Lectio magistralis di Sgarbi a Linguaglossa

Vittorio Sgarbi trasporta il pubblico sugli itinerari estetici e morali dell’arte

Carlo Majorana Gravina

La mostra “Guttuso/Incorpora/Messina. Inedite visioni ai piedi dell’Etna”, ancora per qualche giorno al museo regionale di Linguaglossa, ha dato il destro al suo fautore, Vittorio Sgarbi, per una lectio magistralis sull’arte.

Ispirato e motivato dal luogo in cui si svolgeva, il duomo “Santa Maria delle Grazie” del suggestivo paesino etneo, ha riservato al numeroso qualificato pubblico un’occasione rara di elevazione spirituale, condotti all’empireo della creazione artistica dallo straordinario ed esperto critico.

“L’arte è la più alta dimostrazione dell’esistenza di Dio; l’artista, nella dimensione attiva del creare, è consapevole di compierne la  prosecuzione; l’arte risolve e ci porta verso la felicità e il Paradiso”; poi, nel merito “I tre artisti in mostra, pur avendo operato autonomamente, mostrano tra loro un legame sottile, sotteso, uno spirito comune: sono tre artisti civili del Meridione che stabiliscono un nesso fra energia dei luoghi, Etna e coscienza civile. Messina impegnato a rivelare ancora la bellezza del mondo greco, scavalcando forma, rivela la sua grandezza complicata, non controversa, la continuità della figura femminile con il Rinascimento che ritroviamo  nel meraviglioso ritratto di Salvatore Quasimodo del 1937 dove i suoi occhi si muovono a seguire noi. In Incorpora e Guttuso troviamo coscienza meridionale, nesso fra energia dei luoghi, barocco, Etna: nelle loro opere affrontano la storia civile; c’è l’idillio del colore di questa terra e la sovrapposizione simbiotica di natura e storia. Nelle opere scelte per questa mostra cogliamo tutta la vitalità ed energia del Meridione” sottolineando “la felice qualità dell’allestimento che fa dialogare i tre artisti in virtù della comunanza territoriale”.

La mostra, costruita dall’associazione ”Incorpora” a cura dello stesso Sgarbi e Antonio D’Amico, supportata dal Comune di Linguaglossa e l’assessorato regionale, è stata ammirata da oltre 5mila visitatori e associazioni culturali cui, con l’avvio dell’anno scolastico, si sommano le scolaresche locali e del territorio. una mostra che spiega e sottolinea la grandiosità del vulcano anche sotto il profilo della vivacità culturale dei luoghi e delle sue genti.

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