Agata diaconessa

All’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania debutta con successo “Agata diaconessa” e le donne siciliane nella metastoria della legalità. Un percorso di drammatizzazione che rivoluziona il modello di fare scuola

Lella Battiato

Gli studenti dell’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania, autoproducono con successo lo spettacolo teatrale “Agata diaconessa lotta contro i prepotenti”, nell’ambito del dipartimento per l’alfabetizzazione culturale e la lotta all’insuccesso formativo, da un’idea di ricerca-azione del dirigente scolastico Daniela Di Piazza, curato dai proff. Milena CalcagnoFranco Tomasello, che hanno costruito dialoghi e testo. I costumi e le scene sono stati curati con estro e fantasia da Calogero Matina. Il progetto si intitola “Agata diaconessa vergine e martire, lotta contro i prepotenti dell’impero romano”, una rivisitazione teatrale della figura della Santa, attraverso l’analisi degli annali storici per la ricostruzione metastorica al femminile, con tre figure simbolo del coraggio: Franca Viola di Alcamo prima donna a rifiutare il matrimonio riparatore dopo il rapimento e la violenza; Rita Atria di Partanna, nasce in una famiglia mafiosa e all’età di 17 anni dopo l’uccisione del padre e il fratello, diventa testimone di giustizia, muore suicida in seguito all’uccisione di Paolo Borsellino. E infine Felicia Bartolotta di Cinisi madre di Peppino Impastato, intellettuale che ha combattuto Cosa nostra. Interessanti monologhi, recitati dagli allievi hanno  ricordato le tre donne. Un nuovo modello didattico socio-educativo per far recuperare agli studenti la loro identità territoriale, il Dirigente Scolastico sottolinea “la scuola si è dotata di un dipartimento specifico per la lotta all’insuccesso scolastico; un chiaro messaggio: non sottomettersi alle prepotenze, soprattutto di genere, in una realtà siciliana che la vuole in certi ambienti tradizionalisti sottomessa al volere dell’uomo; l’apprendimento dei ragazzi in questo percorso di drammatizzazione, ha operato un risultato che non avrebbero mai ottenuto seduti in un banco”. Tomasello osserva “un’idea che rivoluziona il modello di fare scuola, che parte da una necessità costruire il futuro dei nostri ragazzi, noi possiamo essere solo dei facilitatori”, mentre la Calcagno chiarisce “i ragazzi pieni di pathos e molto più coinvolti rispetto alla tradizionale lezione frontale. Abbiamo scelto S. Agata perché rappresenta Catania città-femmina”. Apprezzati dal pubblico e applauditi gli studenti che hanno partecipato alla kermesse: protagonista Martina Rapisarda che ha interpretato efficacemente Agata, affiancata dall’emozionante Agata Sicali (Rita Atria) con la valida Noemi Zou (Franca Viola); completano l’abile cast Antonio Nicotra, Simone Castagna, Antonio Caltabiano, Alessio Magrì, Jolanda Giuffrida, Ylenia Indelicato, Filippo Santonocito, Ester Ragonesi, Giulia Borina, Giuseppe Privitera, Giuliana Florindo, Chiara Toscano, Giuseppe Nicotra. A seguire una realizzazione a tema di esercitazione enogatronomica curata dall’assistente tecnico Vito Sapuppo, collaborato dagli alunni, per creare una sinergia con la storia della tradizione territoriale della pasticceria siciliana (minnedde di S. Agata).

 

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