Arturo Bizzarro Coutsogeorgou, Console Onorario di Grecia, intervenendo il 30 Gennaio alla “Celebrazione del Giorno della Memoria” nell’aula consiliare del Comune di Aci Castello ha raccontato la storia di Modiano, simbolo di un triste e atroce periodo commovendo la copiosa platea.
Arturo Bizzarro
….. Un simbolo; Sami Modiano, Italiano di Rodi deportato insieme alla famiglia ad Auschwitz e sopravissuto. Oggi ha 92 anni.
Modiano ricorda il periodo dell’applicazione delle leggi razziali a Rodi, territorio italiano ; il suo allontanamento dalla scuola, la domanda rivolta al suo maestro “ Ma perché a me, cosa ho fatto? “, la risposta in lacrime dell’insegnante “Sami non hai fatto nulla, non hai alcuna colpa”.
Ad Auschwitz morì la sua sorellina; Sami la ricorda come una ragazzina dotata di una intelligenza straordinaria e destinata ad un grande futuro.
Sami Modiano afferma: “ Fino a quando avrò forza e vita trasmetterò ai ragazzi quello che è stato l’Olocausto”.
Prendo spunto dalle parole di Modiano riguardanti la sua sorellina per sviluppare ed articolare il mio pensiero.
Conosciamo per grandi e piccoli numeri le vittime della Shoah: circa sei milioni. Non abbiamo quantificato, e non lo potremo mai fare, quanti individui non sono nati.
L’Olocausto ha azzerato almeno due generazioni ed inciso sulle altre a venire. Anche considerando una percentuale non alta, il cinque per cento, sono venuti a mancare in Europa almeno trecentomila persone di grande e particolare intelligenza, di talento speciale, perché morte o non nate.
Nel dopoguerra l’asse geopolitico, culturale, scientifico ed economico europeo si è spostato ad Ovest, in Nord America e particolarmente negli Stati Uniti.
La maggior parte dei vincitori di Premi Nobel nel campo delle Scienze e dell’Economia sono stati nordamericani.
L’Europa ha iniziato a risollevarsi in questo contesto verso la fine degli anni Settanta ed inizi degli anni Ottanta dello scorso secolo, ma il vuoto lasciato dai defunti e dai non nati è incolmabile.