Al “Bellini” di Catania, in scena la prima assoluta in lingua italiana del melodramma “Abesalom ed Eteri”, del padre dell’opera nazionale georgiana, Zacharia Paliashvili.

Carlo Majorana Gravina – foto Giacomo Orlando.

Il 15 settembre, il Teatro Massimo “V. Bellini” ha messo in
scena, in matinée, il melodramma Abesalom ed Eteri, capolavoro
del compositore Zacharia Paliashvili, padre dell’opera nazionale
georgiana. Prima esecuzione assoluta in lingua italiana.
Seconda coproduzione tra ente lirico etneo e Teatro dell’Opera di
Tbilisi, dopo la messinscena di “Daisi”, altra importante partitura
dello stesso compositore, rappresentata per la prima volta in
Italia il 21 giugno 2023. La rilevanza mediatica riscossa nei due
Paesi alla première dello scorso anno, presente Thea Tsulukiani,
Vice Primo Ministro e Ministro della Cultura della Georgia, a
sancire l’attenzione riservata dalle più alte autorità dello Stato.
“Importante coproduzione – sottolinea il sovrintendente
Giovanni Cultrera di Montesano – che consolida la sinergia tra
l’Opera di Tbilisi e il Teatro Massimo Bellini, sempre più aperto
alle collaborazioni internazionali”, ulteriore importante tappa del
gemellaggio tra il “Bellini” e l’Opera di Tbilisi, direttore artistico
Badri Maisuradze.
Le opere liriche, introdotte in Georgia negli anni ’40
dell’Ottocento, andavano in scena in italiano o altre lingue
dell’Europa occidentale tradizionalmente dominanti.
L’irredentismo del secolo delle nazioni, l’Ottocento, suscitò
l’ambizione di opere “nazionali”: questione, fortemente sentita,
già sollevata almeno ai tempi di Mozart.

Le prime opere in georgiano iniziarono ad essere rappresenttate
alla fine del XIX secolo, con l’emergere di artisti come Meliton
Balanchivadze, la cui Tamar the Wily, del 1897, in seguito nota
come Darejan the Wily, fu forse la prima opera georgiana.
Zacharia Paliashvili, considerato uno dei fondatori della musica
classica georgiana, puntò sulla fusione eclettica di canzoni e
storie popolari con temi classici romantici del XIX secolo.
Fondatore della Georgian Philharmonic Society, fu rettore
del Conservatorio di Stato di Tbilisi. A lui è stato intitolato
il Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto Georgiano di Tbilisi 
nel 1937. La sua musica è la base dell’ Inno Nazionale della
Georgia .
Nell’occasione etnea, il direttore artistico del Teatro dell’Opera e
del Balletto di Tbilisi, Badri Maisuradze, ha dichiarato “Il
melodramma è parte integrante della cultura georgiana. Nel
nostro Paese il pubblico ha ascoltato per la prima volta l’opera
italiana nel 1851, con Lucia di Lammermoor di Donizetti, che
raccolse un consenso entusiastico. Da allora questo amore non si
è mai spento. Molte generazioni sono state educate e hanno
imparato l’arte lirica italiana e molti georgiani sono stati
applauditi dai vostri spettatori. La collaborazione tra il Teatro di
Tbilisi e il Teatro “Bellini” è la logica continuazione di questa
passione condivisa. Siamo orgogliosi che un secondo titolo di
Zakaria Paliashvili, autentico genius loci della Georgia, venga
messo in scena al Teatro Bellini. Dopo aver apprezzato l’anno
scorso Daisi (Il tramonto), quest’anno il pubblico italiano vedrà
l’immortale Abesalom ed Eteri, antica leggenda popolare
georgiana. Siamo profondamente grati al “Bellini” per il sostegno
e la collaborazione e auspichiamo che questo rapporto continui”.
Abesalom ed Eteri è una leggenda cupa e melodrammatica, un
combinato disposto tra la favola Cenerentola e la tragedia
shakespeariana Giulietta e Romeo che termina con la morte dei

due protagonisti nel titolo e la damnatio del mestatore/usurpatore
(se no, che melodramma sarebbe?).
La partitura è poderosa, solida, sapientemente orchestrata,
emblematica della determinazione di Paliashvili di gettare le basi
per un’opera musicale nazionale. La fusione eclettica di canzoni e
storie popolari con temi classici romantici del XIX secolo,
rigorosa e ingessante, comprime i notevoli spunti della storia a
sfociare in romanze, certo nelle corde dell’autore.
Paliashvili, gettò le basi dell’opera musicale nazionale, svincolata
dal dominio culturale russo. L’esecuzione etnea si è avvalsa di
Orchestra e Coro locali, diretti da Zaza Azmaiparashvili,
direttore principale del Teatro di Tbilisi, regia Gocha
Kapanadze. Nei ruoli Tamar Labanidtze (Eteri), Konstantine
Kipiani (Abdelsalom), Tornike Papidze (un guerriero),
Serafima Liberman (sorella di Abdelsalom), Giuliana
Distefano (la regina), Gaetano Triscari (il re). Il testo italiano è
stato curato da Sirio Scacchetti.


“Siamo orgogliosi di essere parte integrante di una coproduzione
che consolida le sinergie tra l’Opera di Tbilisi e il Teatro
Massimo Bellini, sempre più aperto alle collaborazioni
internazionali” ha dichiarato il sovrintendente Cultrera.
“Puntiamo sulla diffusione del patrimonio lirico delle diverse
scuole musicali nazionali. Partiture di grande valore che meritano
di essere divulgate e riproposte tradotte nella lingua del Paese in
cui vengono rappresentate. Una scelta alternativa all’uso della
lingua originale, dettata dall’esigenza di consentire una fruizione
più agevole e immediata, sull’esempio della Royal Opera House
inglese che, con la prestigiosa English National Opera, propone
titoli noti e meno noti esclusivamente in lingua inglese”.

Carlo Majorana Gravina

Carlo Majorana Gravina