Inedite visioni ai piedi dell’Etna

Inedite visioni ai piedi dell’Etna: pitture e sculture di Renato Guttuso, Salvatore Incorpora e Francesco Messina al museo regionale di Linguaglossa

Carlo Majorana Gravina

Straordinaria offerta culturale, la mostra “Guttuso, Incorpora, Messina. Inedite visioni ai piedi dell’Etna” all’ex “Casa del fascio” di Linguaglossa, oggi Museo Francesco Messina ed esposizione permanente Salvatore Incorpora. Davanti a realtà così feraci, stimolanti, consideriamo la vastità incommensurabile del riconoscimento Unesco onnicomprensivo del vulcano, le sue genti, le culture materiali e immateriali, le produzioni artigianali e agrarie.

La mostra, ideata da Vittorio Sgarbi e dal suo management, proconsole Antonio D’Amico, combina e propone la plasticità contenuta e meditata di Francesco Messina (che a Linguaglossa ebbe i natali), le vivaci risentite esternazioni cromatiche tematiche civili e intimiste di Renato Guttuso, le visioni oniriche e didascaliche della tavolozza “calabrese” di Salvatore Incorpora cui si aggiungono le sue crete vivacemente colorate. Incorpora a Linguaglossa elesse domicilio, visse e operò, battendosi in difesa e rilancio del patrimonio artistico e delle preesistenze monumentali locali, con impegno idealista, culturale e morale elevatissimo.

Ne raccomandiamo la visita, occasione per lo shopping della rinomata macelleria bovina e suina, dei vini del bosco etneo, delle peculiari elaborazioni dolciarie: i torroni dell’Etna, come a suo tempo diceva il console d’Austria a Taormina, mutano da paese a paese.

Il percorso espositivo si compone di 40 opere (22 Guttuso, 11 Incorpora, 7 Messina) attraverso le quali scopriamo le affinità, il senso del confronto sapientemente immaginato e costruito dal critico ferrarese con D’Amico. Opere poco note, provenienti da importanti collezioni private ove torneranno al temine della stagione.

Se Messina “artista dello stupore della naturalezza, della poesia […] agisce per sottrazione”, Guttuso e Incorpora “lavorano per addizione, rendono più reale del reale ciò che vedono”, affrontando temi civili e attuali, con slancio poetico; si confrontano con la realtà e la specifica percezione personale in modo diretto, immediato, epidermico, schietto, solare, necessario secondo la propria introspezione ed elaborazione. La mostra equilibra felicemente le tre personalità artistiche, dando un effetto di omogeneità, merito dell’intelligente selezione effettuata dai due curatori, attingendo a produzioni artistiche vaste e variegate.

Un evento di straordinario spessore che ha riscosso plauso, consenso e collaborazione da parte delle istituzioni regionali e locali, grazie all’impegno morale organizzativo dell’associazione culturale “Salvatore Incorpora” e del suo presidente Egidio, figlio grato e riconoscente dell’artista per il patrimonio di valori e sentimenti che gli ha trasmesso “Siamo figli accucciati al palpito del cratere che geme il parto della lava. Così fu per nostro padre un continuo veloce e antico nascere di colori e forme violentate sulla creta e sulla tela” scrivono Egidio e Gemma Incorpora sul magnifico catalogo edito da Lizea, curato da Vittorio Sgarbi e Antonio D’Amico, schede Dario Picco, Stefano Saponara, Rino Tacchella, impaginato con maestria da Paolo La Vigna che ha lavorato sui materiali fotografici di Enzo Bruno, Rosita Lipari, Rosario Lo Forte, Roberto Mascaroni, Andrea Parisi: 96 pagine dense di saperi, sapori e umori siciliani e dell’Etna.

Se molto sappiamo di Guttuso e Messina,  riconosciuti e ammirati in tutto il mondo, è bene ribadire con breve nota la personalità artistica di Salvatore Incorpora la cui pittura evoca buone letture anche di secondo piano come il primo romanzo di Joseph Rudyard Kipling The Light that failed (La luce che si spense) le libere riflessioni e dissertazioni di Oswald Spengler, incontrando la sua lezione e meditazione pittorica personale, l’intensità sentimentale gioiosa che emanava e comunicava, la devozione fede religiosità con le quali ha affrontato molte prove difficili e la vita: un vissuto intimamente sofferto, la dura esperienza della guerra e del campo di concentramento, la pace e pacificazione, voluta prima che ottenuta, raccogliendosi in un mondo umile profondo, autentico, ricco di umori e sentimenti, capace di legare e legarci, di dare senso e valore alla gioia espressa attraverso luce, colori, oggetti, persone, condizioni di vita, stati d’animo.

All’inaugurazione, oltre alle autorità locali, personalità politiche e istituzionali: il deputato regionale Concetta Raia, l’assessore regionale Carlo Vermiglio, il presidente Ersu dell’università di Catania Alessandro Cappellani, il deputato nazionale Giovanni Burtone, la già soprintendente BB. CC. AA. Fulvia Caffo, Sarah ed Enzo Zappulla; figure apicali del Tribunale di Catania: il procuratore per i Minorenni Caterina Ajello, il presidente dei GIP Nuccio Sarpietro, il procuratore aggiunto Michelangelo Patanè, varie autorità civili e militari ed esponenti del mondo della cultura e delle professioni.

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