Shall I compare thee

La poesia d’amore più bella di tutti i tempi: il sonetto 18: Shall I compare thee… di William Shakespeare” ora tradotta per la prima volta in rime italiane dal prof Vito Leanza

sonetto 18 Shakespeare

Shall I compare thee
to a summer’s day? Thou art more lovely and
more temperate: Rough winds do shake the
darling buds of May, And summer’s lease hath
all too short a date:Sometime too hot the eye
of heaven shines,And often is his gold
complexion dimm’d; And every fair from fair
sometime declines, By chance or nature’s
changing course untrimm’d; But thy eternal
summer shall not fade Nor lose possession
of that fair thou owest;
Nor shall Death brag thou wander’st in his
shade,When in eternal lines to time thou
growest: So long as men can breathe or eyes
can see,So long lives this and this gives
life to thee.

sonetto 18 Shakespeare

(traduzione rimata del prof Vito Leanza)

Shall I compare thee……………….

Dovrò paragonarti a un’estiva giornata
Ma, Tu sei più amabile e temperata. 
I Germogli adorabili  tu senti 
a Maggio scossi da impetuosi venti,


e d’estate  il tempo rapido fugge
e non puoi fermarlo perché ti sfugge.
Talvolta il tuo  occhio rimane abbagliato
ammirando la luce del creato


ma spesso l’ aureo suo aspetto
è offuscato nell’umano effetto.
L’umana  bellezza cristallina
col tempo via via  declina,

o per una mancanza di qualche cura
o per l’incessante corso della natura.
Ma la  tua estate eterna sarà
e la tua bellezza giammai svanirà.

Neppur la  morte col  manto ombroso
potrà vantarsi del tuo eterno riposo
dal momento che  i miei versi d’amore
faranno crescere il tuo fulgore.

Fino a quando  l’uomo potrà respirare
e avrà  occhi per poter ammirare
una durata avrà infinita
il ricordo della tua vita.

redazione@thevoicekw.com

redazione@thevoicekw.com