Acquisito dall’università di Catania il fondo Erasmo Recami lascito testamentario di documenti su Ettore Majorana

Altra lezione lasciata da Ettore Majorana, prestigioso e celebrato fisico nucleare, lo scambio e le relazioni internazionali tra istituzioni, mondo scientifico, organizzazioni religiose e umanitarie, gente comune: occasioni di arricchimento morale, intellettuale e sentimentale. Numeri di telefono o indirizzi che cambiano o si smarriscono; contatti avviati, intensi poi rarefatti per varie ragioni o per caso; appuntamenti mantenuti e mancati; una galleria di persone importanti, interessanti, affascinanti: gli amici in Ettore.

Uno tra questi, Erasmo Recami, fisico archeologo e biografo di Ettore, a luglio di quest’anno ci ha lasciati disponendo che i copiosi documenti raccolti su Ettore andassero all’università di Catania.

Una liberalità che esprime anche gratitudine per l’ateneo che lo ebbe associato negli anni 1983 – 1992, nel corso dei quali venne in contatto con la famiglia di Ettore, in particolare la sorella Maria, dandogli la possibilità di attingere a fonti primarie.

Recami, in carriera, è stato docente di fisica nelle università di Catania, Bergamo e Campinas (Brasile) e compiuto ricerche su: relatività speciale, meccanica quantistica, matematica applicata, fisica delle particelle elementari, fisica nucleare. È noto per gli studi sui tachioni, particelle con velocità maggiori di quella della luce.

Oltre che di ricerca scientifica, si è occupato di alta divulgazione su enciclopedie, riviste e quotidiani italiani e stranieri, soprattutto storia della fisica: è ritenuto uno dei maggiori biografi di Ettore Majorana scoprendo documenti inediti e raccogliendo quelli noti in un archivio Majorana, oggi affidato alle cure dell’Ateneo. Dal suo incontro con Leonardo Sciascia, durante il suo periodo siciliano, il bestseller “La scomparsa di Majorana” dello scrittore di Racalmuto.

Ettore fu di formazione romana, la donazione catanese recupera lo speciale rapporto sentimentale e familiare fortemente sentito da questo campione assoluto della fisica teorica, sulle cui intuizioni si studia e lavora ancora oggi.

Per l’importante presentazione, nell’aula magna etnea, il rettore Francesco Priolo, quello di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini, Erasmo Recami jr. e in rappresentanza della famiglia il prof. Marcello Majorana. Sul podio si sono avvicendati Sergio Cavalieri (nuovo rettore Università di Bergamo), Enrico Trantino (assessore ai rapporti con l’Università del Comune di Catania), Ettore Majorana jr. (Infn Roma), Salvatore Esposito (Infn Catania), Enrico Giannetto e Emilio Spedicato (Unibg).

“Un giorno molto importante – ha chiosato Priolo – che attesta il forte legame tra le città e gli atenei di Catania e Bergamo per volere di Erasmo Recami, divenuto nel tempo uno dei principali studiosi di Ettore Majorana”, concludendo “dedicheremo uno spazio espositivo ad uno dei più grandi fisici del secolo scorso” e il rettore Morzenti Pellegrini, di rimando, ha sottolineato la vicinanza di quello etneo che, nel periodo di maggiore criticità per la pandemia, ha inviato gel igienizzante mentre tutta Bergamo era in ginocchio”.

Per la famiglia Majorana, mentre Marcello ha evidenziato l’uomo Ettore “molto sensibile con alla base del suo pensiero la cultura letteraria, filosofica, non soltanto fisica”, Ettore jr., autore di avanzate ricerche nel campo delle onde gravitazionali, ha rimarcato la valenza dello zio e fatto proiettare una slide interessante e tecnica, che sintetizzava, con modalità scientifica, gli argomenti, e un’altra con la frase, tratta da “Science et Méthode” di Henri Poincaré (1927), un saggio proveniente dalla biblioteca dello zio, “i saggi hanno ragione a credere che esista una gerarchia di fatti, di grandi temi, sui quali focalizzare il loro studio, essa è il fondamento della Scienza. I progetti tecnologici e il benessere conseguono dall’opera di uomini “pratici”. Questi nulla avrebbero potuto realizzare se altri, prima di loro, non avessero scelto il capriccio della propria scelta tra i “fatti”, evitando loro la pena di pensare”.

Il “fatto” fondo Recami è quindi “capriccio” che integra e arricchisce in parte il corposo fondo Majorana, già in potere della Biblioteca Regionale Universitaria di Catania: “il fondo più importante della biblioteca” a dire dell’arch. Carmelo Di Stefano, direttore oggi in pensione, al quale mancano documenti di Quirino e quelli di Ettore, due fisici di grande livello, ai quali sovente vengono intestate scuole e strade in tutto il Paese.

Carlo Majorana Gravina

Carlo Majorana Gravina