Calabria, il borgo da 4000 abitanti diventa “città universitaria” grazie al conservatorio: «Prof da tutta Italia per insegnare qui» di Elena Giovannini

Novecento alunni in un paese di 4000 abitanti. E poi concerti, festival musicali che coinvolgono artisti internazionali: così il conservatorio più giovane d’Italia ha cambiato la vita di un paese arroccato tra le montagne calabresi

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Dal nord Italia alla Calabria per insegnare musica al conservatorio. Sembra un sogno ma una realtà di tanti insegnanti di musica che si sono trasferiti a Nocera Terinese (Catanzaro). Qui la nascita di un conservatorio intitolato a Tchaikovsky, nei primi anni 2000 – l’ultimo fondato in Italia – ha rivoluzionato la vita di un borgo di 4000 abitanti tra il mare e le montagne  calabresi, trasformandolo in un centro universitario che attira centinaia di studenti e ospita ogni anno festival e musicisti di fama internazionale. Come il Mediterraneo Radio Festival in partnership con Rai Radio 3 che quest’anno (per la quinta edizione) ha portato qui nomi come Silvia Mezzanotte (ex Matia Bazar) e Ettore Pellegrino, violinista di fiducia di Ennio Moricone. 

Un progetto che sfida tanti luoghi comuni a cui siamo abituati: che la grande musica passa solo dai grandi palchi e dalle grandi città, che al sud non ci sono opportunità, che con la cultura non si mangia. A renderlo possibile il coraggio del maestro Saverio Arlia, sassofonista e cantante che per primo ebbe l’idea di trasformare il locale istituto paritario in un conservatorio – riconoscimento che arrivò nel 2002-. Dopo 20 anni di attività, oggi tra i banchi dell’istituto ci sono 900 studenti e circa 70 insegnanti e dall’anno scorso è stata aperta una seconda sede a Catanzaro.  

Andare all’università in un paese da 4000 abitanti 

«Fare lo studente fuori sede in un paesino di 4000 abitanti può sembrare strano, ma è stata un’esperienza incredibile» Isacco ha 25 anni, viene da Lecce, si è diplomato in sassofono e ora lavora come musicista professionista. «Qui la vita universitaria è sicuramente più tranquilla e “slow” rispetto a quella delle grandi città» racconta «Ma non ci si annoia mai e ci si sente meno persi»

Un mondo che allontana anche lo stress da performance che spesso affligge molti universitari, in quel delicato momento di crescita in cui il mondo è una groviglio di sogni e speranze ma anche di paura di non farcela. 

Dal nord Italia alla Calabria per insegnare 

Negli anni si è sparsa la voce e il conservatorio ha aperto anche una sede a Catanzaro. In centinaia vengono qui dalle regioni vicine, soprattutto Sicilia, Puglia e Campania. «Quest’anno abbiamo avuto 200 nuove iscrizioni» afferma Valentina Currenti direttrice del Conservatorio. «I professori vengono da tutt’Italia, anche dal nord. Tanti hanno suonato in palchi internazionali, arrivano scettici in questo paesino “sperduto” e poi se ne innamorano: lavorare qui è un’esperienza unica».

Per altri invece, il conservatorio è stata l’occasione per tornare al sud, come nel caso di Flavia Sabia professoressa di Storia della Musica di origini lucane: «Quando a 20 anni sono andata a Roma per studiare non avrei mai pensato di poter fare ritorno qui per lavorare, grazie al conservatorio ho realizzato questo sogno».  

Mediterraneo Radio Festival, la grande musica a Nocera Terinese 

Con il conservatorio poi sono nate negli anni tante manifestazioni culturali: concerti ed eventi, ma anche Festival come il Mediterraneo Radio Festival giunto alla quinta edizione. Una rassegna di musica classica, jazz e musica popolare che quest’anno si è svolta dall’11 aprile al 18 maggio con decine di concerti nel suggestivo concerto dei Padri Cappuccini e che, in alcuni casi, ha dato occasione ai talenti del conservatorio di suonare accanto a star della musica classica internazionale.

«Il conservatorio non ha creato solo opportunità di lavoro ma anche un’esperienza sociale importante per tutti gli abitanti del paese» spiega Filippo Arlia, maestro di pianoforte e direttore d’orchestra – era il più giovane direttore d’orchestra d’Italia fino al 2020 -. Filippo continua la missione di suo padre Saverio (fondatore del Conservatorio): «Da insegnante ho visto crescere tanti ragazzi. Dare loro la possibilità di formarsi ad altissimo livello nel mondo della musica e di farlo qui, rimanendo al sud è il nostro orgoglio». 

Isacco, ex alunno del conservatorio oggi musicista 

Il punto di forza è proprio una comunità accademica molto unita, dove alunni e insegnanti diventano anche compagni nell’organizzazione di eventi, festival e progetti musicali.

Flavia Sabia professoressa di Storia della Musica 

redazione@thevoicekw.com

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