandro Macario (Teatro San Carlo di Napoli) e Begojev Jovica (étoile del Teatro Nazionale di Belgrado), hanno reinterpretato in chiave neoclassica e contemporanea il balletto “Lo Schiaccianoci” di Marius Petipa e Pëtr Il’ič Čajkovskij nella cornice mozzafiato del Teatro Antico di Taormina. L’alchimia creata sapientemente dal maestro Pietro Gorgone insieme al Maître de Danse di fama internazionale: Bella Ratchinskaja, la coreografa Lucia Simoneschi, il maestro Alessandro Giambirtone hanno reso l’opera accessibile a tutti senza violare la sacralità del capolavoro del 1892.

Dopo più di un quarto di secolo di attività, “Reminescence”, questo il nome dello spettacolo, riporta in vita i lavori più interessanti che hanno lasciato un segno nella costruzione della linea coreografica del maestro e della compagnia “Balletto di Sicilia”. Il passato e il futuro si fondono e trasportano lo spettatore verso una nuova riflessione sul mondo che rinasce dopo la pandemia. “Reminiscence” come il ricordo sfocato di ciò che era, ma che grazie alla magia della danza torna in vita e crea un nuovo brillante futuro.

Ancora una volta il “Taormina Opera stars”, organizzazione di spettacoli molto apprezzata giunta alla VII edizione, si è fatta apprezzare. I migliori giovani ballerini siciliani, guidati dal maestro Pietro Gorgone con le partecipazioni e il coordinamento accennati, che formano un affermato sodalizio artistico consolidato negli anni, reinterpretano in chiave neoclassica e contemporanea “Lo Schiaccianoci”, il grande classico del balletto.

Pietro Gorgone, maestro coreografo a Catania presso al scuola di danza “Balletto di Sicilia”, ha iniziato i suoi studi al Centro Studi Danze Classiche  (Roma) con Valeria Lombardi, Guido Lauri, Gabriel Popescu e Margarita Trayanova. Successivamente segue corsi di perfezionamento pressol’accademia nazionale di danza sotto la direzione di Giuliana Penzi. Danza tantissime produzioni ricoprendo, in prestigiosi enti lirici, da solista. Nel 1986 a Feldkirch (Austria) vince il primo premio come miglior coreografo italiano. Nel 1990 fonda la sua prima compagnia di balletto “Le Streghe” avvalendosi della collaborazione di grandi artisti italiani. Nel 1994 istituisce il concorso nazionale di danza “Incontrando la Danza” e nello stesso anno promuove in Sicilia il primo “stage internazionale di danza” con al collaborazione di Margarita Trayanova. Coreografo ufficiale di “Miss Mondo Italia”, “Cinecittà Miss”, “The look of the year”, Pietro Gorgone ha organizzato sfilate e coreografie per varie produzioni Mediaset e Cinecittà, venendo ospitato in diversi programmi televisivi. Insignito di diversi prestigiosi premi come il “Maleventum”, premio “Giacomo Leopardi”, premio “Federico II”. Attualmente dirige il “Balletto di Sicilia”, dove talenti come Anbeta Toromani e Alessandro Macario, che hanno dato vita a “Reminiscence”, ultima creazione onirica portata sullo strepitoso palcoscenico delal Perla dello Jonio.

Lo Schiaccianoci è uno dei capolavori del balletto dell’Ottocento, testamento artistico di Marius Petipa, celebre coreografo che si incaricò di traghettare lo spettacolo teatrale in Russia da una preoccupante stasi ad una nuova luminosa stagione. Il libretto si ispira al racconto Nussknacker und Mausekönig di  Hoffmann.

Tuttavia dell’originale rimane più che altro l’intreccio della vicenda; Petipa infatti decise di adattare la vicenda, nel libretto, ricorrendo, come base, al Racconto dello Schiaccianoci di Alexandre Dumas padre, versione più poetica e confacente alle vedute del coreografo e del pubblico del tempo, stemperando gli elementi inquietanti del racconto di Hoffmann, risolvendolo in una deliziosa favola. Petipa aveva dunque trovato la giusta formula per esaltare i sentimenti d’amore e gioia nostalgica.

Per completare il progetto Petipa si rivolse a Petr Ilic Cajkovskij  non sfuggendogli la raffinatezza timbrica e la suggestione ritmica del grande musicista.

Quello che ormai nel repertorio del balletto classico è la favola del Natale, composto in piena rêverie tardo romantica, intriga e strega al punto che lo schema del grande Petipa si impone e le tante riletture possibili, realizzate nel tempo anche da coreografi ed étoile di prima grandezza, non lo rinnegano, anzi lo esaltano.

Dtt.ssa Lella Battiato Majorana

Dtt.ssa Lella Battiato Majorana