Seminare Speranza: mostra happening dell’artista cinese Cen Long alla Biennale di Venezia 2024

Evento nell’evento, la fondazione Crux Art, in occasione
della 60.ma Esposizione Internazionale d’Arte “La Biennale di
Venezia”,  promuove, a Palazzo Querini, la mostra  “Seminare
speranza” mettendo in relazione l’arte di Cen Long con il tema
della Speranza “Seminare speranza”, mettendo in relazione tale
sentimento con il potere assoluto dell’amore, per suscitare
fantasie e narrazioni metafisiche e concettuali.
Cen Long, nato nel 1957 a Guangzhou, Cina, si caratterizza per
un peculiare approccio artistico con stile semplice, pennellate
sofisticate, composizione rigorosa, colorazione stratificata e
solida.
Dopo la mostra all’Accademia Delle Arti del Disegno di Firenze,
la mostra di Venezia rappresenta la seconda tappa dell’Italian Cen
Long Tour e la più ampia mostra realizzata in Italia.
Una mostra che genera sentimenti veri, profondi, che fa riflettere
e lascia un ricordo. Nel senso più autentico di questa parola,
poiché ricordare significa porre nel cuore e i  dipinti di Cen Long
arrivano al cuore.
Il tema dell’esposizione, la Speranza, rappresenta un archetipo
per diverse tradizioni e religioni e, al contempo, è terribilmente
di attualità. Una speranza laica, a fronte del difficile momento
globale che stiamo vivendo, non puntando all’estrema utopica
possibilità di salvezza, bensì all’agognato avvio di un
cambiamento che poggi sul concetto di umanità.
Le sue opere evocano un senso di chiarezza e serenità
incoraggiando a ri-sperimentare l’estetica della tranquillità verso

uno stato più fondamentale dell’essere; una  pittura colma di
mistero, che parla ad ogni fede senza essere collegata ad un credo
in particolare e conduce alla condivisione delle sorti dove la
bellezza è connaturata all’esistere.
“Al centro del mio credo artistico c’è l’imperativo di infondere
vita nella tela e vitalità in ogni pennellata – afferma Cen Long -.
Questa vitalità, caratterizzata da una manifestazione sfumata di
essenza spirituale e cognitiva, riflette la mia convinzione
nell’affinità fondamentale dell’umanità con la pace e la
gentilezza. Alla luce di ciò, aspiro alla mia espressione artistica
per calmarmi come un flusso serenamente chiaro in mezzo alla
cacofonia dell’esistenza”…
La mostra si propone proprio per la profondità dei significati di
innescare una serie di importanti considerazioni che daranno
luogo a incontri con importanti relatori che si succederanno da
aprile a novembre nei mesi di programmazione della mostra.
Cen Long, secondo gli intellettuali cinesi, è considerato l’artista
più prestigioso della Cina, il regno di mezzo Chung-kuo; la sua
mostra è occasione di riflessione sempre protesa alla speranza,
solo bene comune a tutta l’umanità: anche coloro che non hanno
nulla la possiedono ancora, può trovare nel titolo dato dal papa al
Giubileo, Pellegrini di Speranza, un momento di sincretismo e
collegamento tra religioni.
Nell’opera di Cen Long troviamo molti elementi presenti nel
Purgatorio di Dante. Il Purgatorio in terra dei personaggi
rappresentati nei dipinti del Maestro cinese, sono persone umili,
intente spesso alle proprie dure attività lavorative che affrontano
con fierezza. Nei loro volti la forza della speranza come nel
cammino dantesco verso una condizione migliore.

Particolarmente sensibile al tema della natura non proprietà
dell’uomo, dove esso rappresenta una delle sue meravigliose
creature.
Venezia rappresenta tutta la fragilità del pianeta e al contempo
luogo di riferimento per le migliori soluzioni per un rinnovato
spirito di cura e sostenibilità. L’oceano, i mari, la porzione più
ampia del Pianeta, rappresentano poi la risorsa più importante per
tutte le creature del globo, e il luogo dove l’azione per guidare la
transizione ambientale del presente e del futuro è indispensabile.
Marco Polo, contemporaneo di Dante, alla cui opera con
particolare riferimento al Purgatorio era collegata tematicamente
la mostra di Firenze, nei suoi settecento anni di celebrazione nel
2024, se vede il celebre Veneziano andare nel Catai vede ora Cen
Long approdare a Venezia per la quinta volta: entrambe vivono il
destino di vivere lontani dalla propria patria o, nel caso di Cen
Long, esuli in Patria per la sua decisione di vivere in totale
solitudine in uno spazio abitato dalle sue tele, dai suoi libri e
dalla sua musica. Accomunati dalla speranza e l’auspicio di un
Mondo senza frontiere e conflitti.
In quest’era dominata dall’incertezza e dalla paura per un domani
imprevedibile, l’arte può rappresentare la chiave che ispira
speranza per un futuro migliore.
Le visite guidate delle 19.30 e 20.30, sono corredate da
un concerto: le note musicali risuoneranno come un appello
all’armonia per stabilire un contatto emozionale con le opere
d’arte, che per Cen Long rappresentano lo strumento che avvolge
chi le guarda in un universo rarefatto e lontano dalla cacofonia
che ci circonda.

redazione@thevoicekw.com

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