Alle “ciminiere” di Catania 123° Congresso Nazionale Sic, evento presieduto dal Prof. Francesco Basile. Un segnale di ripartenza, un’occasione di confronto: formazione e aggiornamento, con grande spazio a numerosi workshop
L’imponente 123° Congresso della Sic (Società italiana di Chirurgia) si è presentato con la sala grande del centro polivalente “Le Ciminiere” di Catania gremita da convegnisti e ospiti: un colpo d’occhio al quale non eravamo abituati dopo la stagione pandemica che, si spera, stiamo per abbandonare.
L’evento, di elevato livello culturale e scientifico, presieduto dai proff. Francesco Basile (presidente nazionale Sic) e Luigi Piazza (Direttore U.O.C di Chirurgia Generale e d’Urgenza dell’Arnas Garibaldi Centro di Catania), ha visto la partecipazione di circa mille chirurghi, tra cui numerosi giovani. Una vera e propria “prima” dal momento che, dopo oltre un anno e mezzo di stop, si svolgerà in presenza, grazie anche al lavoro di Regione, Città metropolitana di Catania, Comune di Catania e Università di Catania, che hanno dato un prezioso contributo.
“Pensiamo che il confronto diretto tra le varie esperienze di tutta Italia serva a far crescere più rapidamente la chirurgia italiana – sottolinea il professor Basile -. Per questo un ringraziamento particolare va a tutti quelli che hanno creduto nelle possibilità che il congresso si potesse tenere in presenza, ed in particolare al presidente della Regione, Nello Musumeci, al magnifico Rettore Francesco Priolo, all’Assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, nonché al sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ed agli assessori comunali ai Grandi eventi, Barbara Mirabella e alla Sanità, Giuseppe Arcidiacono, per il prezioso supporto”.
Ma già, Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, sosteneva “È una grande emozione poter ritornare a partecipare in presenza a eventi così importanti come questo Congresso. Incontri di questo tipo rappresentano un’importante occasione per discutere e confrontarsi tra colleghi, innanzitutto sul gran lavoro che ci aspetta nel recuperare tutti gli interventi chirurgici rimasti in sospeso a causa della pandemia, e poi per confrontarci su temi come la formazione e l’aggiornamento professionale, sui quali sta lavorando anche il Tavolo tecnico sulla Chirurgia generale che si è insediato circa due settimane fa: una mia iniziativa, nata innanzitutto dall’esigenza di arrivare a formulare proposte concrete per il recupero degli interventi chirurgici rimandati, ma anche per individuare proposte in materia di ricerca medica e programmazione nell’ambito della chirurgia generale”.
L’assessore regionale Ruggero Razza, da parte sua ha rilanciato “Il senso stesso del 123° congresso nazionale della Sic, il primo in presenza dopo le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, è finalmente la piena applicazione del significato di “ripartenza” così come auspicato da ognuno. È la rappresentazione di un processo di condivisione nel senso più naturale e genuino; non più, quindi, solo una prassi digitale adoperata anche per superare gli ostacoli della crisi pandemica, ma il piacere e la necessità di confrontarsi assieme per intraprendere i nuovi percorsi”.
“È motivo di orgoglio per la Sicilia vivere la presenza di tutta la comunità scientifica Sic – ha proseguito – che Catania, attraverso le nuove conoscenze, celebra non solo un congresso, ma la ripartenza proprio nel segno di una ritrovata condivisione”.
Il sindaco di Catania Salvo Pogliese, nel salutare i chirurghi “alfieri di una professione che si rinnova nel solco di una lunga tradizione” ha tenuto a precisare “Nell’accoglienza stiamo investendo tutto quel poco che abbiamo: Catania è l’unica città d’Italia che ha tre regolamenti per sostenere e incentivare il turismo scolastico, sportivo e congressuale. Chi sceglie la città dell’Etna avrà un contributo economico dal Comune; nei prossimi mesi avremo la possibilità di ospitare eventi di portata nazionale e internazionale, in ambito sportivo e congressuale. Saranno tre giorni intensi di lavoro e approfondimento per i chirurghi: per noi catanesi una nuova prova per testare il giudizio di chi soggiorna da noi”. Un messaggio chiaro e forte che già sta dando risultati.
Sul tema “Il futuro della chirurgia oltre la pandemia. Tecnoloogia avanzata, formazione e umanità” il copresidente Piazza spiega “Le sessioni ricchissime di contenuti, ospitano le migliori professionalità nazionali e non solo. Daremo grande rilievo all’aspetto dell’innovazione tecnologica che sta rapidamente crescendo e permette di eseguire interventi sempre più accurati, precisi ed efficaci e, soprattutto, con minore trauma possibile per il paziente. Inoltre, l’utilizzo delle nuove tecnologie, in particolare quella robotica, permette anche un insegnamento più efficace, diretto agli specialisti in formazione”.
Nel corso del suo saluto ai congressisti, Basile spiegava “L’impatto del Covid sulle attività chirurgiche è stato notevole – prosegue Basile -: durante il 2020 sono stati rinviati ben 400.000 interventi. Abbiamo avuto un anno e mezzo molto difficile, soprattutto nel primo periodo quando l’attività ha subito un rallentamento per poter consentire i ricoveri dei pazienti Covid. Adesso, abbiamo ripreso a svolgere attività normale, ma le liste di attesa si sono allungate e abbiamo bisogno di trovare delle soluzioni per poter garantire in tempi brevi l’intervento chirurgico ad ogni paziente”.
Dichiarazioni importanti e significative nel merito, ma non va sottaciuta la prova di capacità ed efficienza dell’impianto “Le Ciminiere” che ha ospitato questo 123° congresso in tutte le sue articolazioni: workshop, incontri di studio, sessioni in cui si è articolato il denso programma “sintetizzato” in un volumetto di 167 pagine. Le nuove frontiere della chirurgia e gli apporti tecnologici moderni sono stati indicati nei numerosi interventi nei quali è emersa la volontà di fare e fare bene.