Claudio Corbino, presidente di “Diplomatici”, con “Mare Liberum. Festival di Geopolitica” da Catania si collega in streaming con Bill Clinton

Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, presentando a Palazzo degli Elefanti la quinta edizione di Mare Liberum, Festival di Geopolitica, a cui hanno partecipato oltre diecimila studenti, ha dichiarato «Mare Liberum rappresenta uno degli eventi di Geopolitica più importanti in Italia. Quest’anno, grazie alla presenza in collegamento di Bill Clinton, assume una valenza ancora più significativa. Sarà un grande ritorno di immagine per la città di Catania in 141 Paesi del mondo. Voglio complimentarmi con Claudio Corbino per quello che è riuscito a costruire in questi decenni: partendo dal profondo sud è arrivato a realizzare non soltanto questo Festival, ma anche e soprattutto percorsi formativi che si materializzano a New York, negli Emirati Arabi e in tante altre mete che coinvolgono decine di migliaia di studenti da tutto il mondo».

L’ordine mondiale stabilito a Yalta (11 febbraio 1945) da Regno Unito, Russia e Stati Uniti d’America, e l’aggiustamento determinatosi a seguito della fine dell’Unione Sovietica, non reggono più da decenni; men che meno il tentativo di far allineare tutte le Nazioni al modello occidentale.

Globalizzazione, migrazioni, conflitti, cybercrime, esigono nuove partnership strategiche e il Mediterraneo, con la Sicilia al centro, è un punto di riferimento e di ripartenza fondamentale. Parlare di geopolitica e nuove relazioni internazionali in Sicilia, per la posizione geografica e la sua identità: una regione considerata strategica da tutte le grandi civiltà, provenienti dall’Europa centro-settentrionale e dal Medio oriente, che la hanno sempre considerata porta di accesso e ponte che unisce Europa, Africa settentrionale e Medio oriente.

Tema di quest’anno il futuro dell’Europa, trattato trasversalmente dai diversi ospiti intervenuti nei vari panel tra venerdì e sabato. Corbino ha dichiarato «Quale sarà il futuro dell’Europa lo hanno detto i relatori di questa due giorni e in particolare il presidente Bill Clinton, nostro ospite d’onore».

«La serata con De Gregori è nella tradizione delle nostre iniziative – ha affermato Corbino -. Non rappresenta soltanto un momento di divertimento, cultura e spettacolo. La musica e l’arte offrono la possibilità di guardare la realtà da un punto di vista diverso e un artista così unico come De Gregori ha dato ai ragazzi degli spunti molto interessanti». «Mare Liberum – continua – riesce a mettere insieme esperienze, punti di vista e storie diverse. Spero e credo che la nostra classe dirigente possa farsene carico e sappia permettere ai giovani di costruirsi un futuro».

L’evento, promosso da Eastwest Magazine, Associazione Diplomatici ed Ewei, in collaborazione con Linkiesta, SkyTg24, La Sicilia, l’Università e il Comune di Catania e la Fondazione Sicilia, è stato realizzato anche grazie al contributo istituzionale della Sidra, presentato nella sala giunta di Palazzo degli Elefanti, ha avuto un parterre di grande spessore e respiro internazionale.

Ospite d’onore, l’ex presidente degli Stati Uniti d’America, Bill Clinton. Per decenni il Mediterraneo, all’interno del sistema internazionale bipolare, era il fronte Sud dell’Alleanza Atlantica (Nato) con una posizione importante, sia pure ancillare, nell’ambito della Guerra Fredda e non incastrato fra alleanze rigide come l’Europa centrale. Nell’ultima decade dello scorso secolo, ha assunto un’importanza strategica in sé. La crescita del quadrante del Pacifico, l’ascesa della Cina, le divergenze di visione fra Paesi nord, centro e mediterranei europei, hanno di fatto impedito l’elaborazione di efficaci politiche per la gestione delle molteplici crisi sulle sponde del Mediterraneo e rallentato l’emergere di modelli interpretativi condivisi.

Il baricentro del mondo, spostato dall’Atlantico al Pacifico, aveva fatto perdere agli Stati Uniti interesse nel rapporto privilegiato che li aveva uniti saldamente e stabilmente per oltre mezzo secolo all’Europa e guardavano sempre più a Oriente?

«La vera risposta, l’unica possibile, è mantenere contatto con l’Europa e con tutto il mondo», ha detto Bill Clinton, 42° presidente degli Stati Uniti, in carica dal 1993 al 2001, in video collegamento con il salone Bellini di Palazzo degli Elefanti.

«La risposta è solo una: serve la cooperazione economica e solidale tra Paesi. Riaffermare gli impegni di Washington nella Nato, verso le sue radici atlantiste. Un ritorno all’antico, sempre più necessario, davanti alle sfide della modernità e del mondo globalizzato, sulla cui scena sono comparsi nuovi, potenti protagonisti, come la Cina, che perseguono obiettivi geopolitici ambiziosi non soltanto in Asia ma in molte altre regioni del mondo».

«Quando ero presidente – ha aggiunto – ho sempre cercato di consolidare questo legame perché sono convinto che la crescita può avvenire solo se tutti i Paesi, come ha fatto l’Unione Europea, si uniscono per il bene comune». Serve al mondo sviluppato, ma anche ai Paesi in via di sviluppo e in particolare all’Africa. «Sono orgoglioso dei giovani ragazzi che partecipano ai Model delle Nazioni Unite. Avrei preferito essere a Catania di presenza per conoscerli e parlare con loro. Il mondo ha bisogno dei giovani, sono loro il futuro del mondo e noi tutti abbiamo il dovere di fare tutto ciò che è in nostro potere per educarli, formarli, istruirli, offrire loro ogni opportunità di crescita e di affermazione».

Dtt.ssa Lella Battiato Majorana

Dtt.ssa Lella Battiato Majorana