Festival e fiera del libro “Castello di Carta” a Somma Vesuviana.

Somma Vesuviana, importante comune del Napoletano, governa
il vasto territorio determinatosi con la separazione dal massiccio
vulcanico, in seguito all’eruzione del 79 d.C., denominato monte
Somma. Un territorio ricco di insediamenti romani – “villae
rusticae” e la grande villa dove si pensa sia morto
l’imperatore Cesare Augusto – e monumenti successivi.
Nelle sale di uno di essi, il Castello de Curtis o d’Alagno che,
edificato per passione, continua a suscitarne, il 22 e 23 marzo ha
ospitato il festival e fiera del libro e dell’editoria “Castello di
Carta”: festival, nato nell’ambito della rassegna “Una Somma di
Libri”, ideata da Cartolibromania e Cultura a Colori, che ha già
ricevuto il patrocinio della Regione Campania e del Comune di
Somma Vesuviana.
L’organizzazione curata da Cartolibromania, Cultura a colori, la
libreria La Scala dei Sogni di Pomigliano d’Arco, la giornalista
Federica Flocco, ha ottenuto il sostegno dell’Arci di Somma
Vesuviana, gli auspici del Centro per il Libro e la Lettura, il
patrocinio dell’Associazione Campana Editori (ACE), di Rai
Campania e l’autorizzazione delle media partnership di Rai
Radio Live Napoli e Rai Radio Kids.
Il castello fu eretto – a sostituire il precedente di origine
normanna ubicato più a monte -, quando Donna Lucrezia
d’Alagno, alla morte del suo amante Re Alfonso d’Aragona (27
giugno 1458), vi stabilì la sua dimora. Il cinquantenne Alfonso la
conobbe nel 1488 e se ne invaghì. L’idillio con il re fruttò a
Lucrezia il dono dell’intero territorio e ricchezze ed onori di ogni
genere ai suoi parenti.
La roccaforte appartenne, poi, a Giovanna III d’Aragona e alla
figlia Giovanna IV fino 1518. Nel 1691 Don Felice Fernandez de
Cordova, Duca di Sessa e Somma, affittò il Castello a tempo
indeterminato al barone napoletano Luca Antonio de Curtis. Più
tardi, nel 1750, il marchese Michele de Curtis si aggiudicò la
locazione a vita.
Nel XX secolo ben altra passione fu suscitata dal maniero.
La nota bramosia nobiliare di Antonio de Curtis, in arte Totò
(1898 -1967), lo portò nel nostro castello. L’artista, che si era
fatto adottare proprio dal marchese Francesco Maria Gagliardi
per ereditare il suo lunghissimo elenco di titoli nobiliari, fu da
questi condotto al cospetto dei nobili de Curtis alla ricerca di una
colleganza parentale con la blasonata famiglia. Il marchese
Gaspare de Curtis (1887 – 1938) ospitò Totò, la moglie Diana
Rogliani, e la figlia Liliana, per una settimana in un’ala del
castello nel 1936.
Il 22 settembre 1938, il marchese morì, gli incontri tra i de Curtis
e Totò si dissolsero: l’ultimo avvenne nel 1944 con il marchese
Camillo prima della sua partenza per il Venezuela. Totò tornò a
Somma Vesuviana sporadicamente e nel 1952, con la nuova
compagna Franca Faldini, venne a trattare l’acquisto del castello,
ma non disponendo della somma di contante richiesta dovette
desistere.
Sulla scorta di questi aneddoti familiari, Elena Anticoli de
Curtis, nipote di Totò, in una sala gremitissima, ha presentato il
libro “Il principe poeta”. “L’emozione – ha dichiarato – è tanta nel
ripercorrere i luoghi dove nonno è stato. Lui vi è stato ospite del
marchese De Curtis e mia nonna mi ha sempre raccontato del
Castello di Somma Vesuviana. A casa ho uno stemma che credo
provenisse proprio da qui. Per me essere in questo posto è un
tornare alle mie radici. Sono stata a Somma quando il Comune
acquistò il Castello e vederlo, oggi, restaurato, illuminato e luogo
di eventi è un’emozione fortissima”.
Sullo sfondo le musiche come “Malafemmena”, suonate e cantate
dal vivo ed i versi di Totò poeta declamati. Durante la conferenza
non sono mancati video ed immagini del Principe della Risata e
la voce in audio di Liliana De Curtis, figlia dell’artista, mamma
di Elena, che è stata al Castello di Lucrezia D’Alagno con il papà
Antonio De Curtis e la madre Diana Bandini Lucchesini, nel
1937”.
L’evento, presentato in conferenza stampa nella sala meeting del
BW Signature Collection Hotel Paradiso di Napoli, ha
entusiasmato e suscitato significativi consensi.
Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, “Castello di
Carta ritornerà nel 2026 con il supporto dell’Amministrazione
Comunale. Il libro è fondamentale! Dare alle nuove generazioni,
la possibilità di viaggiare anche con la mente e soprattutto di
ascoltare la parola e di creare è importante”.
Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura del Comune di Somma
Vesuviana: “Ringrazio Sonia Sodano e Imma Malva, due
giovani donne impegnate nell’editoria che sono riuscite a
trasformare un sogno in realtà”.
Padrino dell’evento è stato Gianni Conte, voce storica
dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore: “È stato un evento
straordinario. Ringrazio Sonia Sodano, Imma Malva e il
sindaco Salvatore Di Sarno una formula vincente. Abbiamo
avuto, in due giorni, grandi autori provenienti da tutta Italia,
laboratori di poesia, laboratori di creatività, laboratori di scrittura,
letteratura per ragazzi, per bambini e per adulti. Castello di Carta
perché è stata una vera immersione nella fantasia creativa in un
contesto storico e paesaggistico davvero unico. Nelle sale che
furono di Re Alfonso d’Aragona e Lucrezia d’Alagno, nelle sale
che videro soggiornare Totò con la moglie Diana e la figlia
Liliana, abbiamo respirato il profumo del libro di carta e della
cultura con ben 20 incontri al giorno e valorizzazione anche del
paesaggio. Indimenticabili le conferenze all’aperto sul torrione
alto, dominante tutta la panoramica sul Monte Somma che nelle
prossime settimane sarà protagonista dei Riti della Montagna con
le paranze di canto popolare. Ed un grazie ai tanti autori,
importanti, provenienti da tutta Italia. Il percorso intrapreso
dall’Amministrazione Comunale è quello della valorizzazione
dell’intero patrimonio culturale.. Sono onorato di essere stato
scelto come padrino. Sono sempre vicino a tutto ciò che è cultura,
non solo a quella musicale, perché aiuta il mondo, soprattutto di
questi tempi”.
Ascolto della parola, laboratori di poesia, laboratori di scrittura,
20 presentazioni al giorno, coinvolgimento di tutto il Castello
datato 1456. Un evento diffuso con tredici ore al giorno di
costante attività. Imperdibili anche i laboratori di apicoltura,
spesso le api sono state protagoniste di fiabe, viaggi immaginari,
sogni, libri!
“La cultura si deve toccare – ha affermato Federica Flocco,
scrittrice -. Non basta leggere ma bisogna anche ascoltare le
parole degli autori e dei giornalisti. Inoltre è importante che gli
editori ci siano e grazie all’Associazione Campana Editori a
Sonia Sodano e Imma Malva, è stata data la possibilità di
realizzare un grande Festival”.
“È stata un’emozione enorme perché siamo stati nel pieno della
storia e delle storie. La storia è fatta di storie, di storie umane. La
letteratura,la scrittura, ogni forma di narrazione che sia filmica,
cinematografica – ha affermato Aldo Simeone, scrittore, autore
del libro l’Isola dei femminielli – fumettistica, restituisce la
dimensione umana alle storie e permette la memoria. Questi
eventi non sono utili, sono necessari, per diffondere memoria e
far sì che la cultura si trasformi in un qualcosa di vivo e che
funzioni veramente”.
“Somma Vesuviana è un luogo che sta facendo un’attività molto
importante perché mette in campo cultura, relazione e spessore
delle cose. Il merito, e il mio grazie, è a coloro i quali stanno
contribuendo a questo pezzo di pace perché si sta creando, in
questo luogo quale Castello di Carta – ha affermato Andrea
Bellardinelli di Emergency, a margine della presentazione del
libro “Geografie umanitarie di Terra, di Mare, di Pace” – una
cultura di pace. Emergency sta cercando, ad esempio a Gaza e
non solo, ad esempio nel Sudan, di curare le vittime delle guerre
e che purtroppo sono soprattutto vittime civili. A Gaza la
situazione è quella che conosciamo, quella che vediamo in
televisione, nei telegiornali con il massacro di donne, bambini, di
un’intera popolazione”.
“La cultura si deve toccare – ha affermato la scrittrice Federica
Flocco -. Non basta leggere, bisogna ascoltare le parole degli
autori e dei giornalisti. È importante che gli editori ci siano e,
grazie all’Associazione Campana Editori, Sonia Sodano e Imma
Malva, è stata data la possibilità di realizzare un grande
Festival”.
“Castello di Carta ritornerà nel 2026. Confermiamo il sostegno
dell’Amministrazione Comunale alla Fiera del Libro che è stata
un vero festival della gioia. L’atmosfera respirata al Castello di
Lucrezia d’Alagno – ha affermato il sindaco Di Sarno – è stata
l’atmosfera gioiosa che stimola la creatività. Apriamo l’intero
patrimonio culturale ai turisti, al pubblico e continueremo con la
Villa Augustea, alla vigilia dei Riti della Montagna”.
Nell’entusiasmo generale, Sabato 29 Marzo, è stata riaperta al
pubblico la Villa Augustea, con ingressi dalle ore 9 alle ore 13 e
il Castello di Lucrezia d’Alagno dalle ore 11.




