Shoah, imi, Salvatore Incorpora

“Never game” messaggio evocativo di dolore accolto con emozione dagli studenti dell’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania durante l’incontro sulla shoah e gli internati militari italiani

 Ricordando i deportati dei campi di concentramento e l’artista Salvatore Incorpora con Myriam Arman Jaskierovicz

Lella Battiato

 

Incontro ricco di pathos con testimonianze dal vivo ricordando i deportati dei campi di concentramento e la famiglia Incorpora con Myriam Arman Jaskierovicz, “Memoria nel cuore per non dimenticare: giornata oltre le ricorrenze shoah e internati militari italiani. Ricordo dell’artista Salvatore Incorpora”, moderatore Lella Battiato. Accolto con emozione dagli studenti dell’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania, dirigente scolastico Daniela Di Piazza, che invita alla riflessione, ad apprezzare la vita; una testimonianza bellissima che diventa una pagina di storia da portare dentro sempre nei ricordi, per capire l’importanza della dignità della persona e condividere il dolore intergenerazionale. Una nota di sonorità musicale è stata data in apertura dell’incontro, dai brani felicemente eseguiti dall’orchestra della scuola secondaria 1° grado “L. Sturzo” Biancavilla, diretta da Edoardo Priscimone, dirigente scolastico Sergio Marra; coordinatore attività musicale prof. Mario  Toscano, ai violini: gli allievi Caporlingua Alessandra, Cantone Costanza, Patti Davide, Palmeri Adele, Tomasello Giorgio, con la prof. Rossana Nicosia, ai flauti: Finocchiaro Delia, Ingrassia Gloria, Di Grazia Paola con la prof. Anna Ventimiglia. Il presidente GIP Tribunale Catania, Nunzio Sarpietro, rivolgendosi ai ragazzi in modo accorato e sentito chiarisce, memoria per non dimenticare, piattaforma di legalità, su cui tutti dovrebbero far vivere serenamente il grido evocato dalla scrittrice Myriam e tenere tutto nel cuore affinché possiate adeguare stili di vita all’interno della tolleranza e legalità. La piantina della legalità ci dà quel limite attraverso il quale viene impedito il bullismo, la violenza e altro. Purtroppo l’olocausto, tremendo avvenimento, non è stato il primo e ricorda gli Armeni che, a causa di un’enclave per ragioni economiche, subirono quel genocidio, seguito da Ruanda, pulizia etnica slava, comunismo di Tito, foibe. “Negazionismo, difficoltà economiche, campi di concentramento, sono basi su cui nascono questi fenomeni gravi”. Presenze significative in sala, la delegazione di Sigonella, Alberto Lunetta responsabile relazioni esterne, insieme ai cappellani militari; i consoli di Grecia Arturo Bizzarro e Turchia Domenico Romeo; Cristina Tornali presidente Associazione italiana AIN onlus e Salvatore Sarpietro past-governatore Rotary.

“Che vale gridare libertà”, una poesia toccante insieme ad altre lette con adeguata coloritura sentimentale dall’attore Gianluca Barbagallo e gli alunni della 5° A T, coordinati dalla prof. Emilia Scalia, Selenia Mannino Giusi Grillo, ricordando l’artista scultore e pittore espressionista Salvatore Incorpora, internato militare italiano che dopo la triste esperienza scriverà oltre a poesie, anche il libro “Quell’andare” una cartina dall’Italia in Grecia alla Germania e al lager, un diario dei suoi cinque anni di deportazione dentro carri bestiame, dall’enorme nudità dei campi di concentramento tra fame, ricordi e bombe, saggiamente spiegato dalla figlia Gemma “tutto ciò deve essere conosciuto, poiché tantissimi Salvatore Incorpora hanno vissuto con dignità e speranza una guerra in cui tutti perdono e nessuno vince”. Evidenzia ai ragazzi cosa sono stati gli internati militari italiani, nome ufficiale dato dalle autorità tedesche ai soldati italiani catturati, rastrellati e deportati nei territori del Terzo Reich nei giorni immediatamente successivi all’armistizio di Cassibile 8 settembre 1943. Dopo il disarmo, soldati e ufficiali potevano scegliere continuare a combattere nelle file dell’esercito tedesco o nei campi di detenzione in Germania considerati prigionieri di guerra e sottoposti a lavori pesanti nei lager. Racconta la sofferenza vissuta da quest’uomo e lì lavora la creta, realizza sculture e quadri per guadagnarsi del pane che condivide con gli altri. Continua abilmente il fratello avv. Egidio Incorpora “mio padre raccontava la guerra per la guerra e non voleva che ritornasse più, la guerra è sempre violenza, suscita interesse nella platea spiegando come vagavano in questi carri merci, l’ignoranza delle notizie dietro i fili spinati che abilmente Incorpora rende nelle sue opere. Porge i saluti per Cavalieri The Pithians l’avv. Silvio Aliffi, poi prende la parola il prof. Ignazio Vecchio direttore regionale sezione siciliana storia medicina e accademia storia arte sanitaria Policlinico Catania, nonché docente di bioetica medica, “shoah, evento del dolore, punta più acuta delle deportazioni, bisogna portare nel cuore di ogni uomo il dolore e da qui si pianterà un germoglio per la pace” introduce Myriam Arman Jaskierovicz presidente “International Institute of Voice”, che affascina la platea con il suo esordio pacato “cos’è la vita di una figlia dei sopravvissuti? Sono nata con il sangue e il pianto: cinque anni di Aushwitz e Sachsenhausen, una bambina che non aveva gioventù, la mia storia inizia con Norimberga il più grande processo dei nazisti. Non avevo amici, la mia casa era chiusa, nessuno veniva da me per bere un caffè o accertare chi era morto. Avevamo solo numeri marchiati nel corpo che scavano nell’anima, non si poteva sentire musica canzoni ma solo pianto. Non ho famiglia né cugini non ho niente, ho solo voi. “Mai più shoah, never game”, mai più mai più, per il mondo siamo una famiglia, uno per l’altro coinvolgendo la platea che si alza in piedi commossa. Patrizia Costa, presidente Fidapa sez. Gravina di Catania, “oggi abbiamo provato sensazioni uniche, un giorno importante per le nuove generazioni. Portate avanti questo messaggio e non solo nel giorno della ricorrenza”. Carlo Majorana Gravina osserva, con esempi, quanto l’umanità si è impoverita quando  ha dato corso a genocidi e diaspore. L’evento si è concluso con l’apprezzata esercitazione enogastronomica tematica “cucina kosher” con i docenti Michele Craparo, Alfio Galati, Salvo Catalano, coordinati da Angelo Papotto, con le classi 3° A EN di via Lizio Bruno 3° F EN via Raccuglia; in sala Francesco Leonardi con la 3° A SV, per l’accoglienza il prof. Salvo Anello con la 2° D e B settore turistico, insieme allo staff degli assistenti tecnici e la sig. Mary Nicoloso.

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