Al Campus Universitario di Palermo si presenta lo studio nazionale Singep sull’esofagite eosinofila, patologia che colpisce 34 bambini e 42 adulti ogni 100 mila abitanti.
Da giovedì 26 a sabato 28 settembre, oltre 500 esperti al XXXI congresso della Società Italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica.
L’esofagite eosinofila, malattia infiammatoria cronica e
progressiva dell’esofago (EoE), fino a pochi anni fa considerata
rara, è in continuo aumento in tutto il mondo. Ora si sa che
colpisce 34 bambini e 42 adulti ogni 100.000 abitanti: una
patologia spesso misconosciuta e sottodiagnosticata, che provoca
un graduale restringimento dell’esofago e necessita di
un’accurata presa in carico.
La Società Italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione
Pediatrica (SIGENP) ha voluto comprendere se il nostro Sistema
Sanitario Nazionale affronta il problema nella maniera più
corretta garantendo la migliore qualità di vita possibile per i
piccoli pazienti. La risposta è affermativa.
“Alla survey, indagine retrospettiva sui centri di
gastroenterologia pediatrica, condotta da SIGENP nel novembre
2023 inviando un questionario articolato in 39 domande ai centri
specialistici pediatrici su tutto il territorio nazionale – spiega la
dott.ssa Naire Sansotta, gastroenterologa pediatra all’Ospedale
Giovanni XXIII di Bergamo, che ha proposto la ricerca -, hanno
partecipato, inviando dati, oltre 50. In tutti, i gastroenterologi
pediatri, in accordo con le linee guida internazionali, pongono
diagnosi di esofagite eosinofila eseguendo gastroscopie con
biopsie seriate in vari tratti dell’esofago per verificare eventuali
infiammazioni o presenza di eosinofili (globuli bianchi che
rivestono un ruolo importante nella risposta dell’organismo alle
reazioni allergiche, all’asma e alle infezioni da parassiti)”.
In presenza di esofagite eosinofila, si avvia una terapia mirata
con farmaci, dieta specifica o entrambi. Non essendo una
condizione acuta ma cronica, la diagnosi corretta è fondamentale.
“Per impostare la cura a lungo termine – aggiunge Sansotta – è
importante un adeguato e continuo follow up perché il
trattamento va protratto per molti anni. Secondo i nostri dati,
oltre il 50% dei bambini affetti dalla patologia prosegue la terapia
per almeno tre anni”.
Quale consiglio dare ai genitori per scoprire se il proprio figlio
soffre di questa malattia?
“Fare attenzione a quando bambini da piccoli hanno difficoltà ad
alimentarsi, vomitano spesso, faticano a deglutire, o il cibo si
ferma nell’esofago e/o provoca dolore o va spesso, per così dire,
‘di traverso’”.
Il prof. Claudio Romano, Università di Messina e Presidente
SIGENP afferma “Sarà uno dei temi affrontati in occasione del
prossimo Congresso Nazionale della SIGENP che si svolgerà a
Palermo dal 26 al 28 Settembre”.
Alla presenza di oltre 500 delegati, verranno trattate tematiche
che vanno dalla ricerca di base alle novità terapeutiche nel
trattamento delle patologie complesse del bambino, alla
diagnostica strumentale e al ruolo delle professioni parasanitarie
di supporto ai clinici nella gestione dei bambini con bisogni
medici speciali.
“Il congresso – conclude Romano – rappresenterà la sintesi del
lavoro svolto da SIGENP nel corso degli anni: la Società è
riferimento assoluto nel panorama nazionale ed internazionale
nell’ambito dell’assistenza del bambino con problematiche
gastroenterologiche, epatologiche e nutrizionali”.
Lella Battiato Majorana.